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con gli orti urbani privati
  • di Lucilla Quaglia
  • Lunedì 7 Novembre 2016, 09:07

Edilizia residenziale green con gli orti urbani privati

Per le famiglie 34 orti di 50 mq nel Complesso Residenziale Horti della Marcigliana 


Il 23 ottobre si è svolta la prima conferenza sull’avviamento degli orti privati abbinati alle case di proprietà, nel Complesso Residenziale Horti della Marcigliana, a Roma. Occasione la consegna di 34 horti, ciascuno 50 mq (collocati a pochi metri dal complesso), per le 34 famiglie dell’area. I condòmini proprietari di queste colture a metri zero hanno dimostrato grande interesse per l’iniziativa e hanno sottoposto i professori Bruno Romano e Aldo Ranfa, della Facoltà Agraria dell’Università di Perugia, a un fuoco di fila di domande su vari argomenti relativi alle coltivazioni. In particolare sono stati affrontati i tempi della semina, del raccolto e i migliori modi per coltivare. E ancora quesiti che vanno dai benefici di una coltura a metri zero all’attività fisica da svolgere all’aria aperta, dal possibile scambio di colture tra gli stessi condòmini ai rimedi naturali. Perché secondo gli esperti di Perugia un orto di tali dimensioni (50 mq) è in grado di fornire ad una famiglia media la verdura e la frutta sufficienti. A patto però che il terreno resti sempre friabile. Inoltre, per i soli condòmini c’è la possibilità di accedere, dal sito www.hortidellamarcigliana.it, a una sezione riservata alla coltivazione degli orti e alla consulenza esclusiva dei professori. E non è escluso, come è emerso ancora nel corso dell’incontro, che tra i condomini avvenga un vero e proprio scambio di prodotti coltivati e che inoltre queste aree possano diventare luogo di incontri conviviali come i barbacue.
 
Semina degli ortaggi
 
Tanti i materiali consegnati nel corso dell’incontro. Tra questi un vademecum per la semina all’aria aperta, che rappresenta una soluzione comunque obbligata per le specie di piante che sopporterebbero con difficoltà la produzione anticipata forzata in ambiente protetto, prima di essere trapiantate. Prima della semina diretta, per porre a dimora le semenze delle orticole, quando le temperature si innalzano a livelli più miti superando il rischio di gelate, il terreno richiede lavorazioni di fondo e superficiali che necessitano di essere condotte con la massima cura. I lavori di aratura (a mano o meccanizzati) devono essere eseguiti a ogni rotazione delle colture entro le ultime settimane prima di seminare oppure, per esempio, nel tardo autunno, in caso di nuova messa in produzione nell’appezzamento, in modo che le modifiche apportate con emendamenti migliorativi del contenuto di nutrienti e della struttura del terreno abbiano il tempo di essere incorporate.
 
Concimazione e fertilizzazione

Vengono agevolate – si legge nelle istruzioni consegnate - affondando la vanga (o una motozappa, a seconda della dimensione del sito) nella terra per smuovere il terreno, che così viene anche ripulito dalle radici delle erbe infestanti, e per farlo ossigenare. Il coltivatore amatoriale o di professione procede a vangare tracciando il primo solco per l’intera lunghezza raggiungendo una profondità di circa 10-35 cm circa nella quale sistemare il concime. Poi si passa a segnare il secondo solco in parallelo al precedente smuovendo le zolle per riuscire poi più agevolmente a rivoltarle e a frantumarle per coprire il primo scavo e così via fino alla completa vangatura dell’intera area da coltivare. In ogni caso, vangare più a fondo è necessario in occasione dell’avvio della prima messa a coltura per interrare opportunamente quelle sostanze organiche che migliorano lo stato di fertilità dell’orto.
 
Orti urbani per anziani e portatori di handicap
 
Tra le varie tipologie di orti che in questi anni sono state al centro dell’attenzione di alcune città italiane, da segnalare quelle per anziani dove è possibile effettuare attività motorie all’aria aperta con occupazione del tempo libero. In ogni caso si tratta di benefiche attività produttive che inoltre coltivano le relazioni sociali e parlano di ritorno alle origini sull’uso del territorio attraverso l’utilizzo delle biorisorse. E poi l’ortoterapia: ovvero attività di giardinaggio e orticoltura a supporto di programmi riabilitativi per pazienti diversamente abili. La presenza di elementi vegetali può migliorare le condizioni psicofisiche degli individui con riduzione di stress e risveglio delle capacità emotive.
 
 
 

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