- sabato 13 aprile 2013, 17:37
Possesso protratto? Scatta l'usucapione
In Cassazione vertenza per veranda abusiva e tubi interrati
L’approfondimento di questa settimana riguarda una singolare vicenda che è stata decisa con sentenza 19 dicembre 2012, n. 23452 relativa all’usucapione di una veranda abusiva. La questione prospettata si presenta sotto gli aspetti civilistici e non sotto il profilo amministrativo.
Braccio di ferro tra fratello e sorella
Il fatto su cui si è pronunciata la corte di Cassazione riguarda una controversia tra un fratello e una sorella a causa di una installazione di una veranda a vetri e di tubazioni di gas interrate sullo spazio di proprietà della seconda realizzate dal primo. La Corte riconosce l’avvenuta usucapione della veranda, ma non dei tubi interrati perché servitù non apparenti, ritenendo la legge n. 47/1985 in tema di disciplina urbanistica irrilevante sotto il profilo civilistico. La sentenza ammette quindi la possibilità di acquisire per usucapione l’immobile costruito in assenza di titolo autorizzativo di carattere urbanistico. Ciò non deve indurre il lettore a credere che possa esistere una implicita sanatoria dell’abuso. La Cassazione ribadisce l’esigenza di mantenere distinte la questione della possibilità di usucapire l’opera realizzata dal punto di vista civilistico, facendo salva la pretesa proprietaria, rispetto alla questione sulle sanzioni che riguardano i rapporti con il Comune per avere commesso l’abuso edilizio. La sentenza non si occupa di quest’ultimo aspetto in quanto non rientra nella sfera di accertamento del giudice civile, ma in quella del giudice amministrativo.
Usucapione
L’usucapione è un modo di acquisto dei diritti reali a titolo originario, a causa del possesso protratto per un certo tempo. L’usucapione può essere ordinaria o abbreviata. Il termine per l’usucapione ordinaria si distingue rispetto all’oggetto in: venti anni (per l’acquisto della proprietà di beni immobili indipendentemente dal fatto che il possessore sia in buona o mala fede); dieci anni (per l’acquisto della proprietà dei beni mobili registrati); quindici anni (per l’acquisto della proprietà di fondi rustici. L’usucapione abbreviata si caratterizza perché oltre al requisito del possesso e della durata occorrono la buona fede, cioè l’ignoranza di ledere con il proprio possesso il diritto altrui, un titolo valido e astrattamente idoneo a trasferire il diritto di proprietà, ma inefficace, perché di fatto il dante causa non è proprietario, nonché la trascrizione del titolo, qualora si tratti di immobili o beni mobili registrati. In queste ipotesi per i beni immobili saranno sufficienti dieci anni per usucapire ed appena tre per i beni mobili registrati.
Servitù apparenti
La Corte di Cassazione ritiene non usucapibile la servitù della tubazione sotterranea in quanto è possibile ammettere solo l’usucapione di quelle servitù che si manifestano con opere visibili e permanenti. La servitù di passaggio del tubo sotterraneo non può quindi essere soggetta ad usucapione.
Distanze
Le regole urbanistiche non possono essere derogate dai privati. Per il giudice civile la mancata concessione del provvedimento amministrativo ha importanza solo nell’ambito pubblicistico e nei rapporti tra l’amministrazione ed il privato che ha realizzato la costruzione. Più rigorosa è la giurisprudenza amministrativa che si mostra di opposto avviso, ritenendo che non sia possibile usucapire la proprietà di un immobile costruito in assenza di autorizzazione e che non vadano svolti ragionamenti basati su cavilli.
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