di Camilla Mozzetti
sabato 26 ottobre 2019, 07:25Luca Sacchi, la mamma del pusher arrestato: «L'ho denunciato io, meglio in cella che a spacciare»
Quando gli agenti di polizia che per tante sere lo hanno visto nel quartiere e lo conoscono da tempo lo fermano, non riescono a fare altro se non ripetergli: «Come ti sei ridotto?». Tu, Valerio, figlio di una famiglia pulita, che ti sei macchiato di un omicidio.
Le vittime sono quasi sempre innocenti e i loro carnefici quasi sempre dei criminali. Questo vuole la consuetudine. Da una parte Luca Sacchi, 24 anni, morto dopo un colpo di pistola esploso alla testa, dall'altra Valerio Del Grosso, 21enne, che aveva in mano quell'arma una calibro 38 e l'ha poi usata. Al centro un omicidio per la compravendita di una partita di hashish da oltre duemila euro la cui dinamica lascia franare le certezze della consuetudine. Ma in questa storia c'è almeno un'altra vittima e si chiama Giovanna Proietti. È lei la madre di Valerio che varca il commissariato di San Basilio giovedì sera poco dopo le 20 e denuncia il figlio. «È meglio saperlo nelle vostre mani che in quelle di spacciatori, delinquenti e criminali». Donna minuta e vittima coraggiosa che appena scopre l'ennesimo «casino» compiuto dal figlio non ha bisogno neanche di pensarci. Si infila la giacca, ne parla con il marito Gianni, e con l'altro figlio Andrea che ha raccolto le confessioni degli amici di Valerio e le ha raccontato cosa il ragazzo può aver compiuto. Decide di andare dalla polizia.
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LA DENUNCIA
Lascia la graziosa villetta dove ha messo su famiglia ormai più di vent'anni fa, nel cuore di Casal Monastero. Un quartiere contiguo a San Basilio che cerca, però, disperatamente di prendere le distanze e staccarsi da quest'ultimo, proteggendosi da una fitta ragnatela di criminalità che ha fatto dello spaccio di droga il proprio vessillo. «Credo che mio figlio Valerio dirà la donna sia coinvolto nell'omicidio di quel ragazzo all'Appio Latino».
La voce è ferma. Decisa. Gli occhi macchiati dalle lacrime che a un certo punto le rigano il volto. Le leva via così: con un fazzoletto di carta senza vergognarsene. È risoluta sì, ma anche umana e non nasconde le proprie fragilità. Ha cresciuto i quattro figli all'interno di un difficile contesto sociale e credeva di esser riuscita a sconfiggere il mostro o comunque di esser stata brava a tenergli testa. Quattro maschi, dei nipoti, un marito onesto che da anni porta avanti la propria attività di autonoleggiatore garantendo solidità e tranquillità. Una famiglia perbene e semplice. «Valerio è un bravo ragazzo ma frequenta gente che non mi piace e in passato ha anche avuto dei problemi».
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