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per i condomìni: 70-75%
  • di Vincenzo Malatesta
  • Lunedì 2 Ottobre 2017, 08:55

E' più generoso l'ecobonus per i condomìni: 70-75%

Sconto commisurato all'effettivo risparmio energetico del fabbricato. Incentivo prorogato per altri cinque anni. Al via le domande online


Via libera alle domande per l'ecobonus-condomìni al 70 e al 75 per cento nei lavori di riqualificazione energetica sulle parti comuni degli edifici indicate dagli articoli 1117 e 1117 bis del codice civile. I documenti necessari a ottenere le detrazioni fiscali devono essere inviati al portale http://finanziaria2017-condomini.enea.it entro novanta giorni dalla fine dei lavori, come da collaudo delle opere. A gestire il procedimento è l'Enea, l'agenzia nazionale per l'efficienza energetica.
 
Incentivi prorogati fino al 2021
 
L'agevolazione al 70 per cento spetta agli interventi che interessano almeno il 25 per cento della superficie disperdente lorda dell'edificio. L'incentivo al 75 per cento compete per la realizzazione di opere che migliorano la prestazione energetica invernale ed estiva dei locali, raggiungendo almeno la qualità media delle tabelle ministeriali del cosiddetto "decreto linee guida", aggiornato nel 2015. Il bonus vale fino a 40 mila euro per ciascuna delle unità immobiliari che compongono il fabbricato: sono ammesse a detrazione le spese sostenute a partire dal primo gennaio scorso. L'ecobonus vale fino al 31 dicembre 2021.
L'immobile dove si svolgono i lavori deve essere accatastato o in corso di accatastamento e dotato di riscaldamento (sistema centralizzato o impianti autonomi).
 
Meno dispersioni
 
La detrazione al 70 per cento, in particolare, implica interventi sulle parti comuni dell'edificio condominiale che delimitano il volume riscaldato verso l'esterno, i vani non riscaldati e il terreno, il tutto per almeno un quarto della superficie disperdente. È incentivata la sostituzione o la modifica di elementi già esistenti e non la nuova realizzazione in ampliamento. Agevolabili anche la sostituzione degli infissi e l'installazione delle schermature solari, a patto che i lavori siano: contestuali alle attività di riqualificazione, inseriti nei lavori previsti dalla relazione tecnica e limitati alle stesse strutture oggetto dell'intervento. Rientrano nell'ecobonus le opere provvisionali e accessorie strettamente funzionali alla realizzazione dei lavori come ponteggi, nuove soglie o davanzali e rifacimento intonaci. 
 
Certificato redatto da un tecnico
 

All'Enea bisogna inviare la scheda tecnica redatta da un tecnico abilitato e la scheda descrittiva dell'intervento. Chi chiede l'ecobonus è tenuto a conservare l'asseverazione, che può essere firmata da un ingegnere, architetto, geometra o perito iscritto all'albo professionale: si tratta della dichiarazione che conferma la sussistenza dei requisiti dell'agevolazione. E deve indicare i valori delle trasmittanze termiche degli elementi strutturali vecchi e nuovi, verificando che i secondi rispettino le tabelle ministeriali. Idem vale per i parametri delle schermature solari, se installate. Soprattutto bisogna certificare che dopo l'intervento l'involucro dell'edificio è passato  alla qualità media nella prestazione energetica sia estiva che invernale. Va attestata l'osservanza delle leggi nazionali e locali in tema di sicurezza ed efficienza energetica. L'asseverazione può essere sostituita dalla dichiarazione del direttore dei lavori secondo cui le opere realizzate sono conformi al progetto. 
 
Documenti necessari

È poi necessario conservare alcuni documenti. La copia dell'Ape dell'intero edificio, cioè l'attestato di prestazione energetica redatto prima e dopo l'intervento soltanto ai fini delle detrazioni fiscali, prendendo in considerazione il fabbricato nella sua interezza. Altrettanto vale per la copia dell'Ape di ogni singolo immobile per cui si chiedono le agevolazioni e delle relazioni allegate. In originale vanno messi da parte gli allegati inviati all'Enea e le schede tecniche dei materiali e dei componenti. E ancora: le fatture delle spese; la delibera che approva i lavori e la tabella millesimale ripartisce le spese; la ricevuta del bonifico bancario o postale, con i dati di chiede l'agevolazione e di chi beneficia del pagamento e il riferimento alla legge finanziaria 2007; la ricevuta dell'invio effettuato all'Enea (il codice Cpid).
 
 

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