di Vincenzo Malatesta

lunedì 18 maggio 2015, 11:18

Roma, 2.200 nuovi alloggi con "affitti calmierati"

Pronti entro il 2015. Canoni da 5 euro al metro quadrato


Al via a Roma l’operazione housing sociale che prevede la realizzazione di 2.200 alloggi entro il 2015: gli immobili realizzati nelle nuove costruzioni, tutte nell’ambito del piano regolatore generale, saranno offerti soprattutto in locazione a canoni calmierati e, in misura minore, in vendita convenzionata. Il tutto grazie all’intesa fra Roma Capitale e Cassa depositi e prestiti (tramite Investimenti sgr): entra dunque nella fase operativa il programma di alloggi sociali destinati a impiegati, giovani coppie, anziani soli, famiglie con persone non autosufficienti, studenti e lavoratori che cercano un alloggio temporaneo, separati e divorziati, mamme sole con bambini. Insomma: il protocollo è stato siglato per sostenere chi non ha i requisiti per un alloggio popolare ma non può comunque permettersi un affitto a canoni di mercato.
Già deliberati interventi per 65 milioni di euro
Il patto fra amministrazione e Cassa Depositi e Prestiti consente di accedere al programma del fondo investimenti per l’abitare, attivo a livello nazionale dal 2010. Per la Capitale sono già stati deliberati interventi per 65 milioni di euro, altri sono in fase istruttoria con l’obiettivo entro l’anno di arrivare a circa 190 milioni per immobili in diversi municipi della città. Tra gli interventi previsti ci sono: la Collina della Muratella a Roma Sud, promosso dal gruppo Toti, con 350 alloggi; una serie di iniziative sviluppate da cooperative aderenti a Legacoop; il nuovo insediamento di Santa Palomba, sulla via Ardeatina in direzione Pomezia, che è il più rilevante con quasi mille alloggi; altri 50 alloggi nella vicina Trigoria; alcune nuove centralità, come ad esempio Massimina. A beneficiare del programma sarà soprattutto il nono municipio.
In programma anche residenze temporanee
La gestione degli immobili presuppone novità nell’utilizzo degli spazi comuni: lavanderie, spazi di co-working, car sharing, attrezzature di gioco per bambini negli spazi verdi; i cittadini che hanno i requisiti per accedere al programma di social housing saranno coinvolti nella definizione dei servizi comuni e nella loro manutenzione. Quanto al programma di residenze temporanee, sono in fase di valutazione i siti, anche in collaborazione con le università pubbliche romane.
Sono già 150 le case in cantiere
Da Cassa depositi e prestiti arrivano i primi 190 milioni di euro a Roma Capitale per l’housing sociale: sono già 150 le case in cantiere ed è prevista al più presto l’apertura di altri cantieri per circa 800 alloggi. L’affitto sarà di 5 euro a metro quadro, dunque 500 euro per 100 metri quadrati, e l’accesso agli immobili sarà regolamentato da una delibera. Le risorse del Fia che finanziano il programma a Roma non erano state mai utilizzate dal 2008 fino a oggi. E il social housing è un modo innovativo per fronteggiare l’emergenza abitativa nella Capitale: dal 1971 al 2011 la popolazione della città eterna è diminuita di oltre 160mila unità, ma le famiglie sono 360 mila in più: i nuclei si sono parcellizzati con un aumento esponenziale dall’11 al 39 per cento delle famiglie unipersonali e la contestuale diminuzione delle famiglie numerose dal 19 al 4 per cento.
Politiche abitative nella Capitale
Il patto fra Roma Capitale e Cassa depositi e prestiti rappresenta la terza linea di intervento dell’assessorato alla trasformazione urbana a sostegno delle politiche abitative; le altre due riguardano, rispettivamente, l’applicazione della legge regionale sul piano casa, con cantieri già aperti per 150 alloggi (nel corso del 2015 prevista l’apertura di altri cantieri per circa 800 alloggi) e l’edilizia agevolata all’interno dei piani di zona (la cosiddetta “manovra di chiusura”) con l’avvio dei cantieri dei primi 15 piani su 26. Per il 2015, le tre linee di azione comportano interventi per circa 2.200 alloggi, mentre nel prossimo triennio, progetti avviati, deliberati e programmati, l’offerta potenziale complessiva arriva a circa 8.000 alloggi in affitto o in vendita a prezzi agevolati. Grazie all’intesa fra Regione e Cdp si sblocca poi l’accesso al fondo investimenti per l’abitare con 500 milioni ancora disponibili in tutta Italia e la possibilità per le Ater di utilizzare i propri terreni per progetti di housing sociale, con la costruzione di nuovi edifici per chi è troppo ricco per le case popolari ma troppo povero per il libero mercato.


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