- sabato 2 giugno 2018, 16:29
Sospensione mutuo 2018: cosa c'è da sapere e quali sono i requisiti per richiederla
Con le agevolazioni fiscali previste dalla Legge di Bilancio 2018 per ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica di abitazioni e palazzi in molti si sono letteralmente scatenati: via libera a interventi più o meno importanti, dall’installazione di schermature solari, come tende da sole e coperture ad hoc, fino all’efficientamento energetico con la sostituzione di infissi e serramenti. Tutte operazioni che prevedono una significativa detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi. Le schermature solari, ad esempio, vengono classificate come una soluzione energeticamente efficace per contenere ed evitare il surriscaldamento di un’abitazione o un ambiente interno. Da qui il riconoscimento dell’agevolazione fiscale anche per questo tipo di intervento, con la possibilità di detrarre fino al 50% della spesa sostenuta. Anche in vista delle agevolazioni fiscali, negli ultimi anni le banche hanno concesso mutui in modo più semplice e diretto, eventualità che tuttavia ha indotto qualcuno a contrarre un mutuo bancario che oggi potrebbe, magari per qualche causa esterna, dover sospendere. Importante, allora, sapere quali sono i requisiti necessari per poter richiedere la sospensione di un mutuo, soprattutto nel caso in cui sia relativo all'acquisto della prima casa, quanto può durare questa interruzione e come va inoltrata la richiesta stessa. Occorre infatti seguire un procedimento ben preciso che va sottoposto non soltanto all'istituto bancario con cui si è stipulato il finanziamento, ma anche al Consap, ovvero l'ente pubblico che gestisce proprio questo settore. Vediamo allora come funziona la sospensione del mutuo nel 2018 e quali sono le condizioni.
Mutuo e ristrutturazione, cosa sapere
Con la possibilità di usufruire dell'ecobonus contrarre un mutuo rappresenta un'opzione conveniente e strategicamente efficace. Affrontare una ristrutturazione della propria casa o provvedere alla sua riqualificazione energetica è oggi un'occasione su cui investire viste le agevolazioni fiscali previste dalla Legge di Stabilità 2017 per questo anno fiscale. Questo vuol dire che se si decide di fare dei lavori in casa vale la pena riflettere su investimenti anche importanti così da risolvere magari annose questioni domestiche sempre rinviate nel corso degli anni. In questo modo non solo si correggono situazioni poco efficaci per il presente, ad esempio migliorando le prestazioni energetiche e l'isolamento termico, ma si riesce anche ad accrescere lo stesso valore economico dell'abitazione nel caso di un'ipotetica vendita futura. Perché non prevedere allora oltre agli interventi di normale amministrazione, anche un ammodernamento degli impianti, degli infissi e dei serramenti? Perché, ancora, non immaginare di installare delle schermature solari per proteggere la casa da un eccessivo surriscaldamento termico? Approfittare del cosiddetto "ecobonus 2018" è sicuramente un'occasione da non perdere. Alcuni istituti bancari hanno pensato proprio dei mutui ad hoc, dedicati a interventi di ristrutturazione della propria abitazione. Non solo quindi mutui e finanziamenti per l'acquisto della prima casa, ma anche mutui finalizzati alla ristrutturazione e a interventi ad hoc nel campo energetico per la riqualificazione e l'efficientamento. In questo campo, quindi, rientrano tutte quelle "operazioni" previste direttamente dall'ecobonus, che possono facilmente essere consultate sia sulla Gazzetta Ufficiale che sul sito del Ministero dell'Economia e dello Sviluppo Economico.
Sospensione mutuo 2018, di cosa si tratta
Le normative vigenti stabiliscono la possibilità di optare per la sospensione del mutuo, grazie a un’intesa siglata tra i maggiori operatori del settore, ovvero il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e le diverse associazioni di categoria. Secondo questo accordo ogni attore in causa si è impegnato a stabilire la possibilità e le conseguenti condizioni con cui un mutuo e un finanziamento può essere sospeso, sia che si tratti di un privato che di un’azienda di qualsiasi dimensione. Questa operazione viene resa attuale attraverso il cosiddetto "Fondo di solidarietà dei mutui". Ad avvalersi della sospensione del mutuo possono essere tutti i clienti della banca che siano in difficoltà, magari dopo aver perso il proprio lavoro o per delle ulteriori spese impreviste. Si tratta quindi di una vera e propria agevolazione temporanea che un istituto bancario concede davanti a evidenti difficoltà di assolvere al proprio impegno economico. Uno stop che viene concesso sia dalla banca che dalla CONSAP per un periodo di tempo concordato preventivamente. Per quanto riguarda il 2018, originariamente era stato stabilito che i mutui potessero essere sospesi soltanto entro lo scorso dicembre, ma poi l’ABI ha voluto posticipare questa scadenza al 31 luglio.
