- giovedì 28 novembre 2013, 18:55
Ora dai container riciclati nasce una villetta a prezzi low cost
La crisi spinge a cercare soluzioni innovative per abbattere i costi. Tanti "moduli base" dal look minimalista
In tempi di crisi economica anche la casa può essere realizzata a costi ridotti, e con un profilo molto duttile, utilizzando semplicemente materiali di risulta. Per esempio una delle ultime tendenze del design è il riciclo di vecchi container navali: ovvero il punto di partenza della World Flex Home, ovvero la particolare casa disegnata dallo studio danese ArcAgency che consiste in un sistema di costruzione modulare davvero low cost. Il progetto si basa su un principio di progettazione flessibile che permette di decidere liberamente la propria versione della casa, la dimensione, la facciata, la disposizione dell'interno e la composizione dello spazio. Una piccola abitazione prefabbricata che vuole dare risposte sostenibili all'abitare e il cui prototipo è stato costruito per la prima volta nella cittadina di Wuxi in Cina. Il concept propone di realizzare un'unità abitativa “nomade” di 180 mq, facilmente assemblabile/smontabile e che possa seguire le esigenze di chi la abita, incluso essere spostata in un altro sito. Il modulo si compone di tre container riciclati, che compongono una villetta, su due piani rivestiti da un involucro di facciata in bambù. La copertura ad una falda, orientata a sud, è rivestita da pannelli solari per una superficie totale di 30 mq. Il progetto comprende, inoltre, un sistema di recupero delle acque meteoriche che vengono raccolte all'interno di una cisterna collocata appena sotto il livello del terreno. I tre container ospitano all'interno tre camere da letto, un ufficio, un soggiorno, una cucina e i servizi.
Materiali
La struttura è adattabile a molteplici sfide locali sia per questioni climatiche che per problematiche antisismiche. Il tetto verde ottimizza la raccolta di acqua piovana per il lavaggio e la pulizia. Le cellule fotovoltaiche integrate rendono la casa autosufficiente per i consumi di elettricità e la sovrapposizione di materiali ecocompatibili riduce i consumi energetici e diminuisce notevolmente i tempi di costruzione. Quindi in tal modo si ottiene un notevole risparmio sia di energia che di costi. Una gran parte delle risorse del mondo vengono usate in edilizia: da questa idea nasce, secondo lo studio ArcAgency, la responsabilità dell'architetto che deve creare spazi vitali senza sfruttare la natura.
Modulo base
Le scatole in lamiera, utilizzate come struttura portante, possono essere aggregate e ritagliate in molti modi diversi. Il modulo base (15 mq circa) è la cellula di partenza che, assemblata in due file parallele, forma lo spazio centrale denominato Flex. Un nucleo a doppia altezza che contiene il soggiorno, la cucina e il living. Un'area funzionale ad ogni altro ambiente. A più piani, a più vani, a schiera, indipendente o a grappolo: è davvero facile poter scegliere on line la propria tipologia abitativa.
Arredo
Si tratta di 180 mq flessibili dal look minimalista. I valori nordici del progetto sono ben visibili. Lo spazio è costruito per le persone secondo il ciclo di vita giornaliero. La luce, insieme al rapporto con la natura e il paesaggio, sono gli elementi fondamentali per disegnare le facciate e le aperture verso l'esterno.
Giardino a costo zero
Oltre alla casa economica e funzionale è anche possibile dedicarsi all’allestimento di un piccolo giardino low cost, se si ha a disposizione uno spazio esterno a piano terra oppure un terrazzino che permetta di creare una finestra d’aria pulita e al tempo stesso mettere alla prova la propria creatività con il riciclo creativo. Un’unica regola: per avere giardini artistici a costo zero occorre fare ricorso alla fantasia e all’abilità pratica evitando di impiegare troppi soldi e attrezzi sofisticati. È possibile pensare di allestire un giardino a bassissimo costo ricorrendo a veri e propri atti di riciclo creativo. Si potrebbe per esempio realizzare un giardino a diverse quote: partendo da terra sarebbe interessante reimpiegare oggetti ai quali mai avremmo creduto di poter dare altro utilizzo. Si potrebbero comporre aiuole circolari con pneumatici ormai usurati e dipinti con delle tonalità più svariate. Quindi si potrebbe sovrapporli in maniera da creare vasi di capacità tali da contenere piante di medio fusto. Un’idea potrebbe essere riciclare i pallet per creare un orto verticale: ci si potrebbe anche servire di pedane lignee appoggiate al muro utilizzando le doghe orizzontali come piani di appoggio di vasi con piante pendenti. Le stesse pedane potrebbero essere fissate a quote diverse per vivacizzare una parete morta del proprio terrazzo ospitando fioriture di diversi colori, così come sarebbe semplice creare dei piccoli giardini pensili. Interessante il progetto che prevede giardini realizzati con del ferro ossidato per sostenere coni di pellicola plastica trasparente al cui interno vivono piante spontanee per il territorio mediterraneo come il cisto, l’elicriso e la santolina che inoltre presentano al tempo stesso un basso costo di mercato. Non bisogna essere grandi architetti per realizzare giardini artistici, spesso bastano pochi oggetti e molta inventiva per raggiungere risultati degni di grandi nomi. In tema di giardini low cost possono risultare utili supporti delle semplici bottiglie di plastica affisse al muro che fanno da struttura portante a lampadine ad incandescenza. Queste ultime saranno ovviamente colme di terreno all’interno del quale alloggiano piantine di dimensioni più minute. Si possono inoltre sfruttare le confezioni per uova allestendo dei piccoli giardinetti zen con ciottoli, acqua e verde. Su scala più ampia, sono del resto tante le iniziative di giardini artistici low cost con riciclo creativo di materiali, ripetutamente proposte da vari architetti.
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