- martedì 12 giugno 2018, 13:37
Ceramica pavimenti: tipologie e caratteristiche principali del materiale
La ceramica è da sempre nelle nostre case. Ciò che spesso non distinguiamo sono le piccole differenze dovute alle lavorazioni e alle tipologie. È importante sapere come vengono prodotte, quali sono le finiture e le varie fasi che portano al risultato finito. Analizzando le diverse tecniche di posa relative alla ceramica riusciamo a capire qualcosa in più sulle caratteristiche di questo materiale così antico nel tempo e scegliere la ceramica per pavimenti.
Quando si parla di ceramica si intende uno dei materiali preferito dagli italiani e non solo, poiché anche la scena internazionale apprezza questa lavorazione. Da sempre decora le nostre case, dai pavimenti ai rivestimenti ma è bene sapere quali sono le varietà più utilizzate e quali sono equiparabili alla ceramica. Questo materiale, da sempre versatile pratico nella pulizia e dalle mille colorazioni e rifiniture, lo rendono adatto per ogni tipo di ambiente. È bene, prima di passare agli aspetti più tecnici relativi alla materia, dare dei cenni sulla sue origini e sugli impieghi.
Le origini della ceramica
In passato la piastrella di ceramica veniva considerata come un materiale poco pregiato, adatto alla seconda scelta. Di contro questo materiale godeva della reputazione positiva circa le operazioni di pulizia, poiché si tratta di un materiale molto facile da pulire. Oggi la ceramica è stata rivalutata. Non solo conserva le sue caratteristiche di facilità nella pulizia, ma quando vengono valorizzate nelle loro texure danno un effetto estetico non indifferente ma anche di carattere.
Inizialmente la ceramica veniva utilizzata per ambienti dove la pulizia quotidiana è d'obbligo, come bagni e cucine. Nel tempo però, la ceramica è stata in grado di sostituire altri materiali meno congeniali a queste operazioni. Per cui, è possibile trovare in casa ceramiche che per le loro caratteristiche diventano preziose ma anche belle da mostrare.
Prodotte in Italia rigorosamente, queste si affermano intorno agli anni cinquanta nel mercato estero, dando ancora più prestigio alle capacità artistiche che il nostro paese da sempre esporta.
Che cos’è la ceramica: aspetti tecnici
Indichiamo con ceramica tutto un insieme di prodotti tradizionali, artigianali e industriali. Vi rientrano la maiolica ma anche il gres, molto utilizzato negli ambienti moderni ma anche classici, data la sua resistenza agli urti e la facilità di lavaggio.
In passato, chi lavorava la ceramica utilizzava diversi nomi che andavano a dare una certa collocazione certa e personalizzata nel mercato dei rivestimenti.
La ceramica viene considerata come un composto inorganico malleabile in fase di lavorazione e dopo la cottura, diventa rigida e dura e difficile da rompere. Per cui possiamo dire che si tratta di un materiale forgiato a freddo ma consolidato in seguito alla cottura a caldo.
È importante sapere che questo materiale prende i suoi svariati colori grazie agli ossidi cromofori. Questi sono contenuti nell’argilla e sono ossidi di titanio e ferro. Gli ultimi danno una colorazione che va dal giallo all’aranciato fino ad arrivare al marroncino, mentre gli ossidi di titanio danno una colorazione gialla fino ad arrivare al bianco.
Tipologie di ceramica esistenti sul mercato
La ceramica è classificabile in base alla natura della pasta. Per cui possiamo distinguere due tipi: la ceramica a pasta compatta e a pasta porosa.
La ceramica a pasta compatta è caratterizzata da una porosità bassa ma è molto resistente ai graffi e agli urti, inoltre è impermeabile. Rientrano in questa categoria la porcellana e il gres utilizzato come ceramica per pavimenti. Quando invece si parla di ceramica a pasta porosa, la caratteristica riguardo l’impasto è l’assorbimento ma anche la duttilità. Ha una bassa resistenza ai graffi. Rientrano in questa categoria le famose maioliche, terracotta e terraglia.
I materiali che si originano in base alla composizione della ceramica sono tantissimi, per questo è bene differenziali in base a degli elementi oggettivi. In primo luogo valutiamo la possibilità di cambiamento degli impasti che va ad influire anche sui colori, nonché il rivestimento.
Derivano dalla lavorazione della ceramica diversi prodotti tra cui le ceramiche impiegate in edilizia, per rivestimenti, strutturali e ceramiche adatte alla composizioni di sanitari.
Le piastrelle impiegate per l’edilizia tra cui rientrano le ceramiche per pavimenti o rivestimenti, si classificano in piastrelle non smaltate, dove rientra il gres porcellanato, il gres rosso, cotto e clinker. Vi sono le piastrelle in monocottura, rosse, clinker e bianche mentre le maioliche rientrano nelle piastrelle in bicottura. Abbiamo inoltre, mattoni in cotto forte e terraglia.
In edilizia e quindi per pavimenti, rivestimenti e pareti vengono usate ceramiche di questo tipo: gres, terracotta o cocci, maioliche e clinker.
La ceramica per pavimenti che l’edilizia considera come utili nelle sue operazioni, dovrà possedere caratteristiche ben precise. Per questo è necessario che la ceramica abbia una conducibilità termica bassa, durezza, resistenza all’usura e impermeabilità, facilità di rimozione delle macchie e dello sporco, nonché resistenza agli acidi.
