- lunedì 7 marzo 2016, 12:42
Ascensori, obbligo adeguamento impianti
Nuove regole entro il 19 aprile, revisione per cabine installate prima del '99
Entro il 19 aprile l’Italia dovrà recepire la direttiva Ue 2014/33 che indirettamente impone di adeguare gli ascensori installati prima del 1999 ai nuovi standard di sicurezza: risultano interessati 700 mila impianti, circa l’80 per cento del totale, che effettuano ogni giorno quasi 100 milioni di corse. Uno schema di dpr attende l’approvazione del Consiglio dei ministri e sta mettendo a rumore i condomini di tutta Italia, ma il ministero dello Sviluppo economico frena: «Nessuna verifica straordinaria», avverte una nota; soltanto un «censimento su impianti vecchi e pericolosi», precisa un’altra. Quanto costeranno gli interventi? Da 800 a 5 mila euro a impianto, almeno secondo una stima proveniente da Anacam, l’associazione che riunisce le imprese del settore e insieme ad Assoascensori diffonde i dati sul comparto: gli apparati in servizio ammontano a 950 mila, il fatturato annuale delle aziende a 2,2 miliardi di euro.
Chiamata d’emergenza
Il parco ascensori in esercizio nel nostro Paese, secondo le stesse sigle di produttori e manutentori, «è il più vasto e tra i più vecchi in Europa: oltre il 60 per cento non è dotato di tecnologie moderne capaci di garantire un livello assoluto di sicurezza agli utenti». E la direttiva Ue, ricorda il Mise, richiama espressamente una raccomandazione europea del 1995 già attuata dalla maggior parte dei Paesi europei: il dpr punta a garantire gli standard tecnologici più innovativi introdotti solo dopo l’installazione degli impianti più datati; specie per la precisione della fermata, il livellamento fra cabina dell’ascensore e piano e per la protezione dai rischi di schiacciamento delle porte motorizzate. Senza dimenticare i sistemi di chiamata d’emergenza: l’Anacam stima che nell’80 per cento dei casi si dovrà installare il combinatore telefonico per consentire il pronto intervento.
Rischio-sinistri
Tra il 2010 e il 2015 si sono verificati 24 infortuni mortali in ascensore. Una percentuale «bassissima», rileva Confedilizia, di fronte a un «traffico giornaliero di passeggeri da 30 a 40 milioni»: l’organizzazione della proprietà immobiliare sottolinea come la legge preveda già «obblighi stringenti» e nel 2010 ha ottenuto dal Tar Lazio lo stop a un decreto ministeriale che imponeva verifiche agli ascensori installati e messi in esercizio prima del 1999. Il Mise, intanto, chiarisce che i controlli di sicurezza si svolgeranno «alla prima verifica ordinaria utile».
Operazioni di salvataggio
Il dpr porterà verifiche più puntuali sono previste su: porte della cabina; dispositivi di richiusura delle porte di piano con cabina fuori dalla zona di sbloccaggio; illuminazione della cabina e del locale macchine (serve la luce di emergenza per consentire operazioni di soccorso). Gli ascensori devono essere dotati di mezzi per liberare le persone imprigionate in cabina in grado di funzionare anche quando manca la corrente. A compiere le ispezioni sono i tecnici abilitati, l’Asl o l’Agenzia regionale protezione ambientale, gli organismi certificati. E se non trovano l’impianto a norma dispongono gli interventi da effettuare entro il successivo controllo periodico.
Interventi detraibili
«I requisiti da verificare sono stati individuati in modo proporzionato e selettivo e, quindi, non possono determinare spese eccessive», getta acqua sul fuoco il Mise. Che annuncia un provvedimento ad hoc entro due anni per censire gli impianti più vecchi e stabilire tempi e modi per gli interventi necessari, «dopo aver coinvolto Parlamento, Regioni e operatori economici». I lavori potranno essere graduati su un massimo di quattro anni e beneficiano delle agevolazioni fiscali previste per la manutenzione straordinaria degli edifici, cioè la detrazione Irpef al 50 per cento per tutto il 2016 (dopo potrebbe tornare al 36 per cento). Le opere da realizzare dovranno ottenere l’approvazione dell’assemblea condominiale. Le norme vigenti, conclude il Ministero dello sviluppo economico, «dovrebbero aver già indotto molti proprietari ad effettuare le verifiche».
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