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del 50% fino a dicembre
  • di Oliviero Franceschi e Alberto Martinelli
  • Lunedì 24 Ottobre 2016, 08:53

Lavori in casa, detrazione del 50% fino a dicembre

Ancora valido anche lo sconto del 65% per interventi di risparmio energetico
 


Conto alla rovescia per la detrazione delle spese di recupero del patrimonio edilizio che a fine anno, salvo proroghe nella legge di stabilità, dovrebbe tornare dal 50% al 36%. Stesse lancette d’orologio per le spese di risparmio energetico. Parola d’ordine: anticipare le spese…
 
Mega detrazione ancora per poco
 
Come ormai sanno tutti, la detrazione fiscale sui “lavori di ristrutturazione” rappresenta una vera grande opportunità di risparmio, ma è bene affrettarsi se si vuole godere del bonus nel “pieno” del suo splendore. Infatti la legge di stabilità per il 2016 ha esteso a tutto l’anno 2016 le misure per le più importanti detrazioni sui lavori che ruotano attorno al pianeta casa, che proprio quest’anno dovevano essere ridimensionate o addirittura scomparire (come ad esempio il bonus arredi). Per tutto il 2016 quindi la detrazione per i lavori di recupero del patrimonio edilizio si applica nella misura del 50% anziché scendere al 36%. Per tutto l’anno i contribuenti hanno dunque diritto a detrarre dalle tasse la metà delle spese sostenute, in dieci rate annuali di pari importo. Non solo: i contribuenti potranno contare per tutto l’anno anche sul maggiore limite di spesa agevolato pari a 96.000 euro invece che 48.000 euro. Insomma, chi ha in mente di effettuare delle spese edili farà bene a valutare se sia o meno il caso di anticiparle: se le fatture saranno saldate entro la fine dell’anno il risparmio fiscale sarà decisamente più interessante. Il tutto naturalmente salvo proroghe nella prossima legge di stabilità, che è in corso di preparazione.
 
Lavori e bonus

I lavori agevolati con la detrazione del 50% sono quelli di manutenzione ordinaria (solo per le parti comuni degli edifici), manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, oltre ad una serie di interventi indicati dal legislatore, tra i quali ad esempio la ricostruzione di immobili danneggiati in seguito ad eventi calamitosi (quando sia stato dichiarato lo stato di emergenza), la realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, l’eliminazione delle barriere architettoniche, gli interventi destinati a prevenire il rischio di atti illeciti o quelli di bonifica dall’amianto.
 
Lavori nel condominio

Anche le spese sostenute per i lavori deliberati dall’assemblea del condominio danno diritto com’è noto alla detrazione fiscale. In questo caso possono rientrare nel bonus anche i lavori di semplice manutenzione ordinaria, come abbiamo appena detto. Le regole pratiche per usufruire della detrazione però sono leggermente diverse. In questa ipotesi infatti il contribuente non paga direttamente alla ditta che effettua  i lavori ma all’amministratore dello stabile: è quest’ultimo poi a saldare i conti con l’impresa che ha appaltato le opere.
La detrazione perciò spetta con un doppio limite. Innanzitutto in relazione all’anno di effettuazione del bonifico da parte dell’amministrazione del condominio. Inoltre la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile (ad esempio in base ai millesimi), ma a condizione che la quota sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
 
Rimborso della spesa in 10 rate annuali
 
Un aspetto molto importante da chiarire è che ogni contribuente ha diritto a detrarre annualmente la quota spettante nei limiti dell’Irpef dovuta per l’anno in questione: non è viceversa ammesso il rimborso delle somme che eccedessero l’imposta.
Facciamo un esempio. Il signor Giuseppe nel 2016 ha sostenuto 24.000 di spese per manutenzione straordinaria del suo appartamento. Nel 2017 preparando la dichiarazione dei redditi la detrazione sarà pari al 50% della spesa in dieci rate annuali e perciò: 24.000 x 50% = 12.000; 12.000 : 10 = 1.200 euro all’anno.
Se però l’Irpef trattenuta dal sostituto d’imposta o comunque da pagare con la dichiarazione dei redditi ammontasse solo a 1.000 euro, i 200 euro residui della quota annua detraibile non si possono riprendere in alcun modo. Come indicato anche nella guida dell’Agenzia delle entrate, l’importo eccedente infatti non può essere né richiesto a rimborso, né portato in diminuzione dell’imposta dell’anno seguente.
 
Chi può utilizzare l’agevolazione

Possono usufruire della detrazione sulle spese di recupero del patrimonio edilizio tutti i contribuenti che pagano l’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, residenti e non residenti.
L’agevolazione non spetta solo ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali o personali di godimento che sostengono le relative spese. Pertanto tra i possibili beneficiari troviamo ad esempio:
- proprietari o nudi proprietari
- titolari di un diritto reale di godimento come usufrutto, uso, abitazione o superficie;
- locatari o comodatari
- soci di cooperative divise e indivise
- imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce
- soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
 
(continua)
 
Hanno collaborato Daniele Cuppone ed Enrico Rabitti
 
 
 

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