Estate, cuore in affanno: ecco i 5 consigli del cardiologo per evitare rischi
Affanno e tachicardie improvvise possono allarmare, soprattutto dopo i quarant'anni: e, in effetti, a causa delle alte temperature, in estate sembra che il cuore si affatichi di più. Attenzione, però: come spiega, infatti, il cardiologo Oreste Febo, direttore dell'Unità operativa complessa di Cardiologia riabilitativa e pneumologia dell'Asst Gaetano Pini-Cto di Milano, il caldo non aumenta l'insorgenza di patologie cardiache, ma i soggetti che hanno già problemi cardiaci devono invece prestare maggiore attenzione durante la stagione estiva. L'esposizione alle alte temperature favorisce nei cardiopatici, specialmente se anziani, l'eccessiva disidratazione e la vasodilatazione. Condizioni che possono provocare importanti cali di pressione, alterazioni della funzionalità renale e alterazioni importanti del contenuto di sali minerali dell'organismo.
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«Spesso chi ha problemi cardiaci assume farmaci che potenziano questi problemi: ecco perché è fondamentale l'educazione sanitaria che consente al medico curante di fornire al paziente le informazioni utili per ridurre i rischi legati alla assunzione di determinate terapie, in particolari periodi dell'anno», sottolinea ancora il cardiologo.
Ecco i suggerimenti del cardiologo per aiutare chi è affetto da patologie cardiovascolari ad affrontare l'estate con serenità:
1) Attenzione agli effetti collaterali dei farmaci. Per chi è affetto da ipertensione, per chi assume farmaci vasodilatatori o diuretici che possono provocare una riduzione della pressione arteriosa, il cardiologo suggerisce di misurare la pressione con maggior frequenza e di rimodulare eventualmente il dosaggio dei farmaci assunti, in accordo con il medico curante: «I cali di pressione, infatti, sono pericolosi soprattutto nei soggetti fragili e quelli più anziani, e possono per esempio favorire l'insorgenza di traumi, come la frattura di femore, a seguito della perdita dell'equilibrio e le cadute», spiega.
2) I raggi solari interferiscono con i farmaci. Inoltre - aggiunge il direttore della Uoc di Cardiologia Riabilitativa e Pneumologia - alcuni farmaci, come l'amiodarone, possono provocare delle macchie sulla pelle, a seguito dell'esposizione al sole: «È necessario che il paziente sia informato sull'insorgere di questo effetto collaterale, in quanto il danno alla pelle può essere permanente. È utile pertanto consigliare al paziente di proteggersi e di evitare l'esposizione diretta ai raggi solari».
3) Leggere le indicazioni sul bugiardino sulla conservazione dei farmaci. Le alte temperature possono condizionare la conservazione dei farmaci: «Bisogna leggere sempre il bugiardino su cui si trova indicazione sui gradi da non superare e, anche in questo caso, è necessario chiedere consiglio al medico».