di Giorgio Sbordoni

lunedì 15 giugno 2015, 10:38

Bed and breakfast a carattere saltuario utilizzando parte della propria casa

Offrire alloggio e prima colazione può diventare un modo intelligente per incrementare il reddito. Le norme fiscali




Uno degli investimenti più redditizi per chi ha a disposizione un appartamento è l’attività di Bed & Breakfast. In una città come Roma, meta di un flusso ininterrotto di turismo, non sarà difficile, con attenzione e una buona organizzazione di base, avviare un servizio di ricezione che garantisca una rendita fissa.
Tassazione degli introiti
Come vengono tassati i ricavi di un B&B? “I proventi dell'attività di Bed & Breakfast – ci spiega Sarah Pacetti, componente della Giunta nazionale dell’Anaci –, al netto delle spese inerenti documentabili, sono tassati come ‘redditi diversi’, derivanti da attività commerciale non esercitata abitualmente. È necessario che il gestore del B&B si doti di un bollettario per quietanzare l'incasso dei singoli corrispettivi. Il reddito del B&B sarà quindi la somma delle ricevute rilasciate, meno le spese documentate inerenti al B&B. Nella maggior parte delle Regioni l'attività non viene considerata d'impresa, quindi non è necessario possedere partita IVA né iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio. Tuttavia alcune Regioni consentono anche l'attività imprenditoriale. Le procedure amministrative semplificate per l'apertura di un B&B trovano un analogo riconoscimento anche sotto il profilo tributario. L'amministrazione finanziaria, infatti, si è occupata con due risoluzioni, la 180/E/1998 e la 155/E/2000, di questo comparto economico, escludendo la soggettività imprenditoriale con partita IVA del contribuente persona fisica che lo intraprende, purché egli assecondi due sostanziali condizioni: la saltuarietà delle prestazioni di servizio e l’assenza di mezzi organizzati”.
Le regole
Le Regioni qualificano l'attività ricettizia come B&B se per il suo svolgimento vengono impiegate stanze, e correlati posti letto, in un numero non superiore a quello prefissato dalla rispettiva legge. L'alloggio, infatti, deve avere massimo da 3 a 6 camere (i requisiti variano da regione a regione) debitamente arredate con letto, armadio, comodini, lampade, sedie, cestini gettacarte, per un massimo di 6/20 posti letto (anche qui i requisiti variano da regione a regione). Inoltre, nell'unità abitativa viene solitamente presupposta la presenza del proprietario che, nell'assistere gli ospiti, si avvale eventualmente di altri componenti del proprio nucleo familiare. “Questi requisiti amministrativi – dichiara Sarah Pacetti – assumono soltanto un valore di indizio. Secondo l’amministrazione finanziaria, il numero delle stanze utilizzate non comporta in sé alcuna implicazione fiscale. È quindi ammissibile lo svolgimento dell'attività in unità immobiliari di particolare ampiezza quali dimore storiche, castelli e similari, come pure non rileva la consistenza economica dei beni o del numero dei soggetti impegnati nel disbrigo dei servizi. Ad esempio, oltre ai parenti del proprietario si ritiene che possano essere occasionalmente impegnati anche soggetti terzi rispetto al nucleo familiare. Purché il loro utilizzo non sia organizzato in modo stabile e professionale. Pertanto, se nel corso dell'anno risulta verificato il parametro della discontinuità, ovvero, dell'occasionalità, nell'erogazione delle prestazioni, il contribuente è esonerato dall'attivazione della partita IVA e da tutte le implicazioni formali, registri, libri contabili, e sostanziali che da essa scaturiscono”.
Redditi diversi
In questo contesto occorre tuttavia adempiere a tutti gli ordinari obblighi ai fini IRPEF, consistenti nel dichiarare i proventi, così come realizzati, come "redditi diversi", derivanti da attività commerciale non esercitata abitualmente (lettera i, comma 1, art. 67, Tuir). Essi vanno trascritti nel quadro RL - sezione IIA - di Unico Persone Fisiche (in alternativa è utilizzabile anche il modello 730, quadro D, rigo D5) e assoggettati a tassazione al netto delle spese inerenti. In via di principio, queste "spese inerenti" sono tutte quelle che si rendono inevitabili per lo svolgimento dell'attività (comma 2, art. 71, Tuir), come ad esempio: approvvigionamento di generi alimentari, materiale per la pulizia e suoi addetti, utenze domestiche. Nonostante la snellezza degli adempimenti formali è comunque necessario che il contribuente, ai fini di un controllo fiscale, si doti di un supporto documentale predisponendo un "bollettario madre-figlia" per quietanzare l'incasso dei singoli corrispettivi.
Il marketing
E’ fondamentale analizzare il target, quella fascia del mercato al quale si rivolge la struttura, concentrandosi su un determinato gruppo di consumatori. Importantissima è la comunicazione: creare un servizio in grado di soddisfare l’aspettativa del cliente è solo il primo passo. Il vero strumento è senza dubbio la pubblicità. I canali prediletti per farsi conoscere si trovano online. Portali o annunci su siti specializzati di enti pubblici, guide a carattere internazionale, periodici di settore e Fiere turistiche.
La contabilità
Le semplici pratiche amministrative, unite alla gestione dei clienti e ai servizi collaterali (approvvigionamenti, pulizie, ecc.) rappresentano la vera gestione operativa del bed and breakfast. Poiché si tratta di un’attività saltuaria a gestione familiare, esclusa quindi dall’ambito imprenditoriale, i ricavi ottenuti dovranno essere segnalati nella propria dichiarazione dei redditi alla voce "Altri redditi o redditi occasionali".


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