• di Vincenzo Malatesta
• Lunedì 3 Ottobre 2016, 08:37

A Roma compravendite + 12,4%. Dopo il calo ora prezzi stabili

In media 3.580 euro al mq. Cresce il settore non residenziale


Nuovo rialzo per il mercato immobiliare. Nel secondo trimestre 2016 a Roma il numero delle compravendite di abitazioni aumenta del 12,4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, confermando il valore registrato fra gennaio e marzo. Lo rileva la nota pubblicata dall’Osservatorio dell’Agenzia delle entrate. Nella Capitale i prezzi si attestano in media 3.580 euro al metro quadrato: nel primo semestre le quotazioni risultano in calo dell’1 per cento, ma tendono alla stabilità entro la fine dell’anno. Bene anche gli scambi su uffici, negozi e capannoni.
 
Provincia al top
 
Prosegue tra aprile e giugno il trend positivo rilevato per il settore residenziale nel primo trimestre 2016: a Roma si contano 8.250 compravendite, contro le 6.564 registrate fra gennaio e marzo e le 7.839 dell’ultimo trimestre 2015 (l’Osservatorio prende in considerazione le transazioni “normalizzate”, cioè tiene conto del fatto che si può acquistare anche soltanto una quota dell’immobile). Più spinta la crescita nel resto della provincia: fra aprile e giugno le compravendite superano del 22,4 per cento il valore emerso nello stesso periodo del 2015.
 
Ultima frenata
 
Roma è comunque meno cara di Milano, dove le quotazioni al metro quadrato raggiungono i 3.880 euro: nella Capitale si evidenzia una frenata dei prezzi dello 0,6 per centro fra giugno e marzo, come rileva il centro studi di Casa.it in base a dati Istat. E secondo Tecnocasa i valori continueranno a scendere in tutta Italia nell’ultimo scorcio del 2016 ma potrebbero aumentare dall’anno prossimo, quando le compravendite potrebbero attestarsi fra 480 mila e mezzo milione. Conviene affrettarsi, insomma. A Roma, calcola il gruppo immobiliare, con 200 mila euro di budget si compra in media un appartamento di 63 metri quadri, che si riducono a 37 nel centro storico.
 
Trilocale che passione
 
Il mercato delle case delle principali città italiane cresce del 21,5 per cento nel periodo considerato dal rapporto Omi. I tagli più richiesti? Trilocale al 40,6 per cento, quattro locali al 23,9. Quanto alla disponibilità di spesa, aumenta la percentuale nelle fasce più basse, fino a 169 mila euro, ma nelle grandi città come Roma c’è una maggiore concentrazione nella fascia fino a 119 mila euro: i tempi di vendita degli immobili si attestano intorno a 159 giorni. Gli acquisti risultano effettuati per l’abitazione principale al 76,5 per cento, a uso investimento al 16,7 e per la casa vacanza al 6,8. 
 
Quarantenni finanziati

Passiamo ai mutui. Ammontano a oltre 11 miliardi di euro i prestiti ricevuti dalle famiglie italiane per comprare casa nel primo trimestre 2016: l’incremento è del 55 per cento, pari a 3,9 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2015; lo riferisce l’ultimo bollettino statistico di Bankitalia. È il Lazio la regione meglio finanziata con una quota pro capite erogata pari 122.200 euro, contro i 119.200 della Lombardia: la media nazionale è 110.500 e quasi il 70 per cento dei mutui erogati ha una durata fra i 21 e i 30 anni e una media pari a 24. Prevale il tasso fisso, che ammonta al 46,3 per cento del totale, ma è in calo rispetto all’anno scorso. Arrivano al 19,1 per cento i mutui con cap, dove l’interesse pagato non può superare il valore limite fissato dalle parti; scendono dal 31,4 per cento al 25,7 quelli “puri”. Aumenta l’età media di accesso al finanziamento, che si attesta a 39 anni e mezzo.
 
Il segno più anche nel settore non residenziale

Cresce anche il mercato del settore non residenziale. A Roma e provincia le compravendite di uffici nel secondo trimestre del 2016 crescono del 27,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: è il rialzo più sostenuto in Italia, spiegano alle Entrate. Confermato il trend positivo anche nel settore commerciale: fra aprile e giugno nella Capitale e dintorni l’incremento è del 19 per cento sul secondo semestre 2015 per i trasferimenti di negozi, laboratori e alberghi. Boom degli scambi, infine, per i capannoni industriali: più 139 per cento rispetto al periodo precedente.