immagine Abitazioni intelligenti: quando la tecnologia aiuta a vivere meglio
  • di Dario Ferrara
  • Venerdì 19 Aprile 2019, 14:46

Abitazioni intelligenti: quando la tecnologia aiuta a vivere meglio

«Senti chi parla!» È boom in Italia per la casa intelligente: il mercato raggiunge un valore 380 milioni di euro nel 2018, crescendo del 52 per cento rispetto all’anno precedente.
Il merito è degli smart home speaker, gli assistenti elettronici comandati a voce che gestiscono apparecchi ed elettrodomestici nell’ambiente domestico e fanno ricerche su Internet oltre che acquisti.
Il 59 per cento degli italiani ha sentito parlare almeno una volta di oggetti connessi nell’abitazione e il 41 per cento ne possiede uno: in prima posizione ci sono le soluzioni per la sicurezza come i sensori per porte e finestre. E una delle strade su cui lanciare l’intelligenza artificiale al servizio della smart home è proprio la “governante” virtuale che ci aiuta a vivere meglio.
È quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Internet of things del Politecnico di Milano, presentata nei giorni scorsi.

La rivoluzione.
Se a rivoluzionare il mercato sono gli assistenti vocali lanciati da Google e Amazon, gli investimenti in comunicazion e emarketing degli Over the top spingono le vendite degli altri oggetti smart, legati soprattutto all’illuminazione e al riscaldamento.
Vale 130 milioni di euro la fetta più grossa del mercato smart home rappresentata da sistemi antifurto e altri prodotti per la sicurezza, pari al 35 per cento del totale; tra le soluzioni hi-tech più diffuse, videocitofoni/ serrature e telecamere (rispettivamente 13 e 14 per cento).
Seguono gli home speaker con 60 milioni (16 per cento delcomparto).
Poco sotto gli elettrodomestici, che esprimono un fatturato di 55 milioni e una quota del 14 per cento: spiccano le lavatrici controllabili via appe alcune anche a voce, ma soltanto un utente su quattro usa le funzionalità smart degli elettrodomestici connessi. La gestione del riscaldamento pesa per 45 milioni (12 per cento): a far da traino a caldaie, termostati, elettrovalvole e condizionatori connessi sono i benefici per i consumatori in termini di risparmio energetico e comfort grazie alla crescente integrazione. Più 50 per cento le lampadine connesse.



Gli assistenti vocali.
Gli assistenti vocali continueranno a essere un volano: i consumatori vogliono usarli per gestire oggetti smart come elettrodomestici (23 per cento), caldaie e termostati (23), luci (21), antifurto (16).
Già oggi consentono di accendere le luci e regolare la temperatura in casa, oltre a fornire informazioni su meteo e traffico.
Le applicazioni Internet of things offrono un ampio ventaglio di possibilità: non solo impartire via smartphone comandi a lavastoviglie e forno a microonde, chiudere automaticamente le tapparelle con un’app, regolare il colore e l’intensità della luce negli ambienti, ma anche creare veri e propri scenari pre-impostati con l’uso coordinato di varie periferiche, musica compresa.
Temperatura interna e umidità sono monitorate da dispositivi in grado di purificare l’aria e prevenire guasti: nel mirino fumi, allagamenti, incendi e cortocircuiti, con servizi di assistenza tecnica.
E alert per le cadutein casadegli anziani.La videosorveglianza mostra le immagini sulla smart tv, la serratura invia messaggi in caso di apertura non autorizzata e l’impianto antintrusione dà l’allarme chiamando la polizia. Anchei consumi sono controllabili a distanza grazie alle prese elettriche intelligenti.

Black friday e Natale.
I prodotti smart sono stati tra i più venduti durante la settimana dell’ultimo black friday e a Natale. In Italia il settore può crescere ancora: la spesa a persona si attesta a 6,3 euro contro i quasi 12 in Francia, che vanno oltre i 21 in Germania e i 25 in Gran Bretagna.
Il 50 per cento del mercato resta in mano alla filieratradizionale: produttori, architetti, costruttori, distributori di materiale elettrico e installatori. E un altro 40 va al commercio al dettaglio, online e offline.
I dati sul funzionamentodei dispositivi connessi, intanto, danno informazioni sul comportamento delle persone in casa e permettono una profilazione accurata degli utenti: il 51 per cento delle persone che hanno oggetti smart è preoccupato per i rischi legati alla privacy e ai cyber attacchi.


 

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