Produzione di ceramiche: modalità artigianale e industriale
La ceramica viene prodotta grazie ad un impasto contente argilla. Questo viene manipolato e cotto al fine di ottenere varie consistenze e materiali, in base all’uso che se ne deve fare. L'argilla utilizzata è di tipo sedimentario se deriva dal consolidamento del fango alluvionale, refrattaria e residuale o caolino.
L’argilla sedimentaria si impiega per l’uso edilizio, la residuale viene impiegata per porcellane pregiate mentre la refrattaria serve per ambienti che devono resistere ad alte temperature e al fuoco.
Le ceramiche vengono prodotte secondo iter artigianali o industriali. Quando vi è lavorazione artigianale, viene selezionata l’argilla da impiegare per la produzione. In seguito è necessaria la stagionatura che raffina il materiale, lavare l’argilla per disperdere i sali solubili, depurarla, modellarla con degli stampi, essiccarla e dopo cuocerla. La cottura serve ad eliminare i Sali residui, la cottura e i minerali delle argille, carbonati. In questo modo si ottiene la vetrificazione della piastrella. In seguito la piastrella viene smaltata e decorata. Vi è anche la possibilità di rivestirla con materiali di tipo vetroso e smalti.
Quando invece si opta per un iter industriale, la lavorazione avviene rispettando queste fasi: monocottura, bicottura, pressatura, estrusione, colaggio, smaltatura e ricottura.
Tipologia di ceramiche in commercio
In commercio le ceramiche per pavimenti sono diverse. Si differenziano in base a diverse tecniche di cottura. I negozi specializzati nella rivendita di materiali edili e quindi anche di pavimenti e rivestimenti, forniscono un’ampia scelta in grado di soddisfare ogni esigenza.
La terracotta ad esempio, è una particolare tecnica che permette di ottenere una colorazione rossastra. Ha una buona resistenza meccanica grazie alla presenza nella sua composizione di sale e ossido di ferro. La terracotta viene cucinata con una temperatura che tocca i 990 gradi. Solo così è possibile avviare il processo di vetrificazione, riducendo la natura porosa che è tipica di questo impasto. Presenta una stabilità alta ma allo stesso tempo il materiale è leggero e resiste al tempo ma anche all’usura. Abbiamo terrecotte ornamentali che vengono utilizzate per i rivestimenti e i laterizi che invece vengono utilizzati per le costruzioni.
Il gres è uno dei materiali più comuni e più famosi. Si tratta di una ceramica che si origina dalla cottura di un impasto argilloso che viene cotto a massimo 1350 gradi. Grazie ai diversi composti ferrosi è possibile avere una colorazione differente e i prodotti finiti, vengono decorati e smaltati, potendo essere utilizzati come rivestimenti.
Le maioliche invece hanno una natura porosa. Sono composte da argilla, Sali di ferro e calcare. Queste piastrelle sono smaltate a caldo ma possono anche essere verniciate per dare un effetto vetro. La maiolica è molto famosa per le sue colorazioni e le decorazioni artigianali che possiedono.
Il clinker invece, è una ceramica di tipo estruso. Viene utilizzata per gli esterni poiché è compatta, resistente al calpestio ma soprattutto alle intemperie.
Quali sono i vantaggi delle piastrelle in ceramica
Quando si opta per piastrelle in ceramica per pavimenti, è bene sapere quali sono i vantaggi che questo tipo di rivestimento porterà nelle manovre di pulizia ma anche nella normale gestione quotidiana della casa e nella posa.
Le piastrelle in ceramica sono leggere, ma porose nella loro struttura. Uno degli aspetti positivi riguarda proprio la posa in opera, poiché è molto semplice. Queste possono semplicemente essere adagiate sul pavimento e fissate con la colla. È stato studiato inoltre, un nuovo metodo di posa che permette il posizionamento ad incastro e a secco, tipica del parquet. Per cui è necessario avere solo conoscenze base del bricolage e incastrare le ceramiche sarà semplicissimo. La piastrella non viene tagliata e mantiene le sue finiture. Viene applicato un supporto dentellato sul bordo, formando dei ganci che si incastrano con la piastrella seguente.
Grazie alle continue ricerche sui materiali, avere ceramiche per pavimenti e rivestimenti che possano eguagliare addirittura il marmo, è possibile. Sia dal punto di vista estetico che funzionale, è possibile inoltre, scegliere la piastrella in ceramica più adatta alle proprie esigenze.
Con le ceramiche è possibile dare vita a molti effetti ottici che possano abbinarsi bene con ogni tipo di ambiente, dando una resa finale degna di una rivista di design. Vi sono piastrelle che replicano l’effetto legno, mosaici e altro ancora.
Alcuni consigli utili su dove posizionare alcuni tipi di ceramica per pavimenti
Anche se abbiamo parlato di una ceramica resistente agli agenti atmosferici, non tutte sono in grado di mostrare una certa durevolezza al gelo e al disgelo. Per questo è importante saper distinguere i materiali porosi da quelli che invece non lo sono. Quando vi sono materiali porosi al suo interno vi sono residui di acqua che al gelo potranno ghiacciarsi e con il calore provocare la loro implosione. È sconsigliabile ad esempio, evitare per gli spazi esterni le maioliche o il cotto. Meglio rivolgere la propria attenzione al clinker o al gres.
Quando vi sono invece spazi di passaggio come androni, passerelle e scale, è bene considerare un materiale ruvido in superficie, poiché una superficie liscia potrebbe essere pericolosa, provocando cadute facilmente evitabili.
È bene inoltre, evitare materiali porosi in cucina o in bagno, poiché l’acqua, cosmetici, olio e smalti potrebbero macchiare e lasciare aloni sulla ceramica. Per cui mai maioliche in questi casi.
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