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nei bed&breakfast e case-vacanza
  • di Lucilla Quaglia
  • Lunedì 1 Febbraio 2016, 10:24

A Roma record italiano di presenze nei bed&breakfast e case-vacanza

Raggiunta quota 88 per cento della ricettività totale della Capitale. Agli alberghi va il restante 12%


Il Temporaryhome supera l'Hotellerie in tutto il Paese: ecco i dati e le linee guida per gli adeguamenti legislativi emersi dal 1° Forum dell'extralberghiero che si è svolto di recente a Milano. Il fenomeno è epocale, all'insegna di un turismo sempre più sostenibile, non più concentrato in poche città ma polverizzato sul territorio secondo i nuovi trend della richiesta turistica orientata allo “human factor” più che ai servizi standardizzati e di massa.
Il primo Forum degli attori del settore extralberghiero che si è tenuto  a Milano in Confcommercio – dal titolo “E non chiamatelo più extralberghiero” - per iniziativa delle associazioni di categoria Rescasa Lombardia e ANBBA (bed&breakfast) fornisce numeri e riflessioni che portano il comparto del temporaryhome (affitto breve turistico di stanze e case private) dal siparietto dell'extra alle luci della ribalta del mercato turistico. Sono significativi i dati emersi, seppure parziali: l'economia e la realtà stanno correndo più delle istituzioni e quindi i numeri vengono raccolti dagli operatori sul campo secondo i diversi interessi.
 
A Milano più 108%
 
A Milano i cittadini che si sono improvvisati “affitta camere e appartamenti” - cosidetti Host - sono 13mila, con una crescita del 108% l'anno (fonte Comune Milano -Airbnb, il portale che sta collaborando per i decreti attuativi della nuova legge regionale in Lombardia). EXPO ha dato una forte spinta al settore e attualmente l'extra alberghiero in città rappresenta il 51% contro il 49% degli alberghi confermando che Milano è in linea con le grandi capitali europee come Parigi e Londra. Prima di EXPO il rapporto era 47% contro 53% (dati R&D hospitality). Il fenomeno è di portata nazionale.
 
A Roma 5.400 unità
 
A Roma l'extralberghiero vale addirittura l'88% della ricettività (dati R&D hospitality) con circa 3.600 Case Vacanze  "non imprenditoriali" e oltre 1.800 Bed and Breakfast che in totale fanno oltre 5.400 (dati ANBBA ricavati dal sito /www.060608.it/) unità gestite da privati, che rappresentano un fatturato annuo considerevole. Se si calcola infatti un reddito probabile medio annuo per struttura di circa 15.000 euro (a ribasso), ne consegue che il business si aggira intorno agli 80 milioni solo per queste strutture non professionali. Se si aggiungono quelle professionali, che sono circa 2000, il giro di affari supera di gran lunga i 150 milioni di euro. 
E per avere un'idea del business del tyemporaryhome a livello Paese basta sapere che a livello nazionale il principale portale di intermediazione conta 87mila offerte.
 
Quasi 10 miliardi di acquisti in Rete
 
La tecnologia costituisce il supporto distributivo ideale per l'offerta privata e anche qui i numeri sono importanti: nell'insieme il mercato digitale è arrivato nel 2015 ad un valore complessivo di quasi 10 miliardi, circa 1 quinto del totale acquisti per  turismo e viaggi in Italia. 
I numeri indicano quindi un cambio della guardia epocale nella ricettività turistica, coerente per altro con lo scenario socioeconomico: il Piano nazionale per un turismo sostenibile avendo il fine di spingere un turismo diffuso, ribilanciando i flussi che ora sono concentrati su poche città - Firenze, Venezia, Roma - trova nell'extralberghiero il supporto più idoneo per due motivi: da una parte, l'offerta di case private è spalmata su tutto il territorio, dall'altra risponde alle nuove esigenze dei turisti contemporanei non più attratti da destinazioni di massa, ma da formule incentrate sullo “human factor”, con la voglia di emozionarsi alla scoperta di autenticità e di esperienze personalizzate. La ricettività turistica dei privati rappresenta anche un nuovo business in grado di rilanciare il mercato immobiliare e i conti di tanti italiani colpiti dalla crisi.
La regolamentazione in Lombardia avrà ricadute positive anche sullo sviluppo del turismo “portando nelle casse del Comune di Milano almeno 2,5 milioni dalle imposte di soggiorno estese ai privati - secondo Rescasa - che andrebbero a rabboccare la perdita di 5 milioni subita quest'anno dalla PA locale. In gioco c'è il progetto di nuovi grandi eventi perché Milano capitalizzi il successo turistico portato da EXPO”.
E gli alberghi? “Il comparto Hotellerie - conclude Raffaele Paletti, presidente Rescasa Lombardia - cerca di arginare il fiume in piena chiedendo di introdurre diversi obblighi per i privati HOST, per esempio in ambito sicurezza, mentre dovrebbero chiedersi perché i turisti ora preferiscono il privato e di conseguenza adeguare i loro modelli di offerta”.
 
Piscopo: “Lazio, troppi errori”
“Dal Lazio – denuncia il presidente nazionale ANBBA Marco Piscopo - viene la lezione di quello che non si deve fare!  Roma ha ben pensato per i b&b di obbligare il settore a chiudere 120 giorni l'anno per stare sotto la soglia della categoria professionale, mentre per esempio in Abruzzo l'obbligo è di soli 30 giorni. Sono prevalse logiche di lobby, per agevolare gli alberghetti di 2 o 3 stelle, ma non funziona perché il nostro turista ha esigenze diverse. In compenso si è dato un brutto colpo a tante famiglie che avevano trovato una soluzione alla crisi, alla depressione, alla fuga dei figli per mancanza di lavoro”.
 
 
 

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