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continua la campagna di sensibilizzazione dei notai
  • Lunedì 3 Ottobre 2016, 08:47

Testamento, come funziona il lascito solidale: continua la campagna di sensibilizzazione dei notai

Trend in crescita: in 4 anni è aumentata del 55% la propensione degli italiani alla donazione. Il ruolo delle associazioni non profit
 


Cresce la propensione degli italiani nei confronti del lascito testamentario: il 14% dei nostri connazionali ha già fatto (3%) o intende fare un lascito solidale (11%).  Appena 4 anni fa erano il 9% (registrando un aumento, quindi, del 55%). In particolare oltre una persona (o una coppia) senza figli su 4 (27%) è orientata a lasciare parte del proprio patrimonio a una o più associazioni nel proprio testamento.
E’ quanto emerge dalla seconda edizione (la prima era del 2012) dell’indagine realizzata da GfK per il Comitato Testamento Solidale – di cui fanno parte 16 prestigiose organizzazioni non profit, ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amref, Cesvi, Intersos, Fondazione Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma – e basata su un campione di 1.046 individui, rappresentativo della popolazione italiana di età superiore a 55 anni, presentata in occasione della Giornata dei Lasciti solidali (13 settembre) nel corso del Primo Convegno Nazionale “Testamento Solidale.
 
La prima campagna
 
“Quando nel 2013 abbiamo costituito il Comitato Testamento Solidale e lanciato la prima campagna congiunta di informazione per promuovere la cultura della solidarietà testamentaria nel nostro Paese, sapevamo che si trattava di una sfida difficile.– dichiara Rossano Bartoli portavoce del Comitato Testamento Solidale e Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro. – A qualche anno di distanza il bilancio è incoraggiante, sale il numero degli Italiani che prendono in considerazione l’idea (o lo hanno già fatto) di donare a chi ne ha più bisogno con un lascito nelle ultime volontà”. 
 
Sul testamento superate le barriere psicologiche

“Il Notariato è in prima linea nel sociale: superare, infatti, le barriere psicologiche e culturali legate alla redazione di un testamento è l’obiettivo con cui, dal 2013, abbiamo concesso il patrocinio al Comitato Testamento Solidale. In Italia esistono ancora molti pregiudizi sul tema dei lasciti solidali, anche se negli ultimi 10 anni c’è stata una sensibile inversione di tendenza. I notai sono i referenti principali per indirizzare e tutelare i cittadini nella complessa materia successoria, in particolare su come destinare parte del proprio patrimonio a realtà benefiche senza ledere i diritti degli eredi legittimari” osserva Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale e Responsabile Relazioni Terzo Settore del Consiglio Nazionale del Notariato, che ha illustrato i risultati di questa indagine durante il convegno che si è tenuto alla Camera dei Deputati in occasione della IV Giornata Internazionale del Lascito Solidale.
 
Il lascito non è roba “da ricchi”
 
Complice l’allungarsi della vita e la necessità di aiutare i propri figli a costruirsi un futuro quando si è ancora giovani, quasi un italiano su tre (il 28%) è orientato a mettere nero su bianco le proprie ultime volontà tra i 60 e i 69 anni, senza aspettare di diventare “vecchio”. La ricerca ci conferma che il testamento solidale non è più percepito come comportamento riservato ai “ricchi” ovvero a proprietari di ingenti patrimoni mobiliari o immobiliari (lo pensava il 40% degli italiani nel 2012, mentre oggi siamo scesi al 29%). Dunque, assistiamo sempre più ad un “processo di democratizzazione” di questa forma di donazione che non è più percepita come adatta solo a chi non ha figli (dal 45% al 35%), ma come buona pratica per tutti (si sale dal 24% al 30%).
 
Donati gli immobili nell'84% dei casi
 

Quanto alla somma destinata per fini di solidarietà, l’indagine dei notai dimostra che il lascito solidale può essere un gesto straordinario, attraverso la donazione di beni mobili (84% dei casi) o immobili (16%) per un valore superiore a 100 mila euro (10% dei casi). Ma questa resta, seppure faccia notizia, l’eccezione e non la regola. Perché, nella maggioranza dei casi, non è necessario avere un grande patrimonio per compiere un gesto di grande solidarietà: il 46% dei lasciti ammontano infatti a meno (a volte, molto) di 20 mila euro. Dietro la scelta di fare un lascito solidale, spiegano i notai del Consiglio Nazionale del Notariato, ci sono ragioni personali come la sensibilità verso una determinata causa (64%), la vicinanza in vita ad una specifica associazione (20%), il desiderio di lasciare un segno di sé fuori dalla propria famiglia (8%), la visione etica della persona (8%).
 
Il testamento non è più un tabù
 
Dopo 4 anni di campagna il testamento solidale comincia a non essere più un tabù. In 4 anni è comunque cresciuta – ritornando ai risultati della ricerca Eurisko - la cultura del lascito testamentario: la metà degli Italiani (52%) ne ha sentito parlare, soprattutto tra chi ha fatto o vuol fare testamento (in questo caso arriviamo a circa al 67%-69%). I canali d’informazione principali sono la tv (28%), la carta stampata (23%) e il passaparola in famiglia (26%).
 
 
 

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