immagine Le finestre? Apritele di mattina. E in casa bastano 20 gradi: consigli anti-spreco
  • di Antonio Galdo
  • Sabato 14 Gennaio 2017, 18:22

Le finestre? Apritele di mattina. E in casa bastano 20 gradi: consigli anti-spreco

Il risparmio energetico domestico, quello che impatta direttamente sulle nostre bollette, è il frutto del mix di due azioni: una lotta senza quartiere agli sprechi, che spesso si riduce all'uso della ragionevolezza, e l'accorto utilizzo delle nuove tecnologie negli impianti come nei singoli apparecchi. Sommate, le due azioni vanno nella stessa direzione, in quel cambiamento degli stili di vita diventato molto più forte e necessario dall'inizio della Grande Crisi.

Pensateci concretamente in questi giorni, quando le temperature si abbassano, il freddo aumenta e il rischio di sprechi energetici diventa altissimo. Sprechi molto costosi. Non c'è alcun bisogno, per esempio, di alzare la temperatura in casa oltre i 20 gradi, e anzi l'eccesso di calore tra le mura domestiche è una delle cause delle bronchiti di stagione. Vedete? Contrasto dello spreco, benessere e nuovi stili di vita, marciano paralleli.

Aggiungete, e non parliamo certo di un dettaglio, che un solo grado in più di temperatura aumenta i consumi per il riscaldamento del 7-8 per cento. Una percentuale pesante nella bolletta. Altro esempio: è giusto e igienico aprire le finestre per il ricambio dell'aria, ma è sbagliato non farlo la mattina, quando ci si sveglia, in quanto nelle altre ore si raffredda inutilmente l'ambiente e i consumi energetici volano.

Quanto ai radiatori, devono essere liberi da copritermosifoni e da mobiletti a incasso, una forma di arredamento stupida, sprecona e autolesionista, perché significa creare delle barriere alla circolazione del calore e aumentare così il consumo energetico.

GESTI QUOTIDIANI
Dai semplici gesti quotidiani, si passa, in termini di riduzione della bolletta, al valore dell'innovazione tecnologica. Oggi, se bisogna cambiare un impianto di riscaldamento, si può puntare alla tecnologia delle caldaie a condensazione (che recuperano il calore del gas di scarico e lo rimettono in circolazione): in soldoni valgono un risparmio sui consumi attorno al 20 per cento. L'istallazione di semplici valvole termostatiche, in grado di aprire e chiudere la circolazione dell'acqua calda nel termosifone mantenendo costante la temperatura impostata, significa calibrare il consumo sulla base delle reali necessità: andare oltre, significa solo varcare il confine dello spreco.

Inoltre, sempre a proposito di innovazione, la domotica ormai è qualcosa in più di una moda. Purché non la trasformiamo in una nuova mania, con case che per essere gestite, aperte e chiuse, hanno bisogno di una laurea in Ingegneria in qualche Politecnico di grido, la domotica altro non è che un nuovo canale dell'efficienza e del risparmio energetico. Così gli impianti di riscaldamento, ma il discorso vale anche per il raffreddamento e i condizionatori durante l'estate, vengono governati dalla tecnologia che, se utilizzata con sapienza, supplisce alle nostre cattive abitudini di consumatori compulsivi e spreconi.

Sul sito Non sprecare, potete trovare un elenco ormai abbastanza denso di impianti, apparecchi e programmi, dove la soglia corretta dei consumi si combina con una serie di avvertimenti che vengono dati, con un sms, sullo smartphone, o perfino con una mail, a chi vive in una casa oppure a chi lavora in un ufficio.

GLI ELETTRODOMESTICI
Anche nell'uso degli elettrodomestici l'efficienza energetica, e quindi il risparmio, si traducono nel mix di gesti semplici. Un frigorifero, per esempio, ha un costo medio sulla bolletta di 159 euro l'anno (mentre un phon pesa per 10-12 euro), ma questa cifra può subire oscillazioni anche pari a un terzo del suo valore se si esagera nel regolare le temperature (3-5 gradi nel frigo, da -15 a -18 nella zona del congelatore), se si aprono e si chiudono le porte continuamente, se si inseriscono negli scompartimenti cibi troppo caldi. Vi sembrano gesti complicati?

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