Stefano Cucchi, Gabrielli: chi ha espresso giudizi avventati si scusi con la famiglia
Mentre Ilaria Cucchi annuncia che la querela per Salvini sta arrivando, sul caso del ragazzo morto il 22 ottobre 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare interviene anche Franco Gabrielli. Rispondendo alla domanda di un giornalista, a margine di una cerimonia al Commissariato di Scampia, a Napoli, il Capo della Polizia ha detto di ritenere «che quanti, negli anni, hanno dato giudizi avventati sulla vicenda Cucchi dovrebbero oggi chiedere scusa ai familiari, ma vedo un approccio manicheo e giudizi espressi con l'emotività del momento».
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Intervistata ieri sera durante il programma Lavori in Corso in onda su Radio Radio e Radio Tv Ilaria Cucchi è tornata ad attaccare il capo della Lega perché «fa speculazione su mio fratello, sono stata accusata io di fare questo, ma lui è uno sciacallo. Fa politica di basso livello sulla morte di mio fratello e sulla nostra storia». «Arriva al punto di parlare ancora di droga nel momento in cui sono state emesse le sentenze di condanna per omicidio dopo dieci anni dalla morte di mio fratello - ha aggiunto - Ma che ci vuole dire, che i drogati devono essere uccisi? Secondo me lui è completamente fuori dal mondo. Il giorno della sentenza mia madre che sta molto male è rimasta tantissime ore in quella udienza ad aspettare la pronuncia».
«Mio padre è una persona talmente per bene e onesta che a pochi giorni dalla morte di Stefano ha denunciato suo figlio per aver trovato un quantitativo di droga nella sua abitazione di Morena. Questa è la nostra famiglia. Anche io da madre, ho paura della droga, anche io sono contraria, ma qui parliamo di omicidio preterintenzionale e non di droga. Matteo Salvini piuttosto che preoccuparsi del nostro processo si preoccupi di casa sua, pensi a loro, non alla mia famiglia. Mio fratello non è morto perché drogato, è chiaro a tutti fuorché a Salvini che ripete sempre le stesse cose... probabilmente sarà ancora sotto gli effetti del mojito. La querela è in via di presentazione. Non tollero più nulla, adesso basta - ha concluso Ilaria Cucchi - Sono in tante le persone che ci devono chiedere scusa. Salvini sembra il degno erede di Giovanardi».