immagine Mutui, aumenta la domanda. E due persone su tre scelgono il tasso fisso
  • di Dario Ferrara
  • Giovedì 1 Marzo 2018, 18:07

Mutui, aumenta la domanda. E due persone su tre scelgono il tasso fisso

Mutui ai raggi X per chi compra casa. Aumenta l’importo medio richiesto dalle famiglie italiane per il finanziamento. E gli interessi da pagare toccano il nuovo minimo storico.

Qual è il prestito ideale? Se l’immobile vale 220 mila euro e il finanziamento a tasso fisso ammonta a 140 mila, da restituire in vent’anni, si attesta allo 0,3 per cento la media dei migliori spread sul mercato, vale a dire il guadagno per la banca concedente. L’identikit arriva dal rilevamento Crif, la “bussola” del mercato che raccoglie i dati di oltre 85 milioni di posizioni creditizie col suo sistema d’informazioni. Intanto il tasso medio sui nuovi acquisti di abitazioni rilevato dall’Abi a dicembre scende all’1,90 per cento dall’1,97 di novembre(era 5,72percentoa fine 2007).Erestano a tasso fisso due terzi delle nuove erogazioni.

Il Barometro Crif segna bel tempoper il settore residenziale: l’importo richiesto per il mutuo a dicembre arriva a 127.505 euro, vale a dire più 1,7 per cento rispetto allo stesso mese del 2016, ma soprattutto cresce di 6.312 euro dall’inizio dell’anno scorso; il valore standard su tutto l’anno si attesta a 125.600 euro, mentre a settembre risultava pari a 123.567 euro. Continua, insomma, la dinamica positiva del credito: nei primi undici mesi del 2017, calcola l’associazione bancaria italiana, la variazione annuale dei mutui schizza al 3,4 per cento (aveva toccato il fondo ne l2014 con - 1,3 percento). Quanti soldi servono per comprare casa? I finanziamenti compresi tra 100 mila e 150mila euro esprimono il 29,3 per cento del totale, contro il 20,4 per cento di quelli fino a 300 mila euro e il 26,8 dei prestiti fino a 75 mila. I tassi d’interesse ai minimi e i prezzi delle abitazioni ancora appetibili riaccendono l’interesse dei giovani: crescono infatti dello 0,4 per cento ledomandedi prestito- casa provenienti dagli under 35, mentre la fascia d’età compresa fra 35 e 44 anni esprime il 35,1 delle richieste. Aumentano dello 0,4 per cento anche i mutuatari fra 45 e 54 anni, che pesano sul totale per il 24,2 per cento. In Italia i mutui ipotecari coprono l’80 percento delle compravendite di abitazioni e il rapporto fra prestitoe valore dell’immobile risulta superiore al 70 per cento, come emerge dal sondaggio congiunturale sul mercato residenziale condotto dalla Bancad’Italia.

Veniamo al fattore tempo. Il piano di rimborso più “gettonato” prevede la restituzione del capitale alla banca in un periodo compreso fra 16 e 20 anni: riguarda il 24,6 per cento dei mutui. Seguono i prestiti a 26-30 anni (22,2 per cento), a 21-25 anni (21,5 per cento), fra 11 e 15 anni (18,3) e tra 6 e 10 (10,2). Si allungano i contratti nel corso del 2017: la durata superiore a vent’anni cresce del 2,6 per cento rispetto al 2016, anche grazie alla minore incidenza delle surroghe.

Nel Barometro Crif, infatti, le richieste di mutui comprendono anche quelle del cambio di condizioni nei finanziamenti: è per questo che il saldo finale del 2017 è negativo e si attesta al meno 10,3 per cento. Le surroghe sono state molto utilizzate nel passato grazie al panorama di tassi favorevoli da sfruttare. Ma ora, con gli interessi al minimo storico, i prestiti- casa che vale la pena di rottamare sono sempre meno: è diventato più conveniente mantenere i contratti in essere. Le nuove erogazioni vere e proprie, invece, mostrano un segno positivo. Nel terzo trimestre del 2017, in particolare, la domanda di mutui con finalità di acquisto dell’abitazione sullo stesso periodo passa al 58 per cento del totale dal 44 rilevato del primo trimestre.

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