di Camilla Mozzetti Francesco Pacifico
lunedì 23 settembre 2019, 10:58Autista Atac aggredito sul bus: «Non so se riuscirò a perdonarli. Telecamere collegate con il 112»
«Sarò operato domani (oggi, ndr) ma ancora mi sento frastornato per quello che è accaduto, non so se riuscirò a perdonare questi ragazzi, spero solo che le cose possano cambiare». Lucio Iannucci, l'autista dell'Atac aggredito venerdì sera mentre era in servizio sulla linea 46 da un gruppetto di minorenni e colpito al volto da un 17enne già noto alle autorità per episodi di rapina, spera solo che «questa vicenda possa aiutare a comprendere quello che accade quasi giornalmente a chi sulle strade di Roma guida un autobus del trasporto pubblico». Oggi i suoi colleghi, molti autisti impegnati soprattutto nei turni serali, si ritroveranno alle 10.30 alla rimessa di Portonaccio dove si terrà una riunione per discutere i livelli di sicurezza garantiti per i dipendenti e le richieste da avanzare all'amministrazione e alla municipalizzata dei Trasporti.
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«LA MISURA È COLMA»
Perché «la misura è colma», confida più di un conducente, mentre i sindacati confederali sono pronti a incontrare i vertici di via Prenestina giovedì prossimo e oggi scriveranno al Prefetto, Gerarda Pantalone, per chiedere l'apertura di un tavolo di discussione. Non intendono arretrare e sono pronti allo sciopero se l'amministrazione, «ovvero il Comune spiega Daniele Fuligni, segretario regionale della Filt-Cgil non prenderà dei provvedimenti volti a garantire una maggiore sicurezza per gli autisti e per tutti i dipendenti impegnati nel servizio». Lo sciopero di due ore potrebbe scattare già nei prossimi giorni. L'unica possibilità per scongiurarlo, sintetizza più di un sindacalista, «è ricevere non solo rassicurazioni ma risposte vere da mettere in campo nel più breve tempo possibile». Anche perché «bisogna fermare aggiunge Anna Maria Furlan, segretaria generale della Cisl questa escalation di violenza contro chi fa solo il proprio dovere». Tra le richieste che i sindacati intendono proporre all'amministrazione e al Prefetto c'è quella di ripristinare il protocollo con la Questura di Roma per «la vigilanza a bordo conclude Fuligni che era stato varato a marzo del 2017 con alcuni presidi fissi. Chiediamo che quel protocollo oggi scaduto venga sottoscritto nuovamente e che ci sia un'attenzione particolare e certa soprattutto sulle linee più pericolose che l'Atac conosce perfettamente».