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per le famiglie disagiate
  • di Bruno Benelli
  • Lunedì 10 Ottobre 2016, 09:12

Arriva la carta acquisti per le famiglie disagiate

L'importo va da 80 a 400 euro al mese. Chi ne ha diritto, i requisiti necessari


Debutta sulla scena del welfare il processo denominato "sostegno all’inclusione attiva" (Sia) quale misura di contrasto alla povertà che riconosce un sussidio mensile che va da 80 a 400 euro in favore delle famiglie in condizioni economiche disagiate. Nell’operazione sono  coinvolti  i Comuni, l’Inps e gli enti che gestiscono i servizi per il cittadino. Ci sono delle condizioni da rispettare per avere il sussidio, condizioni che riguardano sia la persona che chiede il sussidio sia il nucleo familiare.
Il richiedente deve essere: 1) cittadino italiano, comunitario, straniero con permesso di soggiorno; 2)  residente da almeno due anni; 3) senza autoveicoli immatricolati negli ultimi 12 mesi o anche di cilindrata superiore a 1.300 cc (250 cc motoveicoli) immatricolati nei 3 anni precedenti.
 
Gli accertamenti svolti dal Comune
 
Risolta la situazione del richiedente occorre controllare la posizione/composizione del nucleo familiare.  Esso deve avere: a) almeno un minore o  un disabile o una donna in gravidanza; b) Isee fino a 3.000 euro; c) nessun trattamento di natura previdenziale, indennitaria o assistenziale concessi dallo Stato o pubbliche amministrazioni superiore a 600 euro al mese; c) nessuno deve avere ammortizzatori sociali, quali l’indennità di disoccupazione.
In questo secondo caso i relativi accertamenti sono fatti  da Inps.
 
Assistenza e progetti per l'inserimento
 

Se le verifiche danno un risultato positivo il cittadino ha diritto a due gruppi di prestazioni. 1 - Carta acquisti (non vengono dati soldi) da 80 euro al mese (famiglia con 1 membro)  fino a 400 euro al mese (famiglia con 5 o più membri), attraverso 160 euro (2 membri), 240 euro (3 membri) e 320 euro (4 membri).
2 - Inserimento in progetti personalizzati  studiati dal Comune e realizzati tramite servizi sociali – centri per l’impiego - servizi sanitari – scuole.
I progetti sono finalizzati  alla ricerca attiva del lavoro per mezzo di interventi quali tirocini, borse di studio, formazioni, cura del figli a titolo di salute, scuola, ecc.
 
Per le prestazioni occorre una domanda
 
Essa va presentata al Comune di residenza, che dopo avere controllato la posizione del richiedente la trasmette all’Inps per gli ulteriori accertamenti. Se è tutto ok il nominativo e relativo nucleo familiare viene segnalato ai gestori che possono perciò emettere la carta prepagata  e caricarla ogni due mesi.
Il Governo ha stanziato come base di partenza 750 milioni di euro, da dividere tra le Regioni. Al primo posto Sicilia, seguita da Lombardia, Puglia e Lazio.
 
Decidono i Comuni
 
Il modulo di domanda può essere: 1) ritirato presso il Comune di residenza; 2) o scaricato dal portale Inps e dal  sito del Ministero del lavoro. Confermato che la gestione operativa delle domande e il relativo accoglimento/diniego è assegnata ai Comuni, mentre l’Inps deve controllare le posizioni dei soggetti richiedenti per verificare il possesso dei requisiti richiesti, trasmettendo i risultati della ricerca: a) al Comune; b) al gestore del servizio per la gestione integrata delle carte.
I cittadini presentano la domanda direttamente al proprio Comune di appartenenza che, successivamente, provvederà ad inoltrarla all’Inps ai fini della verifica automatica delle condizioni previste dal decreto (Isee, presenza di eventuali altre prestazioni di natura assistenziale, situazione lavorativa) necessarie per il riconoscimento dei benefici economici (da 80 a 400 euro al mese), che saranno erogati dal gestore del servizio attraverso una carta precaricata.
 
 

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