immagine Studenti universitari fuori sede, per la casa
in affitto sconto Irpef del 19 per cento
  • di Giorgio Sbordoni
  • Lunedì 16 Gennaio 2017, 09:18

Studenti universitari fuori sede, per la casa in affitto sconto Irpef del 19 per cento

Si beneficia della detrazione se l'ateneo si trova in altra provincia, ad almeno 100 km dal Comune di residenza


La vita degli studenti universitari fuori sede è già abbastanza complicata e dispendiosa per non approfittare degli strumenti che la normativa fiscale mette loro a disposizione. In città come Roma, dove le tante università, per dimensioni e ricchezza delle offerte, attirano ogni anno migliaia di ragazzi, soprattutto dal Meridione, il mercato degli affitti rischia di diventare una vera e propria jungla. Un problema comune nel nostro Paese, a leggere gli ultimi dati sui fuori sede diffusi dal vademecum “Abitare”, a cura di Cgil, Sunia, il sindacato degli inquilini, e Udu, l’unione degli universitari. “Sono circa 600mila – precisa Laura Mariani, responsabile delle politiche abitative del sindacato di Corso d’Italia –. Questi ragazzi si stabiliscono in altre città della propria o di altre regioni affrontando spese che incidono pesantemente sui redditi delle famiglie. Essere fuori sede in questo momento di crisi economica è sempre più difficile e rischia di diventare una condizione riservata a sempre meno studenti. Il costo principale è sicuramente quello legato all’affitto di un posto letto, di una stanza singola o di un monolocale, quando la capacità economica è maggiore. Allo stesso tempo il sistema di diritto allo studio universitario italiano offre posti letto in strutture organizzate solo per il 2 per cento degli studenti fuori sede, contro il 10 per cento di Francia e Germania e il 20 per cento di Danimarca e Svezia”.
 
Quanto incidono le spese per la casa

“L'affitto incide sul budget degli studenti fino all'80 per cento – ci spiega Laura Mariani, citando un monitoraggio dei canoni effettuato dal Sunia nelle principali città sedi di ateneo –. Il 30 per cento degli intervistati ha dichiarato difficoltà da parte delle famiglie a sostenere le spese, anche ridimensionando il bilancio familiare, tanto che il 15 per cento di questi sta pensando di cambiare sede per riavvicinarsi alla famiglia. I centri maggiori risultano quelli con richieste di affitto più elevate. E nella maggior parte dei casi non viene redatto un contratto”. Stando ai dati, insomma, la spesa legata all'alloggio è la più consistente per gli studenti. Le città più care risultano Milano e Roma: a Roma si rileva una maggiore varianza dei prezzi, in particolare dei valori massimi, a Milano si evidenziano livelli medi più elevati. I valori maggiori sono in prossimità degli atenei privati, a Milano in zona Navigli, a Roma in zona Trieste, Nomentana e Bologna.
 
Detrazioni

Come è possibile leggere anche sulle pagine del vademecum “Abitare”, per i contratti di locazione di unità immobiliari adibite ad abitazione principale, stipulati o rinnovati a norma della legge 431/98, all’inquilino a basso reddito spetta una detrazione complessivamente pari a: 300 euro se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro; 150 euro, se il reddito complessivo è compreso tra i 15.493,71 euro e i 30.987,41 euro. Se il reddito complessivo è superiore a 30.987,41 euro, non spetta alcuna detrazione. Se il contratto è a canone concordato, stipulato sulla base di appositi accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative a livello nazionale, spetta una detrazione di 495,80 euro, se il reddito complessivo è inferiore a 15.493,71 euro;  247,90 euro, se il reddito complessivo è compreso tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro. Se il reddito complessivo è superiore a 30.987,41 euro, non spetta alcuna detrazione. Nei contratti di locazione per studenti universitari fuori sede e iscritti ad un corso di laurea presso una università ubicata in un Comune diverso da quello di residenza, è possibile fruire di un’agevolazione fiscale. La detrazione spetta nella misura del 19 per cento, calcolabile su un importo non superiore a 2.633 euro. Gli immobili oggetto di locazione devono essere situati nello stesso comune in cui ha sede l’università o in comuni limitrofi, distanti almeno 100 Km da quello di residenza e, comunque, devono trovarsi in una diversa provincia. I contratti di locazione devono essere stipulati o rinnovati ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 431. Per i contratti di sublocazione, la detrazione non è ammessa. La detrazione spetta anche se le spese sono state sostenute per i familiari fiscalmente a carico. Le diverse detrazioni devono essere ragguagliate al periodo dell’anno in cui ricorrono le condizioni richieste e non possono essere cumulate.
 
Canoni di affitto calmierati
 

La Legge 431 del 1998 prevede, per gli universitari, il diritto a canoni d'affitto calmierati e stabiliti da un accordo tra le associazioni di categoria e il comune. “Ogni città – dichiara Laura Mariani – ha una tabella in cui vengono riportati, zona per zona, il canone minimo e il canone massimo che il proprietario può esigere. Oltre a dover attestare il proprio status di studente, l'altra condizione per avere diritto a una tariffa inferiore al prezzo di mercato è che il contratto abbia una durata minima di 6 mesi e una massima di 36 mesi”.
 
 

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