immagine Colf, guida ai contributi: le quote da versare nel 2013
  • di Bruno Benelli
  • venerdì 8 marzo 2013, 12:21

Colf, guida ai contributi: le quote da versare nel 2013

Vantaggi per chi assume con contratto a tempo indeterminato

I contributi Inps raddoppiano. Da quest’anno - novità assoluta - le quote orarie sono diverse a seconda del contratto di lavoro stipulato (anche a voce) con la colf e badante. Se il lavoro è a tempo indeterminato, nel senso che all’atto dell’assunzione non è stabilita una data di fine lavoro, i contributi 2013 sono inferiori a quelli 2012 (e anche questa è una novità, stavolta piacevole). Se invece il rapporto di lavoro è connotato da una scadenza finale scatta un contributo aggiuntivo per cui il valore orario è più alto.
Più alti i contributi per i contratti "a termine"
Tutto ciò è conseguenza dell’introduzione dell’Aspi (assicurazione sociale per l’impiego) al posto dell’assicurazione contro la disoccupazione che ha introdotto due diverse aliquote contributive: 1,31% della retribuzione come valore ordinario, e un contributo addizionale 1,40% che si abbatte solo sui rapporti a termine. L’addizionale non si paga però se la colf o badante è assunta per sostituire lavoratori assenti (ad esempio: durante le assenze per ferie estive, oppure per malattia o maternità, ecc.).
Rimborsati sei mesi
Se il contratto a termine viene trasformato a tempo indeterminato il datore di lavoro si vede restituire dall’Inps gli ultimi sei mesi di versamento del contributo addizionale. Stessa restituzione anche nel caso in cui il datore di lavoro riassuma il lavoratore entro sei mesi dalla scadenza del contratto a termine. In questa ipotesi c’è una riduzione del rimborso corrispondente ai mesi che intercorrono tra la scadenza e l’assunzione a tempo indeterminato.
Contributo addizionale
Attenzione: nei casi di rapporti domestici a tempo determinato, ancora attivi alla data del 1° gennaio 2013, il contributo addizionale sarà calcolato direttamente dall’Inps al momento dell’ invio del bollettino Mav o dell’utilizzo delle altre modalità di pagamento.
Nuovi valori orari
Vediamo quali sono le nuove fasce di retribuzione giornaliera e i nuovi valori orari dei contributi per l’anno in corso, da rispettare a partire dalla prima scadenza fissata entro il prossimo 10 aprile. Per salari orari fino a 7,77 euro lordi il contributo ordinario orario è di 1,37 euro; per salari superiori e fino a 9,47 euro il contributo sale a 1,55 euro e per salari da 9,48 euro in poi il contributo diventa di 1,89 euro. Se l’orario di lavoro è di almeno 25 ore settimanali si paga il contributo fisso di 1,00 euro indipendentemente dalla misura della busta paga. Se però il rapporto di lavoro è a tempo determinato il valore orario dei contributi sale rispettivamente a 1,47 euro, 1,66 euro, 2,02 euro e 1,07 euro. Valori orari più bassi sono previsti per i lavoratori che non devono pagare la quota relativa agli assegni familiari. Questa esclusione riguarda solo il coniuge del datore di lavoro domestico (ma solo se quest’ultimo ha l’indennità di accompagnamento e quindi giustifica la propria dipendenza dall’altro coniuge) e, se conviventi, i parenti e gli affini entro il terzo grado. Vale a dire: A – Parenti. Primo grado = genitori – figli; secondo grado = nonni – nipoti (figli di figli) – fratelli/ sorelle; terzo grado = bisnonni – nipoti (figli di fratelli) – zii. B - Affini. Primo grado = suoceri – figli del coniuge, secondo grado = nonni del coniuge – nipoti (figli dei figli del coniuge); cognati; terzo grado = bisnonni del coniuge; nipoti (figli dei cognati) – ronipoti (figli dei nipoti del coniuge) zii del coniuge.

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