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proroga a maglie strette
  • di Oliviero Franceschi e Alberto Martinelli
  • Lunedì 30 Gennaio 2017, 09:23

Per il bonus mobili proroga a maglie strette

Si potrà beneficiare della detrazione su una spesa massima di 10 mila euro


Tra i doni portati ai contribuenti dall’ultima legge di bilancio c’è la proroga del bonus mobili che sarebbe dovuto scadere a fine anno. Ecco le cose da sapere per non sbagliare..

Condizioni generali

Il bonus mobili è riservato ai contribuenti che hanno effettuato alcuni interventi di recupero del patrimonio edilizio nell’immobile. Pertanto solo a loro è riconosciuta una detrazione d’imposta del 50 per cento per le ulteriori spese sostenute per tutto l’anno per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (non inferiore ad A per i forni), sostenute per l’arredo dell’immobile su cui vengono fatti i lavori. La detrazione spetta su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro e va ripartita in 10 rate di pari importo.
 
Novità

L’agevolazione è stata prorogata per il 2017, ma per le spese effettuate quest’anno il bonus spetta solo se l’intervento di ristrutturazione edilizia è iniziato a partire dal 1° gennaio 2016. Viceversa, per i mobili e gli elettrodomestici acquistati dal 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2016, era sufficiente aver sostenuto spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio a partire dal 26 giugno 2012.
Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati nel 2016, anche nell’ipotesi che proseguano nel 2017, l’importo massimo di 10.000 euro deve essere considerato al netto delle spese sostenute nel 2016 e per le quali si è utilizzata la detrazione.
 
Quali lavori

L’indicazione di massima così riportata potrebbe trarre in inganno: se infatti si vanno a leggere le regole sulla detrazione in questione (ad esempio potete consultare la guida “Bonus mobili ed elettrodomestici” sul sito www.agenziaentrate.it, da poco aggiornata alle ultime novità), scoprite che questa spetta se sono state sostenute spese solo per i seguenti interventi di recupero del patrimonio edilizio:
- manutenzione ordinaria effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale;
- manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;
- ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione di interi fabbricati da parte di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e di cooperative edilizie, che provvedono entro diciotto mesi dal termine dei lavori all’alienazione o assegnazione dell’immobile.
Chi perciò abbia effettuato un intervento di recupero del patrimonio edilizio che non appartenga alle categorie riportate, non può godere del bonus arredi.
 
L’inizio lavori precede l’acquisto

La regola generale è che la data d’inizio dei lavori di recupero del patrimonio edilizio deve essere precedente quella in cui si acquistano i beni. Viceversa non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle relative all’acquisto degli arredi e degli elettrodomestici. Per le spese per mobili e grandi elettrodomestici sostenute nel 2017 il problema ha poco senso poiché i lavori di recupero come si diceva devono essere partiti dal 2016.
 
Gli acquisti agevolati

Numerosi sono i beni che possono essere acquistati utilizzando la detrazione del bonus mobili. Come riportato nella guida dell’Agenzia delle entrate, il bonus spetta per l’acquisto di mobili nuovi come per esempio: letti - armadi – cassettiere - librerie - scrivanie - tavoli - sedie - comodini – divani - poltrone – credenze - materassi - apparecchi di illuminazione. E’ invece escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (come ad esempio, il parquet), tende e tendaggi e altri complementi di arredo.
Sul fronte degli elettrodomestici invece rientra nella detrazione l’acquisto di elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto comunque è ugualmente agevolato per quelli senza etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo. Hanno diritto all’agevolazione tra gli altri: frigoriferi - congelatori - lavatrici – asciugatrici - lavastoviglie - apparecchi di cottura - stufe elettriche - forni a microonde - piastre riscaldanti elettriche - apparecchi elettrici di riscaldamento - radiatori elettrici - ventilatori elettrici - apparecchi per il condizionamento.
Possono rientrare nel bonus anche i costi di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.
 
Ultime riflessioni

Per i beni acquistati per i singoli immobili la detrazione spetta anche quando questi sono acquistati per arredare un ambiente diverso dello stesso immobile sul quale si è svolto l’intervento edilizio. Viceversa per gli interventi sulle parti comuni condominiali la detrazione spetta solo per i beni acquistati per arredare tali parti, mentre non è concesso se si acquistano beni per arredare i singoli immobili.
 
Hanno collaborato Daniele Cuppone ed Enrico Rabitti
 

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