immagine A Tokyo il grattacielo di legno più alto del mondo ispirato al Bosco Verticale di Milano
  • di Paolo Travisi
  • Martedì 20 Febbraio 2018, 15:35

A Tokyo il grattacielo di legno più alto del mondo ispirato al Bosco Verticale di Milano

Altro che Bosco Verticale. Il Giappone si spinge oltre, con la progettazione del grattacielo in legno più alto del mondo: 350 metri di altezza per 70 piani e 455mila metri quadrati di superficie calpestabile. L'ambizioso progetto è stato presentato dallo studio di architetti Nikken Sekkei in collaborazione con l'impresa edile Sumitomo Forestry che, nel 2041, data prevista per la finalizzazione del progetto, compirà 350 anni di attività.
 

 

La particolarità unica del cosiddetto “W350 project” è il materiale impiegato: il 90% del grattacielo sarà realizzato in legno e solo il restante 10% in acciaio, destinato alle strutture portanti. Il Giappone, paese ad alto tasso sismico, recentemente ha approvato una legge che incentiva le aziende a costruire gli edifici pubblici di almeno tre piani, integrando il legno nelle parti in acciaio e cemento armato. Di fatto il progetto degli architetti nipponici è in parte ispirato al made in italy, ovvero al principio del Bosco Verticale, ideato a Milano da Stefano Boeri e già esportato in altre città del mondo. Attualmente il record di altezza per un edificio in legno, appartiene alla struttura universitaria Brock Commons Building di Vancouver in Canada. Appena 53 metri contro i 350 del grattacielo che nascerà a Tokyo.

Ecco i numeri del W350. Per costruirlo serviranno 185mila metri cubi di legname, le 70 costruzioni occuperanno un'area di 6500 metri quadrati, per ospitare negozi, uffici, hotel ed abitazioni private dove il verde di piante ed alberi sarà il colore predominante. I costi sono piuttosto alti. Si stimano 4,5 miliardi di euro, circa il doppio di una struttura fatta di acciaio e cemento. Ma i costruttori della Sumitomo Forestry sono convinti che, nei prossimi 20 anni, i costi potranno ridursi grazie ai progressi tecnologici nel settore. L'unico dubbio, sollevato dagli ambientalisti, è legato all'impatto che il massiccio uso del legno potrebbe avere nella deforestazione. Dalla Sumitomo assicurano che l'aumento della domanda porterà all'incremento del reimpianto di alberi, a vantaggio delle comunità locali e delle foreste.

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