immagine A Roma compravendite + 0,8%.
E i prezzi scendono ancora
  • di Vincenzo Malatesta
  • Lunedì 23 Maggio 2016, 10:00

A Roma compravendite + 0,8%. E i prezzi scendono ancora

Nel 2015 spesi in media 297 mila euro per 95 metri quadrati 

Mercato della casa in rialzo, mentre i prezzi continuano a scendere, anche se a tassi inferiori rispetto al passato. Durante il 2015 il numero delle compravendite in Italia fa registrare un incremento del 6,5 per cento rispetto al 2014, mentre a Roma l’aumento si attesta all’0,8 per cento. Nella Capitale il valore medio delle abitazioni trasferite supera 297 mila euro. È quanto emerge dal rapporto immobiliare residenziale 2016, realizzato dall’Agenzia delle entrate con la collaborazione dell’Abi, agenzia bancaria italiana.
 
Il momento buono

È ufficiale: il mattone è in ripresa. Il 2015 è il secondo anno in cui gli scambi mostrano il segno positivo: nel 2014 l’incremento delle compravendite di abitazioni è stato pari al 3,5 per cento, dopo tre segni meno consecutivi, ma il datore era influenzato dall’introduzione di un regime più favorevole sulle imposte di registro, ipotecaria e catastale applicabile alle compravendite.
Nell’anno appena trascorso, invece, si contano quasi 449 mila operazioni concluse, anche se il dato resta ancora lontano dal picco pre-crisi di 877 mila toccato nel 2007. Nel 2015 il valore degli scambi raggiunge 76 miliardi di euro: cresce del 5,4 per cento sul 2014 e dunque meno della variazione delle compravendite, il che conferma il calo dei prezzi: l’ulteriore flessione, si legge nel rapporto, può essere percepita dai potenziali acquirenti come una condizione «da non perdere» laddove si prevede una ripresa anche sui valori «e questo induce ad una maggiore propensione all’acquisto». Lo conferma l’Istat: nel 2015 sale da 108,7 a 120,7 l’indice Clima Futuro con cui l’Istat misura la propensione all’acquisto con impegno nel lungo periodo.
 
Nel Lazio + 2,2%
 
Disaggregando i dati del rapporto per regioni, spicca il rialzo del 9 per cento mostrato nelle compravendite dalla Lombardia, che da sola esprime circa un quinto del mercato nazionale. Più contenuto l’incremento del Lazio che sale del 2,2 per cento rispetto al 2014, con quasi 49 mila scambi di abitazioni, vale a dire l’11 per cento circa del totale. Le due regioni mostrano il più alto Imi, l’indice di intensità del mercato immobiliare più alto: rispettivamente 1,66 e 1,56 per cento. Ma attenzione, nel Lazio il valore di scambio delle abitazioni scende del 2,2 per cento: segno che la flessione dei prezzi continua, non compensata dal moderato aumento del numero di transazioni “normalizzate”, cioè tali da tener conto dei casi in cui si compra solo una quota dell’unità immobiliare.
 
Piccolo è bello
 
Oltre un quarto del valore del fatturato nazionale durante il 2015 si realizza nelle otto principali italiane: l’incremento del mercato residenziale arriva al 6 per cento e la Capitale da sola esprime il 34,5 per cento delle quasi 80 mila compravendite registrate. Nei comuni della provincia romana l’aumento degli scambi rispetto al 2014 si ferma al 3,5 per cento. Nell’Urbe la superficie media delle abitazioni compravendute è pari a 94,7 metri quadrati contro la media nazionale del 92,2, gli 85 di Milano e gli 84 di Torino. La tipologia più compravenduta a Roma resta l’abitazione piccola, vale a dire da 2,5 vani catastali fino a 4: con 8.245 trasferimenti rilevati riguarda il 31,3 cento del totale; seguono la classe dimensionale media (7.815 compravendite, il 29,7 per cento), medio piccola (5.779, il 22 per cento), monolocali (2.266, l’8,6) e grande (2.215, l’8,4).
 
Fatturato in calo

Se tuttavia guardiamo alle variazioni rispetto all’anno prima nel 2015 gli scambi di monolocali e di abitazioni nella Capitale risultano in calo, rispettivamente meno 6,7 e 3 per cento, mentre sono in crescita le classi dimensionali medio piccola (0,2 per cento) e media (1,2), vale a dire le abitazioni con vani catastali compresi fra 4 e 5,5 e tra 5,5 e 7. Insomma: a Roma il fatturato delle compravendite stimato per l’anno scorso supera gli 8,1 miliardi di euro e vale il 38,3 per cento del totale nelle principali città italiane, ma risulta comunque in calo del 3,3 per cento rispetto al 2014, con un differenza negativa sull’anno prima che in media ammonta a 12.800 euro.
 
 

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