di Paola Toscani

Lunedì 25 Febbraio 2019, 16:20

Fatture elettroniche: gli obblighi cui è tenuto l’amministratore di condominio

Il condominio non è un soggetto Iva e, quindi, non ha alcun obbligo di emettere fattura elettronica, il nuovo strumento entrato in vigore dallo scorso 1° gennaio nelle operazioni tra professionisti e tra professionistieconsumatori.

Questa nuova modalità di fatturazione ha però alcuni effetti sui fornitori che prestano eventuali servizi nei confronti dei condomìni, che sono quindi interessati come soggetti passivi, e quindi a tutti gli effetti come consumatori. In pratica i professionisti, titolari di partita Iva, che fatturano nei confronti del condominio devono seguire le regole previste dalla nuova normativa e quindi emettere la fattura elettronica verso il Sistema di Interscambio (SdI).

Per essere correttamente trasmessa, una fattura compilata dal fornitore del condominio deve riportare nel campo riservato all’identificativo fiscale del committente il codice fiscale del condominio.
Nel campo “codice destinatario” della fattura elettronica deve essere indicato il codice convenzionale “0000000”. Al condominio, tramite l’amministratore, sarà poi consegnata una copia cartacea oppure inviata via mail in formato Pdf.

Il fornitore dovrà indicare che si tratta della copia della fattura trasmessa, comunque a disposizione nell’area riservata allo SdI del sito web dell’Agenzia delle Entrate. Restano alcuni aspetti da chiarire, come fanno notare gli amministratori di condominio, legati al fatto che, in quanto soggetto passivo, il condominiononha accesso allo SdI e non ha quindimodo di controllare eventuali irregolarità.

Prendiamo il caso di una ditta che esegue lavori di ristrutturazione, le cui ricevute servono ai condòmini per ottenere le detrazione fiscali. Cosa succede se la ditta non invia una fattura allo SdI o ne trasmette una con dati sbagliati? «L’amministratore resta responsabile, perché è tenuto a registrare e contabilizzare quello che viene consegnato in forma cartacea, manonavendo accesso allo SdI, al momento, non può avere un riscontro di quanto sia trasmesso», spiega Rossana De Angelis, presidente di Anaci Roma. «Ecco perché abbiamo richiesto all’Agenzia delle Entrate di poter scaricare le fatture, in veste di professionisti ».


 

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