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l’indennità massima
  • di Bruno Benelli
  • Lunedì 1 Agosto 2016, 09:20

Disoccupazione: 1300 € l’indennità massima

La domanda all’Inps entro 68  giorni dalla perdita del lavoro


Oggi parliamo della indennità di disoccupazione pagata dall’Inps. Ci sono novità introdotte dalle recenti leggi sul lavoro. E in particolare alcuni chiarimenti che riguardano specificamente il lavoro subordinato di colf e badanti.
 
Il “Naspi”
 
Il nuovo assegno di disoccupazione chiamato Naspi ( nuova assicurazione sociale per l’impiego), è nato il 1° maggio di quest’anno e già è stato in alcuni parti modificato dalle leggi sul cosiddetto jobs act.
I requisiti  per averlo sono i seguenti: a) 13 settimane di contributi  negli ultimi 4 anni ; b) 30 giorni di lavoro nei 12 mesi precedenti (su questo punto vedi dopo per colf e badanti). La misura dell’assegno è pari al 75%  dello stipendio fino a 1.195 euro mensile e al 25% sulla eccedenza. In ogni caso l’indennità massima mensile lorda è di 1.300 euro (valore 2016). Infine la durata del pagamento Inps è pari alla metà delle settimane di contributi versati negli ultimi 4 anni. Se, ad esempio, sono stati coperti di contributi 2 anni e mezzo l’assegno sarà pagato per 1 anno e tre mesi. Il riconoscimento massimo è di 2 anni.
Sul requisito delle 30 giornate nascono problemi a proposito dei  lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari. Come si fa a riscontrare  l’effettiva presenza al lavoro in ciascuna giornata, ai fini della verifica della sussistenza del requisito? Secondo Inps  è necessario ricorrere al sistema già in uso per l’accredito della contribuzione e per il pagamento di tutte le prestazioni relative ai lavoratori domestici, individuando in tal modo una metodologia che permetta di determinare , sia pure in via convenzionale, una presenza al lavoro assimilabile a 30 giornate effettive negli ultimi dodici mesi.      
                                                                                                                                            
Presenza al lavoro
 
A questo proposito l’Istituto di previdenza individua la presenza equivalente a 30 giornate effettive in cinque settimane di lavoro considerate convenzionalmente di sei giorni ciascuna. Pertanto, considerato che per l’accredito delle settimane si fa riferimento al trimestre solare e che per la copertura contributiva di una settimana sono necessarie 24 ore, al fine di individuare il numero di settimane accreditato nel trimestre medesimo si sommano tutte le ore di lavoro presenti nel trimestre e si dividono per 24.
 
Un esempio

Facciamo l’esempio di un rapporto di lavoro che registra  80 ore lavorate nel trimestre. Ebbene, se si divide 80 per 24 ore a settimana si hanno3,33 settimane di contribuzione arrotondate a 4.
Perciò gli uffici opereranno come ora argomentato calcolando il numero di settimane lavorate in ciascun trimestre solare, sulla base dei versamenti contributivi effettuati dal datore di lavoro o dai datori di lavoro se il lavoratore aveva in essere più rapporti lavorativi.
Risultato? Quando nei dodici mesi di osservazione per la ricerca del requisito delle 30 giornate di effettivo lavoro sono presenti,  secondo come ora chiarito, almeno 5 settimane di contributi, il requisito delle 30 giornate si intende raggiunto e alla colf/badante, se in regola con gli altri requisiti, può essere pagato l’assegno Naspi.
 
La domanda

Per ottenere l’assegno il disoccupato deve  presentare in via telematica la specifica domanda.
Essa va presentata all’Inps entro 68 giorni. Oltre questo termine si perde l’assegno. Nella domanda è compresa anche la dichiarazione di disponibilità al lavoro che l’interessato si impegna a rispettare per evitare sanzioni (iniziative formative, di riqualificazione, accettazione congruo lavoro, ecc). Poi entro 15 giorni dalla domanda deve recarsi al Centro per l’impiego per firmare un patto di servizio personalizzato. All’esito positivo del percorso Inps inizia a pagare.
 
 

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