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  • di Vincenzo Malatesta
  • Lunedì 13 Novembre 2017, 10:01

Chi ristruttura avrà il bonus su mobili e elettrodomestici A+

Pacchetto casa: invariate le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e l'acquisto degli arredi. Ridotti gli incentivi per finestre e caldaie

Pronto il pacchetto casa nella legge di bilancio 2018 all’esame del Senato. Modificati ecobonus e sismabonus: il primo diventa cedibile a terzi anche da parte dei singoli appartamenti oltre che di interi condomini. Restano invece invariate le agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie e il bonus mobili. Prorogata per due anni la cedolare secca al 10 per cento sugli affitti a canone concordato. 
 
Deep renovation
 
Cominciamo dall’ecobonus. È ridotta dal 65 al 50 per cento la detrazione per la sostituzione di infissi, schermature solari, impianti di climatizzazione invernale tramite caldaie a condensazione e a biomassa. Resta invece al 65 per cento il bonus per pannelli solari per l’acqua calda, pompe di calore, cappotti termici e altri interventi sull’involucro edilizio. La revisione delle aliquote, spiega la relazione illustrativa della manovra, serve per premiare gli interventi più efficienti che consentono un risparmio energetico maggiore: la deep renovation, insomma, che offre un miglior rapporto costo-efficacia. Confermati gli sconti del 70 e del 75 per cento per i condomini fino a tutto il 2021. Agevolazioni estese all’edilizia residenziale pubblica.
 
Controlli a campione

Le cessione del credito ai fornitori è stata introdotta di recente per gli interventi sulle parti comuni condominiali. Il beneficio allargato alle singole unità immobiliari aiuterà a superare l’ostacolo più grande per la riqualificazione energetica: sostenere l’investimento iniziale. Ma insieme con i benefici sono estesi dagli edifici agli appartamenti anche i controlli dell’Enea. Sarà un decreto interministeriale a stabilire i requisiti tecnici per gli interventi, a partire dai massimali di costo specifici per ogni tipo di lavoro e dalle modalità dei controlli a campione. Il tutto sull’esempio di quanto avviene con gli incentivi del conto termico: le soglie unitarie di spesa risultano necessarie perché ormai sono vecchi di dieci anni i provvedimenti che fissano i requisiti minimi per le tecnologie incentivabili; se non si interviene, si rischia che gli standard di prestazione energetica imposti dal 2015 agli edifici nuovi o da ristrutturare siano più severi di quelli richiesti per ottenere le detrazioni.
 
Tetto di spesa
 
Prorogata al 31 dicembre 2018 la detrazione al 50 per cento per interventi di ristrutturazione edilizia, che altrimenti sarebbe tornata al 36. Invariato il tetto di spesa pari a 96 mila euro per ogni unità immobiliare, spalmato in dieci quote annuali di pari importo. A chi ha avviato un intervento di ristrutturazione dopo il primo gennaio del 2017 spetta una detrazione pari al 50 per cento delle spese sostenute nel corso del 2018 per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica elevata che servono ad arredare l’appartamento oggetto dei lavori. Idem vale per le parti comuni di fabbricati residenziali dove sono stati svolti interventi di recupero del patrimonio. Insomma: l’intervento di recupero cominciato nel 2017, anche se non terminato, può comportare il diritto a fruire di una detrazione fino a 10 mila di euro di spese sostenute durante il 2018. Analogamente, ai fini della soglia massima di oneri, si tiene conto anche delle spese sostenute nel 2017 per le quali si è già fruito delle agevolazioni per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici legato a lavori realizzati nel 2017 oppure proseguiti nel 2018. Estesi i meccanismi di monitoraggio.
 
Rischio sismico
 
Anche il sismabonus è esteso all’edilizia popolare, ma non si non si può usare ad esempio per i capannoni. Riguarda soprattutto i condomini e se si raggiungono una o due classi di rischio sismico in meno sono previste detrazioni al 75 e all’85 per conto. Agevolazioni al 50 per cento per i lavori meno impegnativi. C’è poi il bonus verde 2018 al 36 per cento per le spese sostenute per giardini e balconi (“Casa” ne ha riferito sul numero del 28 ottobre). La cedolare secca, al momento, non è stabilizzata né estesa agli immobili non abitativi come sembrava dalle indiscrezioni. Non resta che attendere il dibattito in Parlamento. 
 

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