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paesaggistica della Soprintendenza
  • di Vincenzo Malatesta
  • Lunedì 10 Aprile 2017, 08:49

Semplificata l'autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza

Lavori più veloci senza il nulla osta: pannelli solari liberi e meno burocrazia per opere edilizie di lieve impatto

Pannelli solari e condizionatori d’aria senza nulla osta della Soprintendenza. E meno burocrazia per interventi edilizi che portano incrementi di volume fino al 10 per cento degli edifici. È operativo il Dpr 31/2017 che introduce l’autorizzazione paesaggistica semplificata per oltre quaranta tipi di opere a lieve impatto e ne liberalizza oltre trenta, tra cui gli interventi per eliminare le barriere architettoniche, come il servoscala o l’ascensore esterno nello spazio di pertinenza interno al fabbricato, non visibile dalla strada. Altrettanto vale sulle rampe esterne per superare dislivelli sotto i sessanta centimetri.
 
No limits

È entrato in vigore il 6 aprile il regolamento che dà attuazione all’articolo 12 del decreto cultura, il dl 83/2014, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 68/2017. Non serve dunque il lungo iter per ottenere il placet della Soprintendenza all’installazione di impianti tecnologici esterni a servizio dei singoli edifici, come climatizzatori, caldaie, parabole, antenne e i pannelli termici o fotovoltaici, se sono posti su coperture piane in modo da non essere visibili dagli spazi pubblici esterni. Rientrano nella liberalizzazione perfino i mini-impianti eolici, a patto che l’altezza complessiva non superi un metro e mezzo e il diametro sia sotto il metro (in edifici non vincolati). Più libere dalla burocrazia pure le installazione di tende parasole su terrazze o spazi di pertinenza dei fabbricati.
 
Lavori e cambio di destinazione d'uso
 
Meno burocrazia anche per le opere interne che non alterano l’aspetto esteriore degli edifici anche se implicano un cambio della destinazione d’uso. E ciò comunque siano denominate ai fini urbanistico-edilizi. Meno vincoli dettati dalla tutela del paesaggio per i lavori che servono a consolidare i palazzi, per l’adeguamento alle norme antisismiche o il miglioramento delle prestazioni in caso di terremoto. Resta tuttavia necessario per l’opera il titolo edilizio come Cila o Scia, quando è richiesto dalla legge. Gli interventi realizzati sui prospetti o sulle coperture dei fabbricati non hanno bisogno di autorizzazione quando sono eseguiti osservando gli eventuali piani del colore vigenti nel Comune e rispettando le caratteristiche architettoniche oltre che i materiali e le finiture esistenti. Altrettanto vale per i lavori in spazi esterni, pubblici o privati, su manufatti esistenti come marciapiedi, banchine stradali, aiuole, componenti di arredo urbano: per evitare trafile negli uffici è sufficiente utilizzare materiali e finiture che rispettino gli equilibri preesistenti e i caratteri tipici del contesto locale.
 
Incrementi di volume sotto il 10 per cento
 

Sono ancora più numerosi gli interventi soggetti ad autorizzazione semplificata. A partire dagli incrementi di volume sotto il 10 per cento della costruzione originaria e comunque non superiori a 100 metri cubi: il tutto, anche qui, soltanto nel doveroso rispetto delle caratteristiche architettoniche del fabbricato. Addio lungaggini anche per la costruzione e la modifica di balconi, terrazze scale esterne, tettoie, porticati e pannelli solari su coperture piane visibili dall’esterno. Altrettanto vale per il rifacimento delle facciate con cornicioni, ringhiere, parapetti e per le opere inerenti le finiture esterne come intonaci, tinteggiature o rivestimenti. Servirà meno tempo per realizzare aperture esterne o finestre a tetto negli immobili vincolati, utilizzando comunque elementi equivalenti a materiali e finiture esistenti.
 
Tetto da rifare

Ora la Soprintendenza dovrà pronunciarsi in breve anche per gli interventi sulle coperture degli edifici che ne alterano l’aspetto esteriore. Qualche esempio? Rifacimento del manto del tetto con materiali diversi, modifica delle coperture per installare impianti tecnologici, realizzazione di lastrici solari, terrazze a tasca, finestre a tetto, lucernari e abbaini. Senza dimenticare l’inserimento di canne fumarie e comignoli. Diminuiscono infine i vincoli per banchine, pensiline, marciapiedi, parcheggi a raso. E perfino per abbattere e ricostruire l’immobile con la stessa sagoma.
 



 

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