Bimba presa a calci da un compagno delle elementari: 18 ore al pronto soccorso
Una Verona), ha avviato accertamenti anche la dirigente scolastica. L'unica a parlare, al momento, è la mamma della vittima, che frequenta la terza elementare: «Ho chiesto più volte alle insegnanti di intervenire, senza però ottenere nulla».
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La donna, riferendo le parole della figlia, ricostruisce l'accaduto. «La bimba era in bagno, si stava lavando le mani al termine delle lezioni - racconta - quando il solito compagno di classe l'ha prima spinta violentemente da dietro, facendole sbattere la pancia contro il lavandino, poi l'ha picchiata sul corpo e sulla testa, facendola andare a sbattere contro un armadio e finendo per darle un calcio in mezzo alle gambe». Poco dopo l'aggressione la madre è stata chiamata da un'insegnante che le ha detto che la figlia stava molto male. «Ero in viaggio per raggiungere la scuola - prosegue - quando la maestra mi ha richiamata riferendomi che il problema era rientrato e che potevo tornare indietro». La mamma ha voluto raggiungere lo stesso la figlia: «Sembrava che in effetti non ci fossero problemi particolari - prosegue - poi mi sono accorta che nelle urine di mia figlia c'era del sangue e l'ho portata al pronto soccorso». I referti medici dicono che al suo arrivo in ospedale la bambina lamentava dolori alle costole, all'addome e a livello genitale. «Già dalla prima elementare avevo detto alle insegnanti che c'erano dei problemi con questo bambino - ripete la donna - ma in risposta a queste segnalazioni avevo sempre ottenuto risposte che minimizzavano la questione». Secondo la donna, l'aggressione costituisce l'apice di una escalation che nei giorni precedenti aveva portato a offese e violenze sempre più forti. La dirigente scolastica dell'istituto primario dove sarebbe avvenuto il fatto per ora minimizza. «Farò delle verifiche - si limita a dichiarare, affermando di non aver mai saputo nulla degli atti di bullismo del piccolo - però ho l'impressione che si stiano facendo dei discorsi un pò eccessivi. D'altro canto di situazioni legate alla vivacità dei bambini ne accadono ogni giorno»