Così, anche per il piccolo
Nemo e la sua specie, i mutamenti climatici in atto, avrebbero cominciato a rappresentare un problema. Una vera e propria minaccia che, oggi, potrebbe rivelarsi tanto grave da portare il
pesce pagliaccio a scomparire. A dirlo, un team di ricerca internazionale capitanato dal CNRS, il Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica che ha collaborato con i colleghi dell'Università australiana James Cook, della statunitense Whoods Hole Oceanographic Institution, dell'Università francese di Perpignan, del Red Sea Research Center di stanza all'Università della Scienza e della Tecnologia King Abdullah, in Arabia Saudita e dell'Università Australe del Cile.
Dopo oltre dieci anni di studi su di una popolazione di
pesci pagliaccio dell'isola di Kimbe (Papua Nuova Guinea) i risultati sono allarmanti. La simbiosi tra i
pesci pagliaccio e alcune specie di anemoni, è nota. I pesci, protetti dagli urticanti anemoni, si cibano delle minuscole particelle di cibo che riescono ad acciuffare. Ma non finisce qui, perchè per i simpatici pesciolini colorati, quegli anemoni sono una vera e propria casa dove, maschio e femmina, insieme ad alcuni maschi sessualmente immaturi, vivono e si riproducono. Meraviglia della natura, quando la femmina dovesse venire a mancare, il maschio "dominante", diventa femmina e gli altri maschi, diventano maturi. Insomma, un ciclo della vita animale pressochè perfetto.
"Il problema si pone, come spiegato all'Agenzia France-Presse dal professor Poujol, coordinatore dello studio, quando intervengono limitazioni nell'ambiente circostante". Acidificazione delle acque, così come il fenomeno dello sbiancamento dei coralli legato alle alte temperature, sono tutti fattori che stanno determinando la morte dei coralli con le gravi conseguenze per l'ecosistema marino che conosciamo e che stanno significando la perdita dell'habitat naturale di
Nemo.
"Il
pesce pagliaccio, ha sottolineato Poujol, non possiede il necessario corredo genetico che gli permette di mutare il ciclo riproduttivo". Proprio per questo, non è in grado di adattarsi all'ambiente che si sta trasformando così velocemente e che mette seriamente a rischio il ciclo stesso della riproduzione.
Il dramma è che, domani, non ci possa essere più alcun
Nemo da cercare.
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