• di Bruno Benelli
  • lunedì 23 giugno 2014, 08:01

Contributi volontari, i nuovi "minimi" per il 2014

Si paga entro il 30 giugno. Aliquota per colf e badanti


Nuovi valori minimi del contributo volontario settimanale e mensile dovuto all’Inps. Rispetto ai valori del 2013 c’è l’aumento dell’1,10%. Sulla base della variazione dell’indice Istat per l’anno 2014: 1) la retribuzione minima settimanale sale a 200,35 euro; 2)la prima fascia di retribuzione annuale oltre la quale è prevista l’applicazione dell’aliquota aggiuntiva dell’1% è di 46.031euro; 3) il massimale da applicare ai prosecutori volontari titolari di contribuzione non anteriore al 1° gennaio 1996 o che, avendone il requisito, esercitino l’opzione per il sistema contributivo, è di 100.123 euro.
Aliquota Fondo pensioni
Non ci sono variazioni dell’aliquota dovuta al Fondo pensioni lavoratori dipendenti rispetto all’anno 2013, per cui il contributo è confermato nell’aliquota del 32,37%. Aliquota che scende al 27,87% per i lavoratori dipendenti non agricoli autorizzati alla prosecuzione volontaria con decorrenza compresa entro il 31 dicembre 1995. Sulla base della retribuzione minima di 200,35 euro si può stabilire che il contributo settimanale minimo è di 64,85 euro (3.372,20 euro nell’anno), ridotto a 55,83 euro (2.9°3,16 euro nell’anno) per le autorizzazione entro l’anno 1995.
Contributi ridotti per i domestici
Contributi più elevati sono previsti per i lavoratori ex iscritti ai fondi soppressi dei telefonici, elettrici, autoferrotranviari, dirigenti industriali Inpdai, delle Ferrovie di Stato, dell’ex Ipost, e degli iscritti al Fondo volo. Contributi ridotti sono invece previsti per pescatori e domestici. Per questi ultimi (colf e badanti) l’aliquota – da applicare ai salari orari convenzionali sui quali si commisurano i contributi Inps - è del 17,4275%, che si riduce al 12,9975% per le autorizzazione entro l’anno 1995. Ci sono poi gli artigiani e i commercianti per i quali il contributo volontario viene determinato a livello mensile e non settimanale. La contribuzione si determina applicando le aliquote stabilite per il versamento dei contributi obbligatori al reddito medio di ciascuna delle otto classi di reddito previste dalla legge. La classe di reddito da attribuire a ciascun lavoratore è quella il cui reddito medio è pari o immediatamente inferiore al valore medio mensile dei redditi prodotti negli ultimi 36 mesi di attività. Il contributo minimo è calcolato sui redditi fino a 15.516 nella misura del 22% per artigiani (contributo: 287,05 euro al mese) e del 22,29% per commercianti (contributo: 288,21 al mese). Per i familiari coadiuvanti sotto i 21 anni di età il contributo è ridotto di tre punti. Il contributo massimo per le due categorie è rispettivamente di 851,57 e 855,03 euro.
Gestione separata
C’è infine la gestione separata, nella quale l’importo del contributo volontari è determinato applicando all'importo medio dei compensi percepiti nell'anno di contribuzione precedente alla data della domanda, l’aliquota Ivs di finanziamento della gestione. Ai fini della determinazione del contributo volontario deve essere presa in considerazione esclusivamente l’aliquota vigente per i soggetti privi di altra tutela previdenziale e non titolari di pensione pari, per l’anno 2014, al 27% per i professionisti ed al 28% per i collaboratori e figure assimilate. Poiché nel 2014 il minimale per l’accredito contributivo è fissato in 15.516 euro, essere inferiore a € 4.189,32 su base annua e € 349,11 su base mensile per quanto concerne i professionisti e a € 4.344,48 su base annua e € 362,04 su base mensile per quanto concerne tutti gli altri iscritti. Poiché la contribuzione obbligatoria viene accreditata su base mensile, anche il contributo volontario deve essere calcolato per mese e poi versato per trimestri solari.


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