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ecco i nuovi requisiti
  • di Vincenzo Malatesta
  • Lunedì 27 Marzo 2017, 09:43

Installazione ascensori, ecco i nuovi requisiti

Approvato in via definitiva il regolamento di attuazione della direttiva 2014/33/UE 

Non è obbligatorio adeguare alle norme Ue gli ascensori che risalgono a prima del 1999. Il regolamento approvato dal Consiglio dei ministri introduce nuovi adempimenti per le aziende del settore che curano la produzione e la distribuzione degli impianti. Ma per quanto riguarda l’esercizio negli edifici privati gli interventi possono soltanto essere suggeriti dai tecnici che si occupano della manutenzione: è poi il condominio a decidere, assumendosene le responsabilità.
 
Il Consiglio di Stato
 
I controlli più importanti riguardano la precisione di fermata, il livellamento tra cabina e piano, la presenza e l’efficacia dei dispositivi di richiusura delle porte di piano con la cabina fuori dalla zona di sbloccaggio. La scelta di non stabilire interventi forzosi è stata ritenuta «legittima» dal Consiglio di Stato che si è pronunciato sul regolamento. Ma sia Palazzo Spada sia le commissioni di Camera e Senato segnalano la necessità di prevedere modalità di verifica per l’aggiornamento dei requisiti di sicurezza. Nel maggio scorso, infatti, è scattata una procedura d’infrazione europea per il mancato recepimento della direttiva 2014/33/Ue. Sono intanto state dichiarate armonizzabili le norme En 81-20 e 81-50 che saranno obbligatorie a partire da settembre: a essere aggiornate sono le disposizioni relative a vano di corsa, impianti e attrezzature elettrici, porte di piano e cabina. Lecito, dunque, prevedere altri lavori in arrivo.
 
Rischio-incidenti
 
Gli elevatori in Italia sono oltre un milione in Italia e ogni giorno compiono circa 100 milioni di corse, trasportando un numero indefinito di persone. Ma il parco macchine è obsoleto: il 60 per cento ha più di vent’anni, 400 mila impianti più trenta e 600 mila non sono dotati di tecnologie che garantiscono più sicurezza agli utenti; la stima è di AssoAscensori, associazione dei produttori aderente ad Anie Confindustria: l’Italia detiene il primato mondiale di elevatori, che in tutta Europa ammontano a 3,3 milioni e negli Stati Uniti a circa 700 mila contro i 610 mila della Cina. Ogni anno in Italia si contano 1.300 infortuni riconducibili ad ascensori, scale e marciapiede, il 73 per cento dei quali riferibili ai primi, con conseguenze gravi o addirittura mortali. La maggior parte dei sinistri avviene per il cattivo allineamento della cabina al piano.
 
Carte da conservare

Ora il nuovo regolamento garantisce un alto livello di protezione della salute e della sicurezza delle persone e dei beni, grazie a rinnovati standard di conformità degli ascensori e dei componenti. Sono previsti nuovi obblighi per installatori, produttori, importatori e distributori. Un esempio? Gli installatori devono conservare tutta la documentazione tecnica che prova la conformità dell’ascensore. E i produttori sono tenuti a garantire che i componenti di sicurezza sono conformi e nel caso di difformità sono tenuti a prevederne il ritiro.
 
Valutazione di conformità

Il regolamento si applica agli ascensori, intesi come prodotti finiti e installati in modo permanente in edifici o costruzioni, e ai componenti di sicurezza per ascensori, prodotti nell’Unione europea oppure importati da un Paese terzo. Sono esclusi gli impianti inseriti in contesti particolari come gli ascensori da cantiere, gli impianti a fune, progettati a fini militari oppure usati nelle miniere. Il provvedimento tiene conto delle innovazioni in materia di accreditamento degli organismi di valutazione della conformità, di vigilanza e controllo del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti, di principi generali della marcatura Ce e di stato compatibile.
 
Commissioni congelate

Restano invece ancora bloccate le commissioni d’esame per l’abilitazione alla manutenzione degli elevatori, abolite nel 2012 dalla spending review: rimangono dunque sospese delle sessioni di esame presso le prefetture. La commissione Industria del Senato anche qui invita il Governo a intervenire: le imprese del settore trovano difficoltà a sostituire il personale patentato che va in pensione e i più giovani non possono essere assunti.
 
 

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