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ora c’è il bonus anti-ladri
  • di Vincenzo Malatesta
  • Lunedì 23 Gennaio 2017, 09:20

Allarmi e telecamere, ora c’è il bonus anti-ladri

Credito d’imposta per sistemi tecnologici di sicurezza o l'impiego di vigilantes 

Arriva il bonus fiscale per chi vuole difendersi dai furti e dalle aggressioni in casa. Via libera dal ministero dell’Economia al decreto che offre un credito d’imposta in favore delle famiglie che installano sistemi di videosorveglianza digitale o di allarme. Si tratta di una delle novità più rilevanti per il 2017 in tema di agevolazioni: la misura è stata sì introdotta dalla manovra economica dell’anno scorso, ma il provvedimento attuativo risulta pubblicato in Gazzetta ufficiale soltanto alla fine di dicembre. 
 
Obiettivo prevenzione

Lo sconto fiscale è concesso per l’acquisto di strumenti tecnologici destinati alla sicurezza come telecamere, registratori video e audio ma anche per la stipula di contratti con istituti di vigilanza, il tutto con finalità di «prevenzione di attività criminali». I destinatari dell’incentivo sono le persone fisiche e non aziende, società, artigiani o commercianti perché il decreto esclude gli immobili adibiti «all’esercizio di attività di lavoro autonomo o d’impresa». E il bonus si riduce al 50 per cento nel caso di locali a uso promiscuo, cioè utilizzati dal contribuente per motivi sia personali sia di lavoro. Sono agevolate le spese sostenute durante il 2016: i fondi stanziati ad hoc ammontano a 15 milioni di euro. 
 
Entro marzo definito lo "sconto"
 
Sarà l’amministrazione finanziaria a quantificare la percentuale massima del credito d’imposta che può spettare a ogni contribuente: il provvedimento verrà emanato entro il 31 marzo. E la quota dello sconto fiscale sarà decisa in base al rapporto fra le risorse stanziate e l’ammontare delle agevolazioni richiesto nel complesso. L’incentivo non risulta cumulabile con altre agevolazioni che hanno per oggetto le stesse spese in materia di sicurezza. Il meccanismo del credito d’imposta fa in modo che il bonus verso l’erario possa essere monetizzato in sede di dichiarazione dei redditi, compilando ad esempio nel 730 precompilato il quadro G o il quadro Ru del modello Unico.
 
Occorre presentare domanda al Fisco
 
Il contribuente deve “prenotare” l’incentivo mandando per via telematica un’istanza ad hoc all’amministrazione finanziaria secondo lo schema ed entro il termine che sarà previsto dall’atteso provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate. Nella domanda i soggetti richiedenti indicano l’importo delle spese agevolabili sostenute nell’anno 2016. L’eventuale ammontare del bonus non fruito potrà essere utilizzato nei periodi di imposta successivi senza limiti di tempo.
 
Il credito utilizzato in "compensazione"
 

Il credito d’imposta che deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2016 può essere portato in compensazione a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate che individua la percentuale di utilizzo dall’agevolazione anti-ladri. Il modello F24 da compilare per ottenere l’incentivo può essere presentato soltanto tramite i servizi telematici offerti dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento. In alternativa le persone fisiche che non sono titolari di redditi d’impresa o di lavoro autonomo possono utilizzare il credito spettante in diminuzione delle imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi.
 
Controlli fiscali

I 15 milioni di euro stanziati dalla legge di stabilità sono trasferiti nella contabilità speciale dell’Agenzia delle entrate presso la Banca d’Italia di Roma per consentire la regolazione contabile delle compensazioni effettuate attraverso il modello F24 telematico. Spetta all’ Agenzia delle entrate recuperare il credito d’imposta quando emerge che il contribuente non è in possesso dei requisiti di legge. Al di là di quanto disposto in modo esplicito dal decreto ministeriale, si applicano le disposizioni in materia di liquidazione, accertamento, riscossione e contenzioso previste per le imposte sui redditi. Fino a tutto il 2015 i cittadini che volevano installare sistemi di videosorveglianza potevano fruire soltanto della detrazione del 50 per cento relativa alle ristrutturazioni edilizie.
 

 

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