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  • Lunedì 21 Maggio 2018, 21:58

Integrare le caldaie a biomassa per ridurre i costi di gestione della rete elettrica

Il costo dell’energia che solitamente sono legati ai diversi gestori della rete elettrica, sebbene calmierato e regolato dalle leggi della libera concorrenza è sempre molto alto, e in molti casi dobbiamo cercare vie di fuga dalle soluzioni tradizionali, anche solo per contenere i costi.

La scelta di una fonte di riscaldamento che non impiega combustibili fossili, negli ultimi anni è divenuta ben più che una semplice alternativa, anzi è stata incentivata a livello istituzionali e moltissimi produttori hanno cavalcato l’onda spingendo in avanti la qualità dei loro apparati. Abbattere le bollette e non dipendere da un fornitore energetico unico sono sono due dei vantaggi offerti dalle caldaie a biomasse, e quelle di ultima generazione integrano diverse funzioni e un sistema di regolazione intelligente ed integrabile in una rete domotica. Sono l’evoluzione naturale delle vecchie stufe a legna,dalle quali però si distaccano considerevolmente soprattutto per quanto riguarda la gestione della dispersione del calore prodotto.

Quali caldaie a biomassa esistono?
Le caldaie a biomassa sostituiscono progressivamente nel mercato quelle a combustibile fossile ed appartengono quasi tutte a tre categorie principali: pellet, legna, e cippato. Ne esistono anche modelli a segatura e combinati che permettono di modulare le spese, purtroppo a fronte di un costo un po’ più alto rispetto ai modelli con combustibile specifico. Il cippato è legno ridotto a scaglie grossolane, e si ricava per esempio dal processo di smaltimento del legname di seconda scelta. In base al nostro tipo di abitazione e alla nostra disponibilità di materia prima, le scelte possono anche essere obbligate o almeno fortemente polarizzate.

Funzioni di condensazione
Una prima nota importante nella scelta della caldaia a biomassa è la verifica della presenza delle funzioni di condensazione che sono di grande aiuto nel contenimento dei costi di gestione. Nelle tipologie che integrano la condensazione una parte considerevole dell'energia prodotta viene recuperato anche attraverso lo sfruttamento dei fumi di combustione come fonte di calore. Un impiego esclusivo di queste caldaie come fonte di riscaldamento domestico può abbassare i costi in bolletta energetica anche del 20-30% conteggiando l’acquisto del combustibile, e se si dispone di un sistema che integra anche i panelli solari termici si arriva a picchi di risparmio del 50% in periodi favorevoli dell'anno. Grazie ai costi di gestione ridotti, al crollo dell'emissione di inquinanti rispetto a gas e gasolio e all'elevato livello di affidabilità legato alla progettazione e all'ottimizzazione, sotto opportune ipotesi l'impiego di una caldaia a biomasse consente anche l’accesso ai bonus del 65% sulle tasse legati alle classi energetiche.
 
Costi e vantaggi in bolletta
Il principale svantaggio rispetto ad un sistema con rete di distribuzione del combustibile, come le caldaie a gas, per esempio, è la necessità di approvvigionarsi periodicamente di pellet o degli altri materiali, ma questo lieve disagio è ampiamente giustificato dal crollo dei costi e la possibilità di accesso all'ecobonus. Esistono anche offerte che integrano l'approvvigionamento periodico di pellet basato sulla stima dei consumi. Con un comportamento virtuoso, il costo di installazione si può riassorbire con il risparmio sulla bolletta in un periodo che va tra i 2 e i 4 anni, con un valore di mercato medio di una caldaia a condensazione compreso fra i 1000 e i 2500 euro per una a pellet a fronte di più di 4000 euro di costo d'accesso per una a legna o cippato per via dei sistemi di caricamento, con un rientro dell'investimento con un orizzonte di circa 3 anni grazie ai bonus in bolletta.

Quale tipologia di combustibile preferire?
Quando è il momento di scegliere quale sia la migliore caldaia a biomasse per le nostre esigenze la prima domanda che ci dobbiamo porre è quella relativa al tipo di combustibile che preferiamo impiegare. Le caldaie a legna e quelle a cippato si alimentano con i tradizionali tronchetti di legna. In teoria basta avere uno spazio per lo stoccaggio e l'essiccazione per poter abbattere moltissimo i costi. Soprattutto nel caso delle zone agricole e montane il legname grezzo è sempre disponibile in grandi quantità e a prezzi contenuti, ed in media le abitazioni hanno già spazi predisposti per lo stoccaggio e la stagionatura.

Da non trascurare la possibilità di approvvigionarsi in prima persona del combustibile, soprattutto nel caso in cui si provenga da un sistema con camino tradizionale. Il formato e la tipologia di legname consigliati, di solito sono riportati sulla scheda tecnica della caldaia e per lo più richiedono legna che produca poco fumo. Consultandosi con il rivenditore si può valutare direttamente l'opportunità di installare uno dei modelli più versatili, che però tendono a costare di più a causa dei filtri necessari per l’abbattimento dei fumi e ad aver bisogno di una manutenzione regolare. Un modello base, adatto per esempio a legna come l'abete che produce poso residuo invece richiede tipicamente meno operazioni di gestione dei filtri. In molti casi i combustibile può essere preparato direttamente dall'utente se ha a disposizione una sega elettrica o meglio una cippatrice, e questo sicuramente abbatte i costi. Per converso in città dove la legna scarseggia e deve essere acquistata ad alto prezzo è sconsigliato l'uso di una soluzione a cippato o a tronchetti, e si consiglia sempre di ripiegare sul pellet, sia per questioni di stoccaggio che di reperibilità.

