immagine Malati durante le ferie:
consentito il recupero
  • di Bruno Benelli
  • Martedì 26 Luglio 2016, 11:51

Malati durante le ferie: consentito il recupero

Sulla gravità della malattia la decisione tocca al medico dell’Inps 

Estate: tempo di ferie. E per chi ne ha la possibilità anche tempo di vacanze, di partenze, lontano dal solito tran tran lavorativo. Ma qualche volta la malasorte è in agguato. Si va in ferie e arriva il malanno che ti costringe a letto. Con il programma vacanziero in fumo si perdono anche i giorni di ferie? La risposta è no: in linea di massima al danno non si aggiunge la beffa.  Ma per salvare le ferie, o quanto meno i giorni che di esse restano,  è necessario mettere in atto alcuni adempimenti, in virtù dei quali le ferie si tramutano in periodo di malattia.
 
Serve il certificato
 
La prima cosa da fare è chiamare il medico per attestare la situazione, avere la diagnosi e la prognosi della malattia. Il certificato di malattia viene spedito direttamente via computer dal medico all’Inps, che a sua volta trasmette al datore di lavoro la parte del certificato nella quale è riportata solo la prognosi e non anche, per ragioni di privacy, la diagnosi. Attenzione a dettare al medico sul certificato l’esatta attuale residenza, perché se si scorda questa indicazione e il controllo medico va a vuoto si perde automaticamente l’indennità Inps e questa inadempienza sarà valutata dal datore di lavoro applicando le disposizioni dettate dal contratto collettivo di categoria. Da ricordare anche che l’ammalato lavoratore dipendente non è assolto dall’obbligo di garantire le due fasce di reperibilità giornaliera (ore 10-12 e ore 17-19 nel settore privato) per consentire i controlli.
 
Non basta il raffreddore
 
Tutte le malattie sono valide per interrompere le ferie? No. Secondo la Corte costituzionale bloccano le ferie le malattie di un “certo peso”, che non permettono al lavoratore di recuperare le energie psico-fisiche, che sono lo scopo primario del periodo di ferie. Tradotto in soldoni possiamo azzardare a dire che un banale raffreddore, una linea di febbre, un mal di testa, un dolore alla schiena di grado modesto non sono in grado di bloccare le ferie.
 
La decisione all’Inps
 
Chi decide? Cioè, chi stabilisce che quella malattia interrompe le ferie? Non lo decide l’interessato, né il medico di parte, il quale deve “fotografare” l’esistente e rilasciare la certificazione. A decidere è il medico dell’Inps che legge la diagnosi  e stabilisce se la malattia sia grave o no. In genere le cose vanno così. L’azienda,  che può avere qualche sospetto sulla reale esistenza della malattia, chiede all’Inps un controllo medico-legale. L’Inps accerta lo stato delle cose, se ovviamente ha il tempo per farlo e prende una decisione, che può essere favorevole o no agli interessi del lavoratore. Un fatto è certo: se non c’è alcun controllo vale il certificato ed è scontato che ci sia interruzione delle ferie. I  giorni di ferie “risparmiati” quando potranno essere fatti? Qui non c’è una risposta univoca: il lavoratore deve mettersi d’accordo con il datore di lavoro. Può convenire ad entrambi che i giorni di malattia vengano attaccati alle ferie prolungando l’assenza dal lavoro. Può invece stabilirsi di rientrare al lavoro alla fine del programmato periodo di ferie e prendere i restanti giorni in un altro mese dell’anno.
 
 
 

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