immagine Over 60, prestito ipotecario
per ottenere liquidità
  • di Vincenzo Malatesta
  • Lunedì 17 Ottobre 2016, 09:19

Over 60, prestito ipotecario per ottenere liquidità

L'anziano può avere fino a 300mila €. Nelle unioni civili il contratto è firmato anche dal compagno. Vademecum dello Sviluppo economico


Guida al mutuo per gli anziani, che ottengono liquidità ipotecando la casa sul modello anglosassone del reverse mortgage. Nel prestito ipotecario vitalizio, in breve Piv, il contratto è firmato anche dal compagno nell’unione civile. E la banca, dopo la morte del proprietario, può vendere l’abitazione senza l’autorizzazione degli eredi. È quanto emerge dal vademecum pubblicato dal ministero dello Sviluppo economico in forma di “faq”, frequently asked question, le domande più frequenti sull’istituto regolato dalla legge 44/2015 e dal dm 22 dicembre 2015.
 
Il fattore età

Il Piv è un finanziamento riservato a chi ha più di sessant’anni, garantito dall’ipoteca sulla casa di proprietà. E ai fini del prestito, spiega il Mise, le unioni civili introdotte dalla legge 76/2016 sono assimilate in pieno al matrimonio. La durata del contratto di solito coincide con la vita di chi lo sottoscrive: dopo la morte spetta agli eredi decidere come rimborsare il prestito e, dunque, cosa fare dell’immobile dato in garanzia. L’anziano può ottenere fino a 300 mila euro, ad esempio per aiutare un figlio o disporne per sé. Più alta è l’età, maggiore risulta la quota finanziata: in genere il 10 per cento del valore dell’immobile per i sessantenni, il 20 per i settantenni, 40 sopra gli ottanta, 50 per gli over 90.
 
Due soluzioni

Gli interessi su debito e spese sono capitalizzati e vengono pagati in seguito al decesso del sottoscrittore, salvo rimborsi anticipati volontari. Morto il finanziato, gli eredi possono saldare il debito entro un anno e tenersi la casa, magari accendendo un mutuo, oppure lasciare che la banca venda l’immobile per coprire il debito, ottenendo l’eventuale surplus. Se l’istituto non riesce a cedere il cespite entro dodici mesi, riduce del 15 per cento il prezzo: così di anno in anno fino alla chiusura dell’affare. 
 
Conviventi equiparati

La banca, chiarisce il Ministero, non deve ottenere dagli eredi alcun mandato a vendere l’abitazione. Ma può chiederlo prima ai proprietari nella fase di stipula. E alcuni istituti preferiscono vincolare la concessione del prestito al consenso dei figli, ritenendo che vadano coinvolti. Anche se la casa è di un solo coniuge, il finanziamento va sottoscritto da entrambi quando pure l’altro partner ha più di sessant’anni. E altrettanto vale per i conviventi da almeno cinque anni nell’immobile: per provarlo serve un certificato storico di residenza. Vi rientrano anche i separati, che fino al divorzio risultano sposati. Il partner che sopravvive all’altro ha diritto a restare nell’immobile fino alla morte. Si può ipotecare qualunque abitazione di proprietà, compresa la seconda casa, e anche la sola nuda proprietà, se la banca lo prevede. Può accedere al Piv pure chi vive in affitto o in una struttura socio-assistenziale.
 
Sì all’anatocismo

Gli interessi si producono per tutta la durata del contratto e scattano quelli di mora per il mancato pagamento di una rata nel caso di rimborso graduale della quota di interessi e spese. Il tasso può essere fisso o variabile: ammessa la capitalizzazione annuale di interessi e spese, nota come anatocismo. I costi? Istruttoria e perizia, qualche centinaio di euro; il notaio, diverse migliaia, in proporzione al finanziamento. Ma se il contratto non viene sottoscritto la banca non può pretendere il pagamento delle spese. Obbligatoria l’assicurazione: la polizza è quella prevista per i mutui contro scoppio e incendio. Esclusa la portabilità. L’imposta sostitutiva è pari allo 0,25 per cento dell’importo se chi finanzia è la banca e viene ipotecata la prima casa, mentre arriva al 2 nel caso di finanziarie o seconde case.
 
Usufrutto escluso

Dopo la sottoscrizione del contratto non si può cedere l’immobile, anche in parte, a titolo di vendita o donazione né concedere diritti di usufrutto, uso o abitazione, se non lo prevede il contratto. Impossibile ristrutturare senza l’autorizzazione della banca, concedere i locali in garanzia ai terzi e farvi risiedere altre persone, che non siano coniugi, familiari o badanti. La casa deve essere conservata in buono stato di manutenzione.
 


 

  • Annunci correlati

Trilocale, viale Aurelio Saffi

1.400 €
Affitto Trilocale a Roma (RM)
102 m2 3 stanze 2 bagni TRASTEVERE: ELEGANTE PIANO RIALZATO CON GIARDINO APPENA RISTRUTTURATO UBICAZIONE: centrale e servita dalle principali infrastrutture urbane e di quartiere (stazioni FS e Metro...

IlMessaggeroCasa.it