di Raffaele Passaro

mercoledì 8 aprile 2020, 12:56

Rieti, i dilettanti e l'emergenza, capitan Gatti e il cuore a Milano: «Sento ogni giorno i miei cari, ora stop al calcio e forza Selci»

RIETI - La lontananza ha spesso un sapore amaro, soprattutto quando si parte e non si sa quando si ritorna. Questa frase identifica al meglio il pensiero di Dimitri Gatti, 30enne centrocampista del Selci, di origini milanesi. Gatti, in Sabina da circa 3 anni, ha lasciato nel capoluogo lombardo i suoi familiari ed amici, che non vede ormai da più di 5 mesi. Lontananza che, in questo caso, ha un peso enorme vista l’emergenza che la regione lombarda sta attraversando a causa dei contagi del coronavirus.
 
Gatti, il nostro Paese sta attraversando un periodo difficile a causa del Covid-19. Cosa ne pensa?
«E' innegabile la durezza del momento, nonostante ciò, siamo italiani, siamo un popolo di operai: con fatica e dedizione ne usciremo ancora più forti e compatti!».
 
Come è cambiato il suo modo di lavorare in questo momento di emergenza?
«Sono titolare di una demolizione di automobili, la “Sabina Autodemolizioni”, quindi continuo a lavorare; sto parecchio a contatto con il pubblico e devo rispettare le regole imposte dal Governo. Non è semplice, però è una tutela per me e per i miei clienti».
 
Lei è nato ed ha vissuto a Milano fino a poco tempo fa. Come sta vivendo la situazione di grande emergenza in cui si trova la sua città d'origine e, in generale, la Lombardia?
«Ho vissuto lì fino a 3 anni fa. Sono molto preoccupato: ogni giorno sento i miei familiari ed amici, che sono obbligati a rimanere in casa; ogni giorno, dopo aver comunicato con loro, avverto sempre più la pressione di una situazione quasi surreale che viene raccontata dai numeri del virus, che parlano da soli!».
 
Quanto è difficile per lei stare lontano dai suoi cari proprio in questo momento?
«In questo momento stare lontano dai miei familiari ed amici è davvero lacerante. Sono molto preoccupato per i miei genitori, perché comunque hanno oltre 60 anni e quindi sapere che anche solo per andare a fare la spesa, oppure per portare fuori i cani, posso contrarre questo maledetto virus mi angoscia. Li chiamo tutti i giorni per sapere come stanno e gli raccomando di evitare il più possibile di uscire, di non stare a contatto con le persone e, inoltre, anche di usare tutte le precauzioni…il tutto, per non farmi stare ancora più in pensiero! Sono oltre 5 mesi che non torno a casa: spero che questo incubo finisca presto, per poter riabbracciare tutte le mie persone più care!».
 
Quanto le manca il calcio? Si tiene in allenamento a casa? La sua squadra, il Selci, stava lottando per il podio...cosa prova ora, dopo un mese di stop?
«Mi manca davvero come l’aria. Sto cercando, assieme alla mia ragazza, di fare un po’ di esercizi di palestra ma mi mancano i miei compagni, il mister, le cene di squadra…mi manca tutto il mio Selci! Stavamo facendo un bellissimo campionato, eravamo lì in alto…avevamo avuto delle difficoltà nelle ultime partite per colpa di alcuni infortuni, ma eravamo lì, in piena corsa per il podio!».
 
Come andranno a finire i campionati dilettantistici? Si passerà già alla prossima stagione?
«Credo che i campionati si possano considerare conclusi così. Penso che non torneremo in campo prima di settembre e, di conseguenza, si inizierà un nuovo campionato. Noi, sicuramente, ci faremo trovare prontissimi! Spero di rivedere presto tutti i miei compagni dell’Asd Selci!».

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