immagine La pensione
  • di Bruno Benelli
  • sabato 31 marzo 2012, 10:49

La pensione "anticipata"? Al posto della anzianità

Nuove regole per il personale domestico.Guida ai calcoli

Eliminate le pensioni di anzianità come siamo abituati a conoscerle fin dalla loro costituzione che risale al 1965, la riforma Monti le fa rivivere sotto un’altra forma, molto più restrittiva della tradizionale. E per distinguerle dalle precedenti cambia anche il nome di riferimento: pensioni anticipate, per affermare che esse vivono nell’orbita pensione di vecchiaia. Vediamone i requisiti che colf e badanti devono raggiungere per poter ottenere la pensione prima di quella di vecchiaia che ormai – per le lavoratrici meno anziane – veleggia verso i 67 anni e oltre.
Due tipi di pensione
Ci sono due tipi di pensione anticipata: 1) quella strutturale valida per tutti; 2) quella aggiuntiva riferita alle sole persone che hanno iniziato a versare i contributi dopo l’anno 1995. Incominciamo dalla prima. Da gennaio 2012 non esiste più il mix di età e contribuzione che creava le cosiddette quote. La riforma chiede il rispetto della sola contribuzione minima: 41 anni e un mese per le donne; 42 anni e un mese per gli uomini. Pensione riconosciuta a qualsiasi età. Ma questi requisiti hanno vita estremamente corta: solo 365 giorni.
Altri quattro mesi
Infatti dal 1° gennaio 2013 crescono di un mese e dal 2014 di un altro mese. Fosse finita qui. Ma non è finita, perché dal 2013 scatta il primo gradino legato al continuo invecchiamento della popolazione, e che già un decreto ministeriale ha fissato in tre mesi. Sommando i due tipi di aumento abbiamo il seguente risultato: a – donne = nel 2013 servono 41 anni e cinque mesi; nel 2014 servono 41 anni e mezzo, b – uomini = nel 2013 servono 42 anni e cinque mesi; nel 2014 devono salire a 42 anni e mezzo. Attenzione: non esistono più le finestre che costringevano i lavoratori ad attendere 12 mesi (18 se autonomi) per avere la pensione. Ora, una volta maturati i requisiti e presentata la domanda, si va in pensione dal mese successivo.
Sospese le penalizzazioni
Abbiamo detto che non è richiesto alcun requisito anagrafico: si può andare in pensione con qualsiasi età. Inizialmente era previsto però che il pensionamento prima dei 62 anni di età comportava una riduzione della pensione dell’ 1% e, prima dei 60 anni, del 2% per ogni anno di anticipo. Ora questa riduzione non c’è più: è stata sospesa fino al 2017.
Età di 63 anni
C’è poi la pensione anticipata speciale che è rivolta esclusivamente alle persone che hanno iniziato a lavorare e a versare i contributi dopo l’anno 1995 e che quindi nel 2011 come massimo hanno raggiunto 16 anni di contributi. Si tratta dei lavoratori che liquideranno la pensione calcolata esclusivamente con il sistema contributivo. Ebbene per costoro è introdotto un secondo canale di pensionamento anticipato. Il quale richiede tre requisiti: 1) età minima di 63 anni (uomini e donne), 2) una contribuzione di almeno 20 anni; 3) un importo di pensione che sia come minimo pari a 2,8 volte la misura dell’assegno sociale Inps. Il che significa una pensione 2012 di circa 1.170 euro lordi al mese. Se non viene raggiunta questa “misura soglia” la domanda di pensione viene respinta e non verrà accettata finchè non sarà raggiunto il plafond minimo, che peraltro viene annualmente aggiornato (e quindi accresciuto) in base alle variazioni del prodotto interno lordo quinquennale.

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