- domenica 29 settembre 2013, 16:21
Bed and breakfast, occasione di reddito
Come arrotondare il bilancio familiare accogliendo un ospite
Il bed and breakfast può costituire un’importante fonte di reddito per molte famiglie, specie per quelle che a fine mese devono far quadrare i conti. E per l’attività occasionale, gli adempimenti sono molto facilitati.. Dall’inglese “letto e prima colazione”, il bed and breakfast è la famosa formula che consente alle famiglie di ospitare saltuariamente e a pagamento dei turisti nella propria abitazione. Negli ultimi anni tale attività ha avuto un notevole sviluppo: agli ospiti è, infatti, garantito un prezzo più economico e vantaggioso rispetto alle tradizionali strutture alberghiere e nello stesso tempo gli stessi possono approfondire la conoscenza della cultura, delle abitudini e delle specialità gastronomiche locali, oltre a poter contare su un clima più “familiare” per il loro soggiorno. Anche chi gestisce ha molti vantaggi se decide di ricorrere al bed and breakfast. L’attività infatti è facile da organizzare e comporta pochissimi adempimenti e notevoli agevolazioni fiscali, se esercitata con carattere di occasionalità.
Senza Iva se occasionale
Naturalmente, per rientrare nelle agevolazioni, questo tipo di “attività ricettiva” deve essere praticata in modo non sistematico o abituale e in assenza quindi dei presupposti che possano ricondurla nelle attività d’impresa. Poiché il B&B è regolamentato a livello locale, prima di cominciare consigliamo ai lettori di consultare bene la normativa in materia. In linea di massima ci si dovrà avvalere dell'organizzazione familiare e dunque non di personale dipendente, soci, collaboratori etc. Se si rispetta dal punto di vista fiscale il carattere saltuario dell'attività di fornitura di "alloggio e prima colazione", si beneficia in via generale dell'esclusione dal campo di applicazione dell'IVA. Chi effettua il bed and breakfast in modo occasionale sarà dunque esonerato dal dover aprire partita IVA, e di conseguenza da tutti i sempre più numerosi adempimenti cui sono assoggettati i titolari di partita Iva. Inoltre il gestore non imprenditore di bed and breakfast sarà esonerato, oltre che dalla tenuta della contabilità IVA, anche dalla contribuzione INPS, dall'iscrizione alla Camera di Commercio e dall'eventuale iscrizione all'INAIL (salvo naturalmente disposizioni locali).
Ricevuta non fiscale
Ma come vanno registrati gli incassi del bed and breakfast? Bisognerà emettere lo stesso, in qualche modo, una fattura oppure una ricevuta da consegnare al cliente? Ebbene innanzitutto, se si rimane nel regime occasionale, non dovendo aprire una posizione Iva e non essendo soggetti ai relativi adempimenti, non deve essere emessa alcuna fattura e neanche una ricevuta fiscale come quella degli alberghi. E’ invece sufficiente per certificare i corrispettivi rilasciare una ricevuta non fiscale (con bollo da 1,81 euro se l’importo è superiore a 77,47 euro o in ogni caso se il cliente la dovesse dedurre) emessa in duplice copia e dotata di numerazione progressiva, con la data del pagamento. La copia conservata dal “gestore” costituirà la base per determinare l'imponibile ai fini della dichiarazione dei redditi.
Le imposte
Come abbiamo visto, anche sul fronte delle imposte dirette non mancano dunque semplificazioni e agevolazioni, indubbiamente gradite. Il privato gestore di B&B in modo non imprenditoriale non dovrà tenere laboriose scritture contabili o rispettare le svariate regole di buona contabilità civile e fiscale. Sarà invece sufficiente conservare da un lato le ricevute emesse al cliente e dall’altro le fatture e le ricevute di acquisto dei beni e servizi necessari per l’attività (come ad esempio le fatture per i generi alimentari per la prima colazione o le spese per la tintoria per il lavaggio delle lenzuola). Ribadiamo, per gli acquisti occorrono fatture o ricevute fiscali e non bastano i semplici scontrini fiscali. Quanto al trattamento da riservare ai proventi conseguiti da questa attività ai fini delle imposte sui redditi, non trattandosi di redditi conseguiti nell'esercizio di un'impresa, sono inquadrati tra i "redditi diversi" ovvero redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente. Questi sono determinati come differenza tra l'ammontare percepito nel periodo d'imposta e le spese specificatamente inerenti alla loro produzione, opportunamente documentate. Questi redditi si cumulano con gli altri eventuali redditi percepiti dell'operatore di B&B, su cui verrà calcolata la tassazione IRPEF.
Dichiarare il B&B
Molte famiglie prima di avviare un’attività di bed and breakfast si pongono un’ultima domanda: avendo il marito o la moglie (o magari entrambi) un lavoro dipendente si potrà ancora presentare il modello 730 o invece si dovrà passare al Modello Unico per indicare i compensi del B&B? Ebbene via libera anche al 730, il cosiddetto modello semplificato. Chi ha lavoro dipendente potrà senza dubbio continuare a presentare la dichiarazione dei redditi mediante il modello 730, indicando i compensi percepiti dall’attività ricettiva nel quadro “D” e come di consueto nel quadro “C” gli altri redditi, cioè quelli da lavoro dipendente. Il datore di lavoro procederà come sempre ad effettuare il conguaglio delle imposte dovute o ad erogare l’eventuale rimborso direttamente sulla busta paga. Se invece si dovesse scegliere il modello “Unico” i redditi occasionali da B&B andranno indicati nel quadro “RL”. Ricordiamo infine che, se si decide di adibire l’appartamento a questa attività, il fisco è rigido sul fronte dei lavori di recupero del patrimonio edilizio: infatti, le eventuali spese di ristrutturazione delle abitazioni adibite promiscuamente al citato esercizio possono si usufruire della detrazione del 50% (ex 36%) Irpef, purché ridotta della metà.
Hanno collaborato Daniele Cuppone e Alberto Martinelli
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