- lunedì 17 settembre 2018, 14:09
Negramaro, ictus per il chitarrista Emanuele Spedicato: tutto quello che sappiamo
I Negramaro e tutti i loro fan stanno vivendo dei momenti di disperazione a causa delle condizioni di salute del loro chitarrista Emanuele Spedicato, colpito da un'emorragia cerebrale questa mattina. Vediamo quello che sappiamo fino ad ora della tragedia del chitarrista dei Negramaro; in attesa di avere ulteriori notizie sull'evolversi della sua situazione clinica.
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Emanaule Spedicato questa mattina accusa un forte mal di testa. Ne parla con la compagna, fino a quando non si sente male mentre è nel giardino della sua casa, vicino alla piscina. La moglie lo vede accasciarsi in terra e chiama subito i soccorsi. Emanuele Spedicato viene portato con l'ambulanza in ospedale. È ricoverato al Vito Fazzi.
Emanuele viene subito sottoposto ad esami clinici e si scopre che ha un'emorragia celebrale in atto. Un'emorragia cerebrale, ovvero una fuoriuscita di sangue nella testa, che può essere più o meno copiosa e che genera una pressione sul nostro cervello.
Ora Emanuele Spedicato è sottoposto ad un delicato intervento chirurgico con il quale si cerca di rimuovere il sangue che è fuoriuscito a cauda dell'emorragia cerebrale e che provoca la pressione sul cervello. Ovviamente in questi casi i tempi con cui si interviene sull'emorragia sono fondamentali. Inutile sottolineare che anche la quantità di sangue uscito dalle vene o dalle arterie gioca un ruola fondamentale.
Nel tardo pomeriggio è uscito il primo bollettino medico ufficiale, che dice che al momento non è possibile sciogliere la prognosi:
Emanuele Spedicato, chitarrista dei Negramaro, è ricoverato nella Rianimazione dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Il paziente è giunto in Pronto Soccorsoquesta mattina, trasportato da un’ambulanza del 118, dopo aver accusato un malore. I medici lo hanno immediatamente sottoposto ad una serie di esami diagnostici e, successivamente, ne hanno disposto il ricovero nel reparto di Rianimazione, dove è costantemente monitorato. Il quadro clinico presentato dal paziente non permette di sciogliere la prognosi, che resta riservata.
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