di Mauro Evangelisti
mercoledì 18 marzo 2020, 07:47Coronavirus, il nodo tamponi. Svolta delle Regioni: «Ora avanti a tappeto»
ROMA Covid-19, si cambia: ora nelle regioni si effettueranno molti più tamponi per cercare i positivi, a partire dai medici e dagli infermieri che lavorano negli ospedali. La Toscana ha addirittura acquistato mezzo milione di test sierologici per allargare i controlli a tutti. E Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ieri alle 23.30 ha scritto su Twitter: «Un milione di test rapidi. Abbiamo deciso di acquistarli e utilizzarli per avviare una campagna di screening di massa». Passa il modello Veneto con il caso di scuola di Vo' Euganeo; o se preferite il modello della Corea del Sud.
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INCENDIO
«Test, test, test: non puoi combattere un incendio con gli occhi bendati» ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, numero uno dell'Organizzazione mondiale della Sanità. E ieri lo ha rilanciato anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e rappresentante italiano nell'Oms, che però ha precisato: «Non significa tamponi a tutti ma seguire le linee guida dell'Oms che sottolinea la necessità di fare test ai pazienti sintomatici con fattori di rischio». Ma dalle Regioni, per tutta la giornata di ieri, si sono succedute le prese di posizione dei governatori che promettono: faremo molti più tamponi. In sintesi: la linea iniziale sta cambiando, dai territori parte una spinta a svolgere molte più verifiche per trovare i positivi, ora che è chiaro che gli asintomatici non rilevati sono almeno una delle cause dell'inarrestabile diffusione dell'epidemia.
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In qualche modo sta passando la strategia del governatore del Veneto, Luca Zaia, sia pure con sfumature differenti: si va dal presidente delle Marche (una delle regioni più in sofferenza), Luca Ceriscioli, che promette test anche per gli asintomatici, a quello dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che annuncia: «Faremo molti più tamponi, a partire dagli operatori sanitari». Dalla Puglia, il professor Pierluigi Lopalco, consulente del governatore Emiliano, dice: «La richiesta di estendere i test con tampone ai medici asintomatici che abbiano avuto contatti con pazienti Covid è condivisibile, più test si fanno meglio è, ma è necessario adottare un strategia: fare i tamponi a caso non ha molto senso».