di Oliviero Franceschi

sabato 3 novembre 2012, 22:14

Irpef, la seconda rata si versa entro fine mese

Anche Irap, Inps e imposte sostitutive presentano il conto

Siamo alla vigilia del secondo appuntamento col fisco per ordine di importanza, quello dell’acconto Irpef di novembre. Non tutti però saranno costretti a tirare la cinghia per versare quanto dovuto. Ripassiamo insieme i meccanismi da conoscere, anche per trovare eventuali soccorsi nel mare in burrasca..
Acconto sì, acconto no..
Per stabilire se il secondo acconto Irpef per il 2012 è dovuto o meno, il primo step consiste nel riprendere la copia dell'Unico 2012 e soprattutto la ricevuta di pagamento della prima rata, che sarà stata versata, a seconda dei casi, tra giugno e agosto. Naturalmente, se avete pagato a rate, occorrerà verificare che non ne abbiate saltata nessuna. Individuate nel modello Unico la voce "Differenza" (rigo RN33) ed applicate su tale importo la nuova percentuale del 96%, come ridotta per l’anno 2012 dal D.P.C.M. del 21/11/2011. Quello che si ottiene è l'acconto complessivo; si sottrae poi l'importo eventualmente pagato come primo acconto e si ottiene la differenza da versare entro il prossimo 30 novembre. L'acconto è dovuto solo se al rigo RN33 risulta un importo pari o superiore a 52 euro; si può versare in unica soluzione a novembre solo se l'acconto dovuto è inferiore a 257,52 euro.
I calcoli
Come sempre occhio ai calcoli: se, ad esempio, avete pagato il primo acconto con la maggiorazione dello 0,40%, ricordate che per determinare la seconda rata, dovete scomputare questa maggiorazione. Ad esempio, se il 27 luglio 2012 avete versato complessivamente 502 euro tra primo acconto di 500 euro e maggiorazione di 2 euro (500 x 0,004 = € 2), l’importo da considerare ora come primo acconto versato sarà solo di 500 euro. Se, invece, avete pagato dopo i termini con il ravvedimento operoso applicando la sanzione (versata con un codice tributo a parte), l'importo del primo acconto Irpef dovrebbe essere già “depurato” dalla quota di interessi poiché non si versano più insieme all'imposta: se avete sbagliato, attenzione almeno a scorporare gli interessi dalla rata.
Le nuove percentuali
Per effetto della nuova misura dell’acconto, che per il 2012 è sceso dal 99 al 96%, cambiano anche momentaneamente le storiche percentuali da applicare per ottenere rispettivamente il primo e il secondo dei due versamenti. A regime gli acconti si ottengono moltiplicando dapprima per il 99% l’importo del rigo differenza RN33 e poi nuovamente moltiplicando il risultato così ottenuto per il 40% (primo acconto) e per il 60% (acconto di novembre).Viceversa quest’anno per l’Irpef i calcoli andranno fatti con le nuove aliquote: si può moltiplicare direttamente l’importo del rigo differenza per il 39,6%, per ottenere il primo acconto e per il 56,4% per ottenere l’acconto di novembre. In questo modo si può verificare che l’importo del primo acconto già versato sia esatto e che l’ammontare del secondo acconto (ottenuto come dicevamo per differenza tra il 96% del rigo RN33 e quanto versato al fisco come primo acconto) sia quanto effettivamente dovuto all’amministrazione.
I crediti
Se dall'Unico 2012 risulta un credito non chiesto a rimborso né compensato ora potete utilizzarlo per pagare meno o addirittura niente. L'importo dei crediti che può essere utilizzato in diminuzione degli acconti di novembre è quello indicato nella colonna 4 dei righi da RX1 a RX19 e nella colonna 5 dei righi da RX20 a RX26 del modello Unico 2012, al netto delle compensazioni eventualmente già effettuate nell'anno (ad esempio, per il pagamento delle addizionali all'Irpef 2011, per i versamenti periodici relativi al 2012 di Iva, ritenute alla fonte, contributi, ecc.).
Due metodi di calcolo
Solitamente, sia la prima che la seconda rata dell'acconto Irpef per il 2012 si calcolano "sul passato": sulla base, cioè, di quanto dovuto per i redditi del 2011. Chi, però, prevede di conseguire per il 2012 un reddito imponibile inferiore a quello dell'anno precedente, o comunque di dover versare una minore imposta, può seguire una procedura diversa: calcolare l'acconto sull'Irpef che prevede sia dovuta per i redditi 2012. Si tratta, ad esempio, di chi quest'anno ha cessato la propria attività o comunque ha conseguito redditi inferiori rispetto allo scorso anno, oppure ha sostenuto maggiori oneri e spese deducibili o detraibili rispetto al 2011. La convenienza dell'autoriduzione è evidente, ma bisogna fare attenzione a stimare redditi non ancora percepiti e mettere in conto spese detraibili, a volte, non ancora sostenute, senza contare i nuovi tetti e le nuove franchigie (al momento di andare in stampa ancora in discussione in Parlamento) sulle deduzioni e detrazioni fiscali. Cambiamenti a parte, chi volesse rifarsi i calcoli e stimare le tasse da pagare il prossimo anno deve tra l’altro tener conto di tutte le detrazioni previste dall’Unico, che diminuiscono gli importi finali da versare. Ci riferiamo alle detrazioni per familiari a carico e per lavoro dipendente, assimilato, autonomo e per altri redditi, il cui meccanismo di calcolo non è dei più semplici, perché spesso bisogna utilizzare vere e proprie formule che permettono di conoscere l’entità della detrazione spettante nel caso concreto, a seconda di alcuni elementi reddituali e personali del contribuente.
Ravvedimento sì, ma operoso..
Chi alla fine scoprirà di aver sbagliato le previsioni (e quindi di aver pagato un acconto inferiore al dovuto) potrà comunque mettersi in regola (a pagamento) entro il termine di presentazione della prossima denuncia dei redditi sfruttando il ravvedimento operoso. Ma ne parleremo in dettaglio nella prossima puntata.

Hanno collaborato Daniele Cuppone e Alberto Martinelli

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