Sospensione mutuo per la prima casa, cosa sapere
Nell’ambito generale della sospensione del mutuo, quello sulla prima casa è diretto proprio alle famiglie momentaneamente in difficoltà che non possono più assicurare il pagamento puntuale delle rate. Si tratta quindi di una interruzione del pagamento resa possibile grazie a un accordo tra l’ABI e l’associazione dei consumatori. Questo tipo di stop consiste, tecnicamente, nella sospensione del mutuo nella sua quota capitale, tradotto in parole semplici sospendere il mutuo sulla prima casa vuol dire smettere di pagare la quota capitale della rata per un certo periodo di tempo, in genere 12 mesi, andando poi a far slittare la fine del mutuo e recuperare così i mesi di stop successivamente. Questo genere di interruzione si può richiedere una sola volta e soltanto da soggetti in difficoltà economica che abbiano, inoltre, requisiti specifici. In particolare, a chiedere la sospensione deve essere chi si trova senza occupazione dopo un licenziamento o dopo una mobilità superiore ai 30 giorni, oppure se è sopraggiunta una causa invalidante nel lavoro o nel caso in cui chi ha contratto il mutuo è venuto a mancare. In quest’ultima ipotesi a chiedere la sospensione, ovviamente, saranno i familiari. L’interruzione deve essere contenuta in 12 mesi e può essere concessa soltanto se il mutuo è stato contratto – e regolarmente pagato – da oltre 2 anni. Infine, questa ipotesi specifica è dedicata alla prima casa e non alle successive abitazioni. Le tipologie di mutuo su cui si può chiedere la sospensione sono diverse, a tasso fisso così come a tasso misto o variabile. Sono inclusi anche i mutui cosiddetti "cartolarizzati" e quelli di "surroga del mutuo".
Sospensione mutuo 2018, come fare la richiesta
Si può, quindi, sospendere il mutuo per un massimo di 1 anno e la richiesta può essere fatta una sola volta. Soltanto in specifiche situazioni può essere richiesta un’altra sospensione, ma non prima che siano trascorsi 24 mesi e dopo una nuova accurata verifica da parte della banca in questione. Per quanto riguarda la richiesta, questa viene inoltrata direttamente all’istituto bancario presso cui si è contratto il mutuo, che andrà a verificare che ci siano i requisiti per beneficiare della sospensione. È importante che la richiesta per la sospensione del mutuo 2018 sia inoltrata entro la scadenza perentoria del 31 luglio di quest’anno. Il modulo disponibile presso la propria banca di riferimento va riempito con i propri dati anagrafici e consegnato assieme a un documento di identità in corso di validità. Naturalmente, nel modulo dovranno anche essere indicati i motivi per cui si richiede l’interruzione del mutuo e andranno consegnati anche documenti fiscali ed economici che attestino la situazione attuale di chi fa la richiesta di sospensione. A questo punto, quanto l’istituto bancario riceve la richiesta e tutti i documenti necessari, viene inoltrato tutto alla Consap, ovvero l’istituto competente in questo campo. È questo ente, infatti, che decide se la richiesta può essere accettata o meno per poi comunicare il verdetto finale alla banca. In un certo senso, quindi, la banca si fa da intermediario tra il Consap e il proprio cliente. Se la sospensione viene concessa, il mutuo viene interrotto per 12 mesi, una volta terminato questo periodo, il mutuo si riattiva automaticamente.
Sospensione mutuo 18 mesi, a quali condizioni è possibile
Abbiamo detto che la sospensione del mutuo può essere richiesta per un periodo di tempo massimo di 12 mesi. Spesso, però, sentiamo parlare anche di interruzioni di 18 mesi, ma in quali casi? Per questo tipo di stop entra in gioco il "Fondo di solidarietà per i mutui" esclusivamente sulla prima casa. Lo stabilisce una normativa italiana che concede, così, di interrompere i mutui contratti per l’acquisto sulla prima casa anche per una durata maggiore ai 12 mesi e non oltre i 18. Tuttavia ci sono dei criteri particolari da rispettare nel caso in cui si voglia fare questo tipo di richiesta. Oltre, infatti, ai requisiti già elencati per la sospensione del mutuo per 12 mesi, per allungare l’interruzione fino a 18 mesi occorre anche che il reddito di chi richiede la sospensione non superi i 30.000 euro l’anno e che il mutuo non sia superiore a 250.000 euro. Ulteriori requisiti, quindi, che tuttavia se presenti danno la possibilità di allungare lo stop temporaneo del pagamento delle rate del mutuo fino a un massimo di un anno e mezzo.
Sospensione del mutuo, quali banche aderiscono
Le banche aderenti a questa normativa e in particolare all’accordo siglato con il Ministero e con l’ABI sono indicate sul sito dell’Associazione Bancaria Italiana. Si tratta di istituti bancari ma anche di intermediari finanziari che hanno previsto di entrare nel Fondo di Garanzia, concedendo quindi ai loro clienti la possibilità di sospendere momentaneamente il pagamento delle rate. Per potersi documentare si può consultare il sito web oppure recarsi direttamente presso la propria banca e parlare con un consulente che saprà dare tutte le informazioni necessarie.
Mutuo prima casa: le proposte più interessanti per il mese di maggio
- Annunci correlati
IlMessaggeroCasa.it
Scegli su quale social condividere questo contenuto con tutti i tuoi amici.