Il pellet è disponibile quasi tutto l'anno presso i rivenditori di materiali per l'edilizia, il bricolage e fornitori specializzati per il riscaldamanto e su internet si trovano abbastanza facilmente offerte in bassa stagione, come per esempio l'estate, di forniture massive di sacchi di pellet provenienti dal centro e dall'est Europa. Il costo del singolo sacco è leggermente più alto rispetto a quello della legna, ma il potere calorico nettamente superiore per via della differente conformazione e del tipo di combustione che con i pellet è ottimizzata ed uniforme e richiede un'immissione di quantità moderate per mantenere il regime termico.

Rispetto alla soluzione a legna e cippato, il pellet offre anche il vantaggio di un residuo solido minore per quantità. la cenere prodotta è infatti considerevolmente minore rispetto a quella della legna grezza e può essere smaltita ad intervalli più lunghi.
 
Dimensioni delle caldaie a biomasse
Un altro punto critico per la scelta del tipo di combustibile è quello delle dimensioni del sistema. Le caldaie a cippato e a legna sono più grandi, a parità di potenza rispetto a quelle a pellet, ed obbligano al montaggio in un ambiente apposito, come per esempio un garage o una rimessa contigui alla casa. Con questa soluzione, quindi si ha bisogno di un vano caldaie dedicato che funga anche da stoccaggio per il combustibile. la caldaia infatti va caricata prima dell'uso ed il sistema di gestione provvede a regolare la quantità di legna nel bruciatore. Stesso principio vale per il pellet, ma la caldaia di solito ha le dimensioni di una comune stufa da interni e il caricatore è molto più piccolo. Si deve aggiungere che maggiori sono le dimensioni della caldaia, maggiore sarà il suo impatto sui costi della rete elettrica perché i controlli e la sezine di potenza sono automatizzati.

Come orientarsi le potenze per le caldaie
Per completare l'analisi si deve effettuare una stima degli ambienti e delle loro necessità di riscaldamento. Una caldaia integrata nel sistema dei termosifoni ovviamente raggiunge meglio ogni spazio dell'abitazione, mentre una che si limiti al riscaldamento per termo-convezione perde notevolmente di efficacia. Non sempre è possibile scegliere un'integrazione nella rete idrotermica di casa, e in situazioni di questo tipo siamo costretti alla scelta di un sistema molto più potente. Ambienti rurali e case particolarmente vecchie possono non avere una rete di riscaldamento, e le pareti di sasso, che obbligherebbero a lavori dispendiosi di aggiornamento. In media ci si può aspettare un fabbisogno di circa 24kwh per una casa di 100mq.

Caratteristiche principali delle caldaie a biomasse
Riassumendo le caratteristiche delle caldaie a biomasse troviamo:
-tipologia di combustibile: pellet, legno, cippato, misto.
-condensazione: presenza di sistemi per il recupero del calore dai fumi
-potenza in kwh: per una caldaia per uso domestico che va da un minimo di 20kwh in su, con una media di circa 24kwh per un appartamento standard di 100mq, anche se per un calcolo efficace serve sempre la consulenza dell’installatore o di un tecnico specializzato.
-rendimento: espressi in kw/kg indica in sostanza quanto riscalda un kg di combustibile, maggiore è il rendimento migliore è la caldaia. Serve inoltre per calcolare quanto combustibile occorre.
-ingombro: indica il volume che è occupato dall'apparecchio compreso il vano di carico
-potenza acustica: è il parametro che determina quanto rumore fa la caldaia, perché considerando che deve essere integrata in un’abitazione è necessario che sia il più silenziosa possibile.
-integrabilità: indica se la caldaia è integrabile direttamente nella rete di riscaldamento oppure se è necessaria l'aggiunta di apparati.
-particolato: è il parametro che indica quanto è inquinante la caldaia, ossia quanto dei fumi emessi non è costituito da semplice vapore acqueo e anidride carbonica.
-serbatoio: la parte della caldaia che contiene il combustibile e che ci indica sostanzialmente quanto tempo passa da una carica all’altra.
-interfaccia di controllo: le caldaie a biomasse hanno tutte un’interfaccia programmabile che serve per decidere quanto scaldi e per quanto tempo. I modelli migliori possono integrarsi con i sistemi domotici per essere regolate in remoto, ad esempio per preriscaldare l’abitazione in caso di accesso non programmato.
-bonus: le caldaie a pellet permettono l’accesso agli ecobonus, che vengono calcolati tramite una perizia sull'abitazione e possono arrivare ad una detrazione in bolletta energetica che può arrivare al 65% in casi molto fortunati.
-incentivi di rottamazione: spesso nelle offerte di installazione delle caldaie a biomasse cono anche inclusi gli incentivi per la rottamazione e lo smaltimento dell’impianto originale.
-offerte combinate: in alcuni contratti sono incluse offerte preferenziali per esempio con fornitori convenzionati di combustibile oppure per l’installazione di apparati ausiliari e integrabili come i pannelli solari termici.

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