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del patrimonio edilizio
  • di Vincenzo Malatesta
  • Domenica 8 Ottobre 2017, 15:27

Boom di lavori di recupero del patrimonio edilizio

Confartigianato: in 7 anni gli italiani hanno speso 170 mld  per ristrutturare casa e migliorare l'efficienza energetica
 

Sono circa 2,8 milioni i proprietari di immobili intenzionati a realizzare un intervento di manutenzione sulla propria abitazione nei prossimi dodici mesi. È quanto emerge da uno studio di Confartigianato sull’utilizzo degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico. Tra ottobre 2010 e luglio 2017 nel nostro Paese le famiglie hanno impiegato 169,1 miliardi di euro per ristrutturare casa e per renderla più efficiente dal punto di vista energetico: la spesa media è pari a 24,7 miliardi l’anno. E nel Lazio in un anno fiscale le detrazioni Irpef per lavori di recupero del patrimonio edilizio e finalizzati a tagliare i consumi di energia ammontano a 429 milioni di euro, vale a dire il 7,3 per cento sul totale delle detrazioni e lo 0,50 del reddito totale.
 
Domande ecobonus: in un anno + 21,5%
 
È in aumento dello 0,6 per cento su base annua la spesa per i lavori in casa rilevata nei dodici mesi nel periodo compreso fra giugno 2016 e luglio 2017. E sono soprattutto gli ecobonus che tirano: nel 2016 risultano presentate 408.032 domande, per un spesa complessiva di 3,4 miliardi di euro, con un incremento del 21,5 per cento del numero di istanze rispetto all’anno precedente. Si attesta intanto a 5,8 miliardi durante il 2015 il valore delle detrazioni Irpef che interessano la filiera dell’abitazione: pesano di più gli incentivi per gli interventi edilizi, pari a 4,7 miliardi e all’81,4 per cento del totale, rispetto ai lavori aumentare l’efficienza energetica, stimati in poco più di un miliardo e dunque nel restante 18,6 per cento delle detrazioni. Nel Lazio i primi arrivano 367 milioni di euro, cioè il 6,2 per cento delle detrazioni e lo 0,43 del reddito totali, e i secondi a 62 milioni, vale a dire l’1 per cento delle detrazioni e lo 0,07 del reddito totali.
 
Intenzioni di spesa

D’accordo, ma per il futuro? Salvo proroghe, dal primo gennaio 2018 il bonus edilizia tornerà al 36 per cento con il tetto di spesa a 48 mila euro mentre adesso è al 50 per cento con soglia massima a 96 mila euro per unità abitativa sui lavori effettuati dal 26 giugno 2012 (sono agevolabili anche le spese per progettazione, collaudi e perizie). L’ecobonus resterà al 65 per cento almeno fino al 31 dicembre prossimo. Intanto il 10,9 per cento degli intervistati dall’Istat nell’indagine sulla fiducia dei consumatori manifesta l’intenzione di effettuare interventi di manutenzione straordinaria in casa nei successivi dodici mesi: il 2,6 per cento ritiene la spesa certa e l’8,3 per cento probabile; ipotizzando su quest’ultima quota una probabilità del 50 per cento si ha una quantità di consumatori pari al 6,8 per cento che intende effettuare lavori, cioè 2 milioni e 771 mila di proprietari di immobili.
 
Trend positivo

Fin dall’introduzione dell’ecobonus, avvenuta nel 2007, il trend delle domande è sostanzialmente in crescita. I cali rilevati nel 2011 e nel 2012 sono dovuti sia alla crisi economica sia al fatto che all’epoca il valore della detrazione al 55 per cento era troppo vicino al 50 per cento degli incentivi per il recupero edilizio, che sono meno complessi dal punto di vista tecnologico e burocratico. Il calo del 15,8 per cento osservato durante il 2014 si spiega invece con l’alto livello raggiunto nel corso del 2013, vale a dire 45,2 per cento: un balzo dovuto all’innalzamento al 65 per cento dell’aliquota di detrazione per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 e al breve periodo di proroga annunciato, pari a soli sei mesi.
 
Consumi in crescita

Nel corso del 2015 il consumo di energia elettrica cresce del 2,1 per cento interrompendo il calo iniziato nel 2012: l’unico settore a mostrare il segno negativo, rileva l’Enea, è l’industria (meno 0,3 per cento), il primo per l’impiego di risorse con una quota del 37,1 per cento; seguono i servizi, secondo in graduatoria con una quota del 35,4 per cento, che crescono del 3,8 e il settore domestico che rappresenta quasi un quarto consumi e mostra un aumento del 3,0 per cento. Trasporti e agricoltura, che rappresentano solo il 4,5 per cento dei consumi, crescono rispettivamente del 5,5 e del 5,9.
 
 

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