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  • di Oliviero Franceschi e Daniele Cuppone
  • Domenica 10 Dicembre 2017, 18:56

"Rottamazione cartelle", ecco le nuove regole

Con l’approvazione del decreto fiscale torna la possibilità di aderire. Proroga dei termini di pagamento. I registri contabili


Non bastano i pagamenti a preoccupare i contribuenti, ci sono le tante continue novità che confondono le idee. Per fortuna alcune favorevoli: ecco un’informativa, punto per punto.
 
Decreto fiscale

E’ stato approvato definitivamente il Decreto legge n. 148/2017, il cosiddetto “Decreto Fiscale”, che nelle intenzioni del legislatore “accompagna” la legge di Stabilità ancora in discussione.
Tantissime le novità e in particolare spiccano quelle relative alla definizione agevolata dei carichi pendenti, meglio nota alle cronache come “rottamazione delle cartelle”, il cui ambito viene esteso pro contribuenti. Nel provvedimento si parla di proroga dei termini di pagamento, di reinmissione nell’agevolazione per chi avesse saltato dei versamenti, di possibilità di rottamare i carichi 2017: insomma appare utile vederlo meglio nel dettaglio..
 
Nuovi termini per pagare le rate
 
Una delle novità più interessanti concerne le disposizioni a favore dei contribuenti che hanno aderito alla precedente definizione agevolata (“definizione agevolata 2016”):
- i termini per il pagamento delle rate riferite al 2017 in scadenza nei mesi di luglio, settembre e novembre vengono infatti fissati al 7 dicembre 2017;
- il termine per il pagamento della rata in scadenza nel mese di aprile 2018 viene posticipato al mese di luglio 2018. 
Sono dunque disposizioni che portano ossigeno ai debitori, soprattutto a coloro che magari per problemi di liquidità non sono riusciti ad onorare i pagamenti stabiliti: costoro invece che decadere dalla rottamazione, tornano in pista con una benevola spinta da parte del Decreto Fiscale.
 
Ampliamento della “rottamazione”
 
Ma c’è di più: con una serie di disposizioni innovative è stato accresciuto l’ambito operativo della “rottamazione”.
Grazie alle nuove disposizioni al momento possono essere “rottamati”:
a) i debiti relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016 per i quali in precedenza non era stata presentata l’istanza di adesione. In questa maniera sono di fatto riaperti i termini della definizione agevolata, concedendo nuovamente la possibilità di avvalersi delle “rottamazione” a tutti coloro che per mille motivi nei mesi scorsi non vi avevano aderito;
b) i debiti relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016, compresi in piani di dilazione in essere alla data del 24 ottobre 2016, per i quali il debitore non sia stato ammesso alla definizione agevolata esclusivamente a causa del mancato tempestivo pagamento di tutte le rate degli stessi piani scadute al 31 dicembre 2016: si tratta in buona sostanza della riammissione alla “rottamazione” di tutti coloro che non avevano potuto accedervi perché non in regola con il pagamento delle rate scadute riguardanti i piani di rateazione al 24 ottobre 2016;
c) i debiti relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017: in questo modo diviene possibile “rottamare” anche le nuove cartelle, cioè quelle dell’anno in corso fino al 30 settembre.  
 
5 per mille e proroga adempimenti
 
Tra le novità contenute nel decreto n. 148/2017 ce ne sono due ben distinte tra loro: innanzitutto l’ingresso tra i beneficiari del 5 per mille degli enti gestori delle aree protette. Dal 2018 anche questi soggetti potranno ricevere una quota pari al 5 per mille dell’Irpef che i contribuenti liberamente potranno scegliere di destinare loro.
Sul fronte degli adempimenti fiscali, invece, è stabilito che i termini per l’adempimento degli obblighi dichiarativi e comunicativi relativi ai tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate potranno essere prorogati con provvedimento del direttore dell’Agenzia in presenza di particolari circostanze. In pratica l’Agenzia delle entrate potrà intervenire autonomamente senza attendere il beneplacito dei livelli superiori, quando ravvisi la necessità di dare maggior tempo ai contribuenti. Nel provvedimento il nuovo potere del Direttore dell’Agenzia delle entrate viene legato ad eventi o circostanze che comportino gravi difficoltà per la regolare tempestiva esecuzione degli adempimenti oltre che al ritardo nella pubblicazione delle specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati relativi agli adempimenti stessi.
La proroga deve garantire un termine congruo, comunque non superiore a 60 giorni, per l’effettuazione degli adempimenti: ci auguriamo perciò di non assistere in futuro a proroghe così esigue da rendere illusorio il beneficio per i contribuenti, per giunta concesse quando i termini ufficiali sono quasi scaduti..


Registri Iva
 
Uno degli assilli di tutte le persone con partita Iva, come ad esempio molti amministratori di condominio o altri soggetti interessati al “pianeta casa”,  è l’avere in regola e ben stampati i registri contabili, pronti per eventuali controlli dell’amministrazione. Il Decreto fiscale interviene proprio su questo punto con una disposizione di indubbio favore. Infatti la tenuta con sistemi elettronici dei registri Iva relativi a fatture e acquisti è considerata regolare anche se ancora non stampati nei termini di legge, se, in sede di accesso, ispezione o verifica, gli stessi risultano aggiornati e vengano stampati a seguito della richiesta avanzata dagli organi procedenti e in loro presenza. Possono tirare pertanto un sospiro di sollievo studi professionali e contribuenti “fai da te” i quali, magari a causa  del marasma di norme e obblighi, sia rimasto indietro nelle stampe.
 
Hanno collaborato Alberto Martinelli e Enrico Rabitti
          
 

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