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  • di Bruno Benelli
  • Lunedì 18 Luglio 2011, 14:58

Colf, ecco le regole per pagare con i voucher

E’ possibile svolgere nel rapporto domestico lavori occasionali di tipo accessorio?

Vale a dire lavori per i quali non serve denunciare il rapporto all’Inps e versare i contributi ogni trimestre, bastando pagare la colf con i più veloci e sbrigativi buoni lavoro Inps? 

Ce lo chiedono alcuni lettori, ai quali rispondiamo anche con questo articolo.
La risposta è si, ma un si molto condizionato. Il lavoro occasionale si può utilizzare anche per il settore domestico anche se, per la peculiarità del settore e per evitare di incorrere in un uso improprio, è necessario capire che le prestazioni lavorative richieste e riconducibili all’utilizzo di questo strumento devono essere rigorosamente episodiche, discontinue e saltuarie e, per tale ragione, non regolamentabili, né riconducibili a contratti di lavoro subordinato.

Lavori a ore
Spiega Teresa Benvenuto, segretaria nazionale dell’Assindatcolf, associazione dei datori di lavoro domestico firmataria del contratto collettivo: “Il lavoro domestico viene svolto spesso con prestazioni di lavoro “ad ore”, limitatamente a poche ore a settimana ma con cadenza periodica e non saltuaria, e l’esiguità della prestazione lavorativa può ingenerare confusione nel datore di lavoro portando a definirlo come una prestazione occasionale”.
Ma in genere non è così. Il datore di lavoro domestico può fare ricorso a questa tipologia solo quando ha delle necessità momentanee e non ripetibili in modo sistematico, come può essere una abituale prestazione che si svolge con cadenza settimanale, quindicinale ecc. A creare ulteriore confusione ci si mette anche il limite massimo dei compensi netti che il prestatore d’opera occasionale/accessoria può ricevere da parte di ciascun datore di lavoro per anno solare (non superiore a 5.000 euro, ridotto a 3.000 euro netti per i cassintegrati, lavoratori in mobilità, beneficiari di indennità di disoccupazione), il cui importo massimo equivale al costo totale annuo di un lavoro della colf pari a circa 12/13 ore settimanali.

Assenze e traslochi
Nel campo del lavoro domestico si può fare qualche esemplificazione atta a distinguere una prestazione occasionale da una prestazione di lavoro subordinato?
Benvenuto: “A titolo esemplificativo posso ricordare le seguenti: la necessità di effettuare pulizie straordinarie in caso di un trasloco o per ristrutturazione della casa, di avere un aiuto per una festa presso la propria abitazione, di assistenza in caso di degenza temporanea in ospedale, della presenza di una baby sitter (la studentessa vicina di casa) per sorvegliare i bambini in caso di assenza imprevista, di un aiuto per travasare e piantare nuovi arbusti sul terrazzo, ecc.”
Come si vede, tutti casi particolari ed eccezionali che escludono il ricorso al buono lavoro Inps nella quasi totalità dei rapporti. A nostro modo di vedere si potrebbe aggiungere agli esempi sopra indicati il caso della colf ammalata, infortunata, in ferie, ma solo se assente per pochissimi giorni, per cui non si possa parlare della classica “sostituzione” che comunque resta compresa in un rapporto di lavoro subordinato.

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