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raccontata dalla Doxa
  • di Vincenzo Malatesta
  • Lunedì 19 Giugno 2017, 09:14

La casa degli italiani raccontata dalla Doxa

Solo il 25% soddisfatto della propria abitazione. Salubrità, domotica e hi-tech gli ambiti di miglioramento più ricercati
 
Solo un italiano su quattro è soddisfatto della sua casa. Il 64 per cento dei cittadini la considera un bene «molto importante», ma per i più giovani non rappresenta più «l’investimento chiave della vita». Fra gli ambienti domestici la cucina è in crisi: in tanti la integrano con il salotto «in un unico ampio ambiente conviviale». Ammonta a 3 mila euro la spesa media per lavori di abbellimento. È quanto emerge dall’Osservatorio sulla casa 2017, l’indagine realizzata dalla Doxa, giunta ormai alla quarta edizione.
 
Novantotto mq la grandezza media
 
In Italia ci sono oltre 24 milioni di abitazioni. Il 65 per cento della popolazione vive in un appartamento e il 35 in un edificio singolo: l’82 per cento è proprietario dell’immobile e solo il 43 ha anche un giardino. Si vive in media quattordici anni nella stessa casa: la grandezza media è 98 metri quadrati. I tagli degli immobili? Cinque e più locali al 36 per cento (in media 118 metri quadri); quadrilocali al 31 (85 mq); trilocali al 20 (72 mq), bilocali 10 (57 mq), monolocali 2 (44 mq). Il 93 per cento delle abitazioni ha una camera da letto, il 77 il salotto (più 3 cento rispetto due anni fa), e solo il 75 la cucina, che mostra un meno 6 per cento rispetto al 2015; seguono sala da pranzo (49 per cento) e studio (23). 
 
Inquinamento e disabilità

Cinque i pilastri sui quali si fonda l’indagine Doxa: salute, comodità, risparmio, ambiente, domotica & hi-tech. La salubrità è una priorità per il 40 per cento degli intervistati (un campione di 1.500 individui rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne). In cima alle preoccupazioni c’è l’inquinamento domestico (69 per cento) e acustico (80): il 22 per cento vive con persone soffrono di patologie legate alla qualità dell’aria; il 72 ha sì installato i doppi vetri, ma come strumento di difesa; solo l’11 è intervenuto con l’isolamento delle pareti perimetrali, del solaio o tetto e dei pavimenti. Il 6 per cento ha in casa persone diversamente abili o anziani con problemi di mobilità e il 17 considera molto importante l’assenza di barriere architettoniche nella scelta della casa. Il 46 per cento abita in edifici che hanno oltre quarant’anni e il 32 ha problemi di umidità.
 
Lavori in economia

La comodità è il primo tema in agenda per il 29 per cento degli interpellati. Quando si parla di «abitazione ideale» pesano le caratteristiche del quartiere, la vicinanza a mezzi pubblici e negozi, ma anche la possibilità di ricavare nuovi spazi per adattarsi alle esigenze della famiglia. Il 30 per cento degli insoddisfatti lamenta lo spazio insufficiente nell’abitazione, mentre il 33 per cento dei soddisfatti lo è per la presenza del box o posto auto. L’85 per cento del campione ha realizzato lavori di ristrutturazione: il 27 dichiara di occuparsene personalmente (58 per cento uomini, 42 donne), il 32 ha comprato online almeno un prodotto necessario all’intervento. 
 
Isolamento redditizio
 
Il risparmio è la questione fondamentale per il 16 per cento degli intervistati: il 24 considera importanti nella scelta dei locali dove vivere gli interventi di manutenzione realizzati da poco e altrettanti reputano fondamentale che l’immobile sia ben isolato. I lavori effettuati di recente? Coibentazione (13 per cento), isolamento del tetto (10) e delle pareti interne (7). Il 23 per cento degli intervistati è soddisfatto dell’isolamento per i bassi costi di riscaldamento.
 
Materiali e sicurezza
 
La casa ecosostenibile non è un’opzione che appassiona gli italiani: solo il 21 per cento è soddisfatto della qualità dei materiali di costruzione dell’immobile e il 33 della sicurezza domestica intesa come impianti a norma. Fra i motivi principali d’insoddisfazione, invece, spiccano scarsa luminosità e cattiva esposizione (19 per cento) e visuale non panoramica (14). La casa smart attrae ancora meno (4 per cento). Ma il 18 per cento degli interpellati ha apparecchi comandabili a distanza e sistemi automatizzati, soprattutto impianti di condizionamento (29 per cento) e sistemi di allarme (18). 
 

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