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per la pensione serve il riscatto
  • di Bruno Benelli
  • Lunedì 13 Novembre 2017, 10:12

Servizio civile volontario, per la pensione serve il riscatto

I giovani interessati a svolgere attività di volontariato possono associare a quel periodo versamenti e ottenere contributi Inps
 


Il servizio civile universale, svolto in difesa  non armata e violenta della Patria e volto alla pace dei popoli, può essere recuperato in pensione, ma solo se il periodo di 8-12 mesi viene riscattato a proprio carico. Questo perché il rapporto tra il ragazzo e il Governo italiano (il servizio può essere anche svolto all’estero) non è un rapporto di lavoro di natura subordinata o parasubordinata, tanto è vero che non comporta la sospensione e la cancellazione dalle liste di collocamento o dalle liste di mobilità. In sintesi queste sono le norme introdotte dal decreto legislativo 40/2017.
 
Chi può partecipare al servizio civile
 

Possono svolgere il servizio civile universale, su base volontaria e a seguito di bandi pubblici di selezione, senza distinzione di sesso: a) i cittadini italiani,  b) i cittadini di Paesi appartenenti all’Unione Europea, c) gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia. Tutto costoro alla data della domanda devono avere un’età compresa tra 18 e 28 anni.
Gli assegni attribuiti agli operatori in servizio sono esenti da  fisco e contributi previdenziali. Per cui non possono essere riconosciuti in pensione se non dopo il pagamento di un riscatto, proposto al Fondo obbligatorio cui si è iscritti (Inps: lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati; fondi sostitutivi ed esclusivi). Possono essere riscattati i periodi svolti dal 2 gennaio 2009 in poi, a  due condizioni: 1) sia stato versato almeno un contributo obbligatorio nella gestione pensionistica in cui il riscatto viene richiesto: 2) i periodi non risultino già coperti da contribuzione, obbligatoria o figurativa o da riscatto, non solo presso il Fondo cui è diretta la domanda stessa, ma anche negli altri regimi previdenziali.
 
Per quantificare l’operazione
 
Si applicano le stesse regole previste per il riscatto della laurea. Ma se i periodi sono successivi al 18 aprile 2017 (data di entrata in vigore del su indicato decreto 40/2017), per i quali la pensione verrà calcolata solo con il sistema contributivo, gli oneri saranno calcolati solo con il meccanismo del calcolo “percentuale” e si applicherà l’aliquota contributiva di finanziamento in vigore alla data di presentazione della domanda nella gestione pensionistica in cui opera il riscatto (ad esempio il 33% per l’Inps). La base di calcolo dell’onere è data dalla retribuzione assoggettata a contribuzione nei 12 mesi meno remoti rispetto alla data della domanda ed è rapportata al periodo oggetto di riscatto.  A pagare è soltanto il richiedente e potrà assolvere al debito versando: a) in unica soluzione; b) o in un massimo di 120 rate mensili (10 anni) senza interessi di rateizzazione.
 
La domanda
 
Può essere presentata in qualsiasi momento, non ci sono termini di scadenza, ed essa può riguardare l’intero periodo di volontariato o solo una parte di esso, a scelta dell’interessato. La domanda potrà essere presentata esclusivamente per via telematica (direttamente collegandosi con il sito internet www.inps.it, oppure chiedendo l’assistenza del call-center Inps, o infine avvalendosi dell’intervento di un Patronato), allegando autocertificazione, sul periodo di servizio, sul possesso dei requisiti, sul progetto di servizio civile approvato, sull’ente presso cui è stata svolta l’attività.
 

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