Pontida, diretta. Salvini: «Questa Italia vincerà. Mai con la sinistra, mai con il Pd». Aggredito videomaker
È il giorno di Salvini premier, sventolano anche due bandiere dell'Italia. Sul fondale del palco campeggia lo slogan «La forza di essere liberi», sovrastata da una striscia tricolore. E tra partecipanti compare anche una effigie del cuore Immacolato di Maria.
Salvini show a Pontida, sfida al proporzionale. Al raduno anche insulti a Mattarella
PONTIDA, LA DIRETTA DELLA GIORNATA
Ore 13.53 Prende la parola Matteo Salvini dal palco a Pontida. «Questa è l'Italia che vincerà. L'odio e la paura non abitano a Pontida. Col sorriso si risponde agli insulti. Qua non ci sono poltronari ma uomini e donne con valori. Su Di Maio non cambio idea, è un amico anche se cambia fronte. Ma non condivido le sue scelte: mi spiace vedere che l'evoluzione dei 5 stelle si trasformi nel cappello in mano in Umbria per una poltrona. Mettetevi con chi volete tanto il popolo vi manda a casa. Da un lato la Fallaci, dall'altra la viziatella comunista Carola, quella che mi ha denunciato e che non vedo l'ora di guardare al processo a testa alta. Proprio il 15 settembre ci ha lasciato ma le sue idee vivranno per sempre. Grazie Oriana speriamo che i tuoi testi divengano libri di testo nelle scuole. Gli schiavisti e i razzisti e gli sfruttatori di uomini e donne stanno solo a sinistra: i comunisti di oggi non parlano più agli operai ma ai banchieri. Una flat tax al 15% per chi lavora e per chi crea lavoro: sarà il primo provvedimento della Lega quando tornerà al governo. Il Piave mormorava ieri come oggi: i nostri nonni non hanno dato il sangue per far un favore alle ultime Ong che arrivano qui. Preferisco cedere ai traditori 7 ministeri oggi perché ce li riprenderemo tra qualche mese con gli interessi. Quasi 40 anni fa scriveva che sarebbe stato opportuno che i giudici rinunciassero alle elezioni, e che se lo avessero fatto si sarebbero dovuti dimettere dalle cariche giudiziarie. Era Rosario Livatino, un martire ucciso dalla mafia. Il 19 ottobre a Roma sarà la festa dell'orgoglio nazionale. Quando ci sono migliaia di persone della Lega gli agenti ci seguono col sorriso. Se proveranno ad aumentare le tasse sulla casa dovranno passare sui nostri copri: la casa è sacra e non si tocca».
Ore 13.42 «Da Pontida facciamo partire la resistenza per chi ci vuole con la testa china, da qui parte la rivoluzione». Lo assicura il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, parlando dal palco del raduno di Pontida. Per il leghista «noi avremo sempre fissa in testa la stella polare dell'interesse del popolo» perché «il governo è nato in provetta. La gente ha capito perfettamente la crisi di governo».
Ore 12.54 Lo spirito unitario, con punte di meridionalismo, conquista il pratone di Pontida. Al raduno annuale della Lega, in provincia di Bergamo, la svolta sovranista impressa alla Lega dal segretario Matteo Salvini, contagia la base. Dopo l'edizione dello scorso anno, con Salvini vicepremier e ministro dell'Interno, anche a Pontida 2019 i sostenitori della Lega abbandonano i toni più aspri contro il Sud e sventolano bandiere tricolori, senza rinunciare ai vessilli regionali. Ma se la secessione è ormai un tabù, tanto che la grande scritta 'Secessionè è sparita dalla collina alle spalle del pratone e sul palco campeggia la scritta 'Prima gli italianì, la base leghista non rinuncia a modulare l'unità nazionale sotto il segno dell'autonomia regionale. «Il Sud è il nostro Fort Knox», dice Adriano da Bergamo, parlando con l'Adnkronos e sventolando una bandiera della Trinacria e una con l'Alberto da Giussano. «Ormai l'Italia è una sola, siamo talmente mischiati che non andrei mai contro i miei amici del Sud. L'Italia è una sola, deve essere unità e basta». Ma il Sud, continua, «va reso accessibile con i trasporti e le ferrovie. E l'autonomia gioverebbe di più a loro. Gli amministratori incapaci verrebbero fuori